Narrativa
Fazi
24 febbraio 2022
cartaceo, ebook
382
Greeenwich Village, anni Sessanta. La storica Terza Chiesa Presbiteriana fatica a tenere il passo con i tempi turbolenti e rischia di allontanarsi dalla comunità dei fedeli.
Per risollevarne le sorti vengono scelti, insieme, i due pastori Charles Barrett e James MacNally, giunti a un approdo comune attraverso cammini molto diversi. Charles, destinato a succedere al padre come professore di Storia ad Harvard, fugge ogni imposizione con l'arrivo improvviso della vocazione religiosa. James, che per tutta la sua giovinezza ha dovuto fare i conti con un padre alcolista, nella Chiesa vede la possibilità di una battaglia per la giustizia sociale. Diverse sono anche le mogli al loro fianco: Lily, fieramente intellettuale, elegantemente severa, ma soprattutto convintamente atea, ha instaurato con il marito un rapporto basato su una continua negoziazione; Nan, di tutt'altra formazione, cresciuta nel Mississippi, figlia amata e devota di un ministro del culto, ha fatto sua la missione del coniuge.
Saranno quarant'anni di vita condivisa a unire i quattro in maniera indissolubile, tra incomprensioni, divergenze e sfide affrontate insieme, a partire da quella più difficile di tutte: la generosità. E laddove l'amicizia maschile si rivelerà sempre un porto sicuro, il legame tra le due donne si mostrerà più arduo, continuamente minacciato da malintesi e rivalità.
“Erano sposati tra loro, tutti e quattro, in una strana maniera. Ciascuno di loro aveva consegnato la sua moneta da venticinque centesimi, e tutti insieme in cambio avevano ricevuto un dollaro d’argento” – Da “Amatissimi” di Cara Wall
La fede può giungere attraverso molte vie e manifestarsi sotto differenti forme. È questo che accade a Charles e James, entrambi ministri del culto. Sono uomini dal carattere e dai trascorsi dissimili, quasi opposti, ma legati da una profonda amicizia basata sulla compensazione. Ciò che manca ad uno, viene implementato dall’altro e viceversa. Hanno il comune obiettivo di risvegliare da un lungo letargo, la loro comunità mal gestita dal predecessore. Il legame fraterno di Charles e James, non è condiviso dalle rispettive mogli tra le quali non c’è affinità alcuna. Provano disagio e reciproca antipatia ogni volta che sono costrette a rivolgersi la parola. La vita metterà a dura prova le sorti e l’idea di fede di queste giovani coppie, le quali si ritroveranno ad affrontare eventi fuori dal loro controllo atte a modificare i rapporti e gli equilibri.
“La fede, Charles, è una cosa del tutto personale. Nessuna coppia sposata ha la stessa fede. E nessuna fede è migliore di un’altra”
Per Charles Barrett è sconvolgente iniziare a dubitare dell’inesistenza di Dio, come gli ha sempre detto il padre, noto docente universitario e suo modello di vita. È un giovane sensibile e timido, un ottimo studente che si rivela confuso e inquieto in merito al suo futuro. Questo fino a quando non ne comprende le ragioni, ovvero i suoi sforzi per tenere Dio fuori dal suo cuore. Non ci riesce perché è una presenza troppo importante, ma soprattutto esistente! Rinuncia quindi alla carriera accademica a favore di quella ecclesiastica, sua vera vocazione.
Charles s’innamora di una donna totalmente inadatta ad incarnare la perfetta moglie di un ministro del culto, Lily. Colei che non condividerà mai la sua scelta ma che si limiterà ad accettarla per amor suo perché non è credente. La vita comunitaria non fa per lei. E’ sofisticata, colta e indipendente. La sua apparente freddezza rasenta quasi la scortesia. In realtà è una donna che porta dentro di sé un grave lutto. Un senso di estraneità che l’accompagna dalla morte improvvisa di entrambi i genitori.
