Libri per ragazzi e bambini
BookTribu
10 settembre 2022
cartaceo, ebook
218
"I miei mi vogliono bene, lo so, ma non ci sono mai. E quando ci sono" continua Marco, "o sono stanchi, o parlano tra loro, o sono occupati, Sai quante domande ho provato a fargli...?" Marco trattiene le lacrime.
"Mi dicono sempre che non c'è tempo, che me lo diranno un'altra volta, che in quel momento non è importante, e poi la più antipatica...".
"Che sarebbe?"
"Quando sarai grande capirai", dice Marco.
"Come se fossi un cretino. Ci saranno pure le parole per spiegare a un bambino qualsiasi cosa, no!?"
“La scuola è l’Umanità che diventa vita, il Sapere che diventa Vivere. è stare insieme ancora di più che in una famiglia” – da “Altroltre” di Ennio Buonanno, BookTribu
Il piccolo Marco sta giocando a calcio con i suoi amichetti nel parco, quando la palla finisce sotto ad un albero in prossimità di un cespuglio e il bambino la va a cercare. Sta per scatenarsi un temporale e gli amici lo chiamano, esortandolo a rientrare in fretta a casa con loro. Marco non risponde e soprattutto non si vede. Dov’é finito? Vicino a quell’albero c’è l’ingresso di una caverna che nessuno vede tranne lui. È lì che si trova e dove fa la conoscenza di un curioso personaggio…
“Troppe volte i suoi entusiasmi erano stati sminuiti dai suoi amici o, peggio ancora dai suoi genitori, non vuole cascarci di nuovo”
Marco è un bambino in età scolare. Ha un fratellino più piccolo, una mamma costretta a stare lontana da casa a causa del suo lavoro e un papà che fa il possibile per non fargliene sentire la mancanza. I suoi sono due bravi genitori, lui non ha mai messo in dubbio il loro amore; tuttavia, pensa che non gli dedichino abbastanza tempo. È un bambino curioso e intelligente, come tale ha tante domande nella sua testolina, ma non trovano mai risposta. Quando le pone a mamma e papà, essi trovano pretesti per non rispondere adeguatamente. Questo genera in lui frustrazione.
Nel recuperare un pallone, poco prima che scoppiasse un temporale, Marco si ritrova in una caverna misteriosa al cospetto di un piccolo drago di nome Webby.
Webby è una creatura innocua, morbida e gentile. Un cucciolo di drago molto saggio e paziente, che è pronto a dare a Marco tutte le risposte che cerca attraverso una serie di significativi racconti che celano profondi significati. I due sembrano parlare lo stesso linguaggio e tra loro si instaura un legame di fiducia reciproca e profonda amicizia.
“Giorno dopo giorno la libertà prese il sopravvento su qualsiasi altra caratteristica umana e generò il sentimento che la grande strega aveva sperato: l’egoismo” – Altroltre
“Altroltre” è una storia che si compone di tante storie. Adatta a bambini in età scolare, proprio come il giovanissimo protagonista, ma apprezzabile anche dagli adulti. Il linguaggio narrativo è semplice; fantasia e realtà si supportano, dando luogo a racconti avvincenti, ma pieni di significato, che ogni lettore è invitato a cogliere.
Gli elementi fantastici sono predominanti, ma l’autore se ne serve per portarci ad esaminare la realtà nella quale viviamo. Un momento storico nel quale regna diffidenza, superficialità, egoismo, supponenza, e dove i problemi quotidiani possono farci perdere di vista quanto di più prezioso abbiamo. In questo caso, il tempo prezioso da dedicare alle curiosità di un bambino.
I racconti sono intervallati dai dialoghi tra il protagonista e il suo amico drago. Fungono da introduzione ad ognuno di essi, nei quali i personaggi che li animano sono spesso bambini. Alcuni fanno sorridere, come quello di un bambino di nome Pigro che rifiutava di obbedire ai genitori, addormentandosi nel caos più totale dei troppi giocattoli. Altri, invece, commuovono, come quello dove un ragazzino, in fuga da un paese in guerra, si trasforma in un delfino per salvare altri piccoli fuggiaschi come lui.
“Aiutatemi, vi prego, dobbiamo salvare Altroltre: nessuna famiglia deve vivere separata”
Penso che questa storia, oltre ad evidenziare le pecche della società moderna, sia anche un omaggio alla fantasia. E la fantasia è l’antidoto contro le brutture della realtà, purché non rappresenti un’evasione. Il suo compito non è tanto chiuderci gli occhi ma, al contrario, aiutarci ad aprirli, fornendoci una visuale migliore.
Un romanzo dal fondo autobiografico. L’idea è partita dall’esperienza dell’autore, padre di due bambini, ai quali raccontava favole per rispondere ai loro “perché”, mentre la loro mamma doveva lavorare in una città distante da quella dove vivevano. Queste favole si sono poi tradotte in un libro: questo. “Altroltre”. È anche il titolo della fiaba, a mio avviso, più significativa.
Una lettura dolce, fantastica, ma paradossalmente realistica, che ho concluso rapidamente, tra un sorriso e una lacrima. Mi ha fatta ritornare a tanti anni fa, quando avevo l’età del piccolo protagonista e non vedevo l’ora di ascoltare le favole della buona notte di mia madre e di mia zia. Le fiabe che abbiamo ascoltato da bambini, credo, facciano parte dei ricordi migliori di ognuno di noi.
E voi cosa ne pensate? Credete nella magia dei racconti?