romanzo contemporaneo
Altano
5 settembre 2023
cartaceo, ebook
440
Ambientato nella vivace Istanbul dell'epoca, il romanzo di catapulta nelle vite di due famiglie distinte, ma interconnesse. Da un lato, c'è la "squadra di Melilh Bey", composta dalla spregiudicata Firdevs Hanim e le sue affascinanti figlie, Peyker e Bihter. Dall'altro lato, incontriamo la famiglia del ricco Adnan Bey, con i suoi figli Nihal e Bulent.
Quando Adnan Bey decide di sposare la giovane e seducente Bihter, i fili del destino vengono tessuti in un complicato intreccio di passioni proibite e segreti inconfessabili. Le rigide convenzioni sociali e le relative restrizioni, diventano barriere invalicabili per l'amore ardente che nasce tra Bihter e Behlul, il nipote di Adnan Bey. Mentre la loro passione li consuma, l'ombra del giudizio sociale li tormenta senza tragua. Al contempo, si accende un conflitto acuto tra Bihter e Nihal, la sua figliastra.
Le due donne si trovano coinvolte in una lotta subdola ma intensa, in cui si combatte una battaglia emotiva e psicologica per affermare la propria identità e il proprio ruolo all'interno della famiglia.
“Amore proibito” si ambienta nella Istanbul di fine Ottocento. Una giovane donna nubile accetta un matrimonio di convenienza con un uomo ricco, molto più anziano di lei, vedovo e padre di due ragazzini. Presa dall’ambizione e dall’entusiasmo, la giovane si ritrova in un ambiente familiare ostile. La figliastra la detesta, i servi la osservano con diffidenza, inoltre non riesce a ricambiare i sentimenti del marito. È giovane e sogna l’amore. Lo troverà nel nipote del suo consorte, un affascinante libertino che perde la testa per lei. La loro relazione clandestina porterà grande scompiglio nelle vite di tutti gli abitanti della villa.
“In particolare, la magia della loro arte consisteva nel dar vita a qualcosa di elegante usando materiali incredibilmente economici”
Melih Bey è deceduto da tempo, ma la moglie e le due figlie formano un trio che tutti chiamano “la squadra di Melih Bey”. Si tratta di tre donne belle e molto eleganti, che non passano inosservate. Esse celano la modestia della loro condizione economica dietro un’eleganza apparente, fatta di abiti di materiale scadente, e un atteggiamento fiero, che si portano appresso durante le loro passeggiate.
Firdevs Hanim è la vedova che fa l’impossibile per nascondere la sua vera età. È ossessionata dal terrore di invecchiare e imbruttire, lei che è sempre stata bellissima. Vive nell’illusione di un’eterna giovinezza, disprezzando il suo ruolo di madre di due figlie adulte, una delle quali sposata e, orrore degli orrori, presto farà di lei una nonna. È una donna piuttosto chiacchierata a causa della sua spregiudicatezza, civetteria e ostentazione. È certa che la sua avvenenza la porterà ad un nuovo vantaggioso matrimonio.
Quando il ricco Adnan Bey avvicina il marito di sua figlia Peker per chiedere la mano di una componente della famiglia, Firdervs è certa di essere lei l’oggetto della proposta. Prova rabbia e sconcerto quando scopre che il gentiluomo vuole sposare Bihter, sua figlia minore.
“Quella non era una madre ma un avversario ostile alla felicità delle figlie“
Bihter è bellissima e aggraziata. La ragazza ha sentito parlare di Adnan Bey come di un uomo raffinato, affascinante e assai stimato. Non le importa della differenza d’età e nemmeno del fatto che sia vedovo con due ragazzini da educare. È ricchissimo, vive in una splendida villa sul Bosforo e possiede carrozze e servitori. Bihter è ambiziosa e sa che quella potrebbe essere l’unica sua occasione per sposarsi degnamente. La gente sparla di sua madre e forse si conosce anche la modesta entità del loro patrimonio. Era già stata una fortuna che sua sorella avesse trovato un buon marito, seppur non ricco. E Bihter vuole una propria famiglia, una bella casa e un uomo da amare e che la ami.
“Era come un canarino che trascorreva i giorni neri di un lungo inverno nella sua gabbia pensando al sole” – Amore proibito
Pur trovando ricchezza, agio e affetto da parte del marito, Bither è insoddisfatta. La figliastra Nihal è un’adolescente assai difficile, che le mostra ostilità. Dopo la morte della madre, si è legata eccessivamente al padre, coltivando con lui un rapporto esclusivo, oggetto di gelosia nei confronti di eventuali intrusioni. Per lei, la matrigna è un’intrusa. Il padre, a sua volta, si trova diviso tra il grande affetto per la figlia e la passione verso la giovane moglie. Inoltre, la ragazzina ha un carattere instabile: passa dalla quiete all’ira più profonda.
Solo la sua anziana istitutrice riesce a calmarla, invitandola a ragionare. Mademoiselle de Courton ha cresciuto e amato i figli di Adnan Bey come fossero i suoi. Adora Nihal, è grazie a lei che ha potuto soddisfare il desiderio profondo e mai realizzato di essere madre. È una donna molto colta e saggia, una persona discreta, che sa stare al proprio posto. Tra lei e Bihter forse non c’è simpatia, eppure l’anziana signora non incolpa la giovane dell’infelicità della sua protetta. Imputa ogni problema tra le due ai loro ruoli di matrigna-figliastra.
“Era come se i romanzi avessero messo sul naso della donna degli occhiali che cambiavano colori; vedeva la vita, osservata in disparte su una riva, solo attraverso questi occhiali” – Amore proibito
Bihter ha fatto tutto ciò che le era possibile per conquistare Nihal senza mai riuscirci e questo le risulta frustrante, così come tanti altri desideri mai realizzati. Il matrimonio è stato una delusione, non le ha suscitato trasporto né passione. Cadrà, quindi, tra le braccia di Behlul, nipote di suo marito.
Behlul è un giovane spiantato, amato da tutti, che vive con la famiglia dello zio. È bello, colto, divertente e molto affascinante. La sua avvenenza e il suo carattere espansivo attirano molte donne con le quali il ragazzo intesse una relazione dietro l’altra. Dietro al suo libertinaggio e al desiderio di conquista, c’è la voglia di un amore vero e puro. Convinto di averlo trovato nella “zia”, i due inizieranno una relazione che li porterà all’ebbrezza, ma anche al senso di colpa.
“Sotto tutte le sue risate e i suoi spassi c’era la noia che lo guidava continuamente tra un piacere e l’altro”
Nella prefazione si racconta brevemente la vita dell’autore, nato nel 1865 e deceduto nel 1945, considerato tra i più importanti romanzieri turchi. Egli ha segnato l’inizio di un nuovo genere di letteratura di critica, sia degli usi arretrati di certe tradizioni del suo paese sia degli atteggiamenti troppo occidentalizzati da parte di alcune categorie di persone. Il suo desiderio era di provare ad educare la società turca di fine Ottocento verso una sensata moderazione.
A dispetto del titolo, non si tratta di un romance. Al centro non vi è una storia d’amore. Le tematiche sono così varie da risultare complicato sceglierne una prevalente sulle altre. Si parla di legami familiari, del delicato rapporto madre-figlia, di ambizione, della ricerca dell’amore (non solo romantico) e della quiete, delle disillusioni e, infine, degli eccessi dei costumi occidentali in una società non sufficientemente aperta.
Il linguaggio narrativo è accessibile e la lettura scorrevole. I periodi sono lunghi, ma ariosi e caratterizzati da una prosa delicatissima e, vi assicuro, è un vero piacere farsi trasportare da essa. Il ritmo è vario. Passa da momenti di vivacità ad altri di maggior quiete, ed è bene che vi siano anche questi ultimi perché ci danno modo di apprezzare maggiormente la bellezza di questa scrittura. I capitoli non sono eccessivamente lunghi e la trama si presenta interessante.
“Sarebbe rimasto solo, coperto dai fiocchi di neve di quell’isolamento, simili a un velo funebre posto sui suoi sacrifici infruttuosi”
I personaggi sono perfettamente caratterizzati, è una delle qualità che hanno distinto quest’autore nel panorama letterario turco. L’attenzione alla psicologia dei suoi protagonisti. È sottile, accurata e verosimile. Il contesto sociale, quello di una Istanbul di fine Ottocento, viene descritto con limpidezza quasi fotografica, anche attraverso le scelte e gli stili di vita dei personaggi. Le figure retoriche danno luogo ad immagini così belle da desiderare di dotare gli occhi della mente di una cinepresa per poterle conservare.
Consiglio questo romanzo a chi ama la bella scrittura, a chi desidera conoscere contesti sociali che non esistono più, e soprattutto a chi prova curiosità nei confronti dell’animo umano.
Vi sentite anche voi un po’ psicologi quando leggete romanzi dove si scava nella mente dei personaggi?
5 stelle ⭐⭐⭐⭐⭐