“Come poteva sopportare di amarlo, quando l’amore portava con sé la perdita? Come poteva amarlo quando lei viveva nelle tenebre e lui nella luce, quando la cosa di cui era più certa nella vita era che l’amore conduceva alla sofferenza?” – Amatissimi
Per James la fede è lo strumento per aiutare gli altri e migliorare le loro condizioni di vita. Non è neppure certo di essere credente mentre è convinto della sua vocazione quale mezzo di soccorso verso anime alla deriva. Proviene da una famiglia povera. E’ nato dall’unione di un reduce di guerra perennemente ubriaco e di una donna rassegnata se pur forte, è vissuto in un sobborgo di Chicago. Sua madre è determinata a garantirgli un futuro migliore, lontano dal quartiere. Sono gli studi a salvarlo dal degrado. Una volta approdato all’università, egli si sente un pesce fuor d’acqua, tuttavia rimane il giovane concreto deciso a cambiare le sorti dell’umanità decidendo di diventare ministro del culto. Egli porta avanti un’idea di fede decisamente anticonformista e fin troppo innovativa, che mette in crisi la donna che ha scelto di avere il suo fianco: Nan.
“E finalmente James sapeva cosa fosse l’amore: lo stupore di incontrare qualcuno di strabiliante, come un oceano pieno di neve” –
Nan è la ragazza incantevole per eccellenza. È figlia di un ministro del culto. La sua famiglia d’origine è benestante e lei è vissuta in un mondo ovattato e protetto. E’ dolce, sensibile e ben educata, ma soprattutto fortemente credente. Pur essendo vissuta tra gli agi circondata dall’affetto dei suoi cari, dimostrerà solidità e buon senso nell’affrontare i momenti di crisi.
“Ogni azione retta ne genera un’altra. Ogni mano tesa forma una fune e poi una scala”
Il linguaggio narrativo è semplice ma sublime, eccelso. Esprime con autentica naturalezza e totale imparzialità concetti complessi come la fede, di fronte ai quali non è affatto facile mantenersi neutri senza manifestare disaccordo o approvazione.
L’autrice sviluppa la trama sviscerando il vissuto dei suoi personaggi, fornendo un’attenta analisi totalmente priva di retorica o pathos, di tutti gli aspetti della loro personalità. E’ una narrazione realistica ma intensa così come lo sono i protagonisti.
Oltre alla fede religiosa, si affronta il tema dell‘amicizia, del rispetto, della reciproca accettazione, del matrimonio con tutti i suoi compromessi e della genitorialità.
Nonostante si tratti di una narrazione di un certo spessore, il ritmo risulta scorrevole. Questo è dovuto in parte all’autenticità dei personaggi che non risultano mai stereotipati come ci si potrebbe aspettare, e alla capacità dell’autrice di rendere concetti astratti come concreti, ma soprattutto accessibili a qualsiasi lettore.
Anche la contestualizzazione ambientale, storica (anni Sessanta) e socio-culturale, risulta accurata e attenta, evidente frutto di ricerca e grande abilità analitica.
“La fede è una cosa del tutto personale. Nessuna coppia sposata ha la stessa fede. E nessuna fede e migliore di un’altra” – Amatissimi
Ancora una volta mi ritrovo ad apprezzare l’operato della bravissima traduttrice Silvia Castoldi che ha saputo rendere onore a questa straordinaria storia. Un romanzo coinvolgente che richiede un buon grado di apertura mentale per non giudicare i suoi personaggi (chi di peccare d’eccesso, chi di troppa condiscendenza, chi di fredda alterigia e chi di passività) La stessa apertura mentale che ha avuto l’autrice nel porvi al centro il tema della fede con assoluta imparzialità. E se per caso avesse avuto una preferenza per qualcuno dei protagonisti, io non l’ho percepito, anche quest’equità è piuttosto rara. La scrittura è veramente bella, ogni pagina offre uno spunto di riflessione, una reazione, quindi si tratta di una lettura “viva”. Sono arrivata fin troppo in fretta all’ultima pagina, rammaricandomi di dover salutare i protagonisti.
E voi, avete mai provato nostalgia dei protagonisti di un bel romanzo nel congedarvi da loro all’ultima pagina?