racconti
Planet Book
2024
cartaceo
146
Ventuno racconti che si muovono tra amori perduti e ritrovati, legami spezzati e ricuciti.
Un senso di malinconia accompagna il lettore: ci si ritrova a dover fare i conti con il vissuto del passato, l'angoscioso e problematico presente e l'incertezza del futuro.
In "Amour" si affronta l'assenza, la disperata routine quotidiana, il tradimento, la logorante abitudine del rapporto di coppia, il sesso, l'ossessione, la violenza e i fallimenti.
Che rapporti avete con il sentimento dell’amore e, secondo voi, perché oggigiorno è diventato così difficile? “Amour”, edito Planet book, è una raccolta di racconti scritta da Gabriele Berardi.
Quando ho sfogliato l’ultima pagina di questa raccolta ho tirato un sospiro di sollievo: non so il perché. Forse perché l’avevo portata a termine o perché ero un po’ “preoccupata”.
Confesso che ho letto questi racconti con un po’ di ansia, mista a un senso di smarrimento.
Proverò in questa recensione a non andare troppo nei dettagli, ma a restare sul vago e sul generico.
Che non me ne voglia male lo scrittore in questione, eh!
La raccolta di racconti si apre con “Binario otto”, un racconto forte. Un inizio veramente d’impatto.
E, sulla scia del primo racconto, tutta la raccolta poi si sviluppa sulla stessa linea e più o meno sulle stesse tematiche: l’amore è il filo rosso che unisce e lega il tutto.
L’amore visto a 365 gradi. Analizzando gli aspetti positivi e quelli negativi e, ahimè, sono di più quelli negativi visto che oggigiorno questo sentimento tanto bello è diventato così difficile.
Tradimenti, routine quotidiana, sesso, violenza: sono solo alcune delle tematiche che vengono affrontate all’interno di questi racconti.
“Ora era davanti alla porta di casa. Respirava in modo affannato. Inserì le chiavi nella serratura, le girò verso destra, ma non fecero un giro completo. La porta era aperta, Gianni era già arrivato. Le si gelò il sangue. In otto anni di matrimonio non era mai arrivata dopo di lui” – Amour
Un plauso va alla cover, che ritrae il dipinto di Magritte, “Gli amanti”.
Bellissima scelta, che ho trovato molto in linea e in sintonia con la raccolta di racconti.
Racconti scritti con uno stile fluido, struggente, tagliente e soprattutto doloroso.
Perché sì, come vi ho anticipato prima, l’amore è bello… peccato che oggigiorno alcune circostanze abbiano cambiato un po’ la rotta di questo sentimento.
Non so dirvi effettivamente qual è il racconto che più mi ha colpito, non ho un mio preferito perché ognuno ha un ché di particolare.
Ognuno analizza cose diverse e prospettive diverse dell’amore.
Ogni racconto ha una sua sfumatura, un chiaro e un oscuro: tutti faccia della stessa medaglia.
I racconti si leggono in maniera molto facile e veloce, anche se io ho impiegato un po’ più del previsto perché avevo la necessità di staccarmi, riprendere fiato e ricominciare da capo la lettura.
3 stelle ⭐️⭐️⭐️☆☆
Anna Calì, classe ’96. Nelle sue vene scorre la lava del Vesuvio e la passione che contraddistingue il popolo napoletano.
Giornalista di professione e con la passione dei libri sin da piccola. Adora annusarli e, quando va nelle librerie, si perde tra gli scaffali ad osservare le copertine.
Grazie a questa passione è riuscita a mettere in campo due sogni nel cassetto: il primo, recensisce i libri che legge, esperienza che fa bene sia al corpo che alla mente. La seconda: è diventata anche scrittrice e ha pubblicato già due romanzi.