
Romanzo psicologico
Atile edizioni
28 gennaio 2023
cartaceo, ebook
239

Storia a tinte forti di un adolescente, vittima di bullismo, ala ricerca della propria identità nei meandri dell'insidioso mondo del dark web. Il giovane è attratto da un gioco on line al quale partecipa soltanto chi ha il "coraggio" di affrontare delle sfide per giungere alla purificazione spirituale.
Per curiosità e con l'illusione di risolvere il disagio interiore e sociale, si lascia coinvolgere in sette sfide pilotate dall'ideatore del gioco, che, fra le varie, gli propone la sfida più ardua: la blackout challenge.
Il protagonista sarà capace di sopravvivere alla challenge? Scoprirà mai chi si nasconde dietro uno strano nickname?
“Questa che vi racconterò è la storia della mia inarrestabile discesa verso l’inferno” – da “Alice nel paese oscuro” di Leonardo Torre, edito Atile Edizioni.
Un ragazzo non ancora adolescente, in seguito ad un grave evento che ha sconvolto la sua famiglia, si chiude in se stesso, allontanando genitori e compagni di scuola. Dall’isolamento passa ad esser bersaglio di scherzi crudeli e vessazioni da parte dei coetanei. L’unica salvezza consiste nella sicurezza che trae dalle pareti della sua stanza.
Diventa quello che viene identificato come “Hikikomori”. Sente, tuttavia, il bisogno di recuperare la sua autostima, di far parte di qualcosa di speciale e questo gli giunge attraverso la trappola del “dark web”. Una volta adescato dal leader del gruppo, precipiterà in un buco nero caratterizzato da prove rischiose e da una pericolosa e autodistruttiva dipendenza.
“La mia solita falsa sicurezza; la sicurezza di un insicuro, alla ricerca dell’inutile approvazione da parte di un branco di iene sociali”
Il nome del protagonista di questa storia non appare, ma poco importa. Egli potrebbe essere chiunque. È un preadolescente, un quattordicenne che si appresta a iniziare le scuole superiori. È sempre stato un ragazzino timido ma equilibrato, un buono studente con una vita simile a quella di qualsiasi altro coetaneo. La sua famiglia era unita e aveva un’adorabile sorellina, giunta quando lui aveva già otto anni e comprendeva quindi l’importanza del suo ruolo di fratello maggiore. Una creaturina tanto attesa dai genitori, che desideravano da tempo una bambina.
La piccola Giulia, così dolce e allegra, viene a mancare all’improvviso e tutto cambia. La famiglia si divide. La mamma che, pur avendo una laurea in giurisprudenza, aveva deciso di occuparsi esclusivamente della propria famiglia, trova un lavoro e chiede la separazione. Da tempo, lei e il marito si incolpano tacitamente di ciò che è accaduto e non sopportano più di vivere insieme.
Il papà pare subire questa decisione passivamente. Il senso di colpa lo distrugge, egli è la parte più fragile e suo figlio desidererebbe vivere con lui proprio per questo motivo, mentre finirà per stare con la madre, spesso impegnata professionalmente e troppo chiusa nel suo dolore per captare determinati segnali.
“Sebbene mi reputassi già abbastanza grande, ero soltanto un bambino quasi adolescente e dentro di me sentivo soltanto il mare in tempesta” da “Alice nel paese oscuro” – Alice nel paese oscuro
Una lettura sconvolgente e purtroppo realistica, sui pericoli nei quali incorrono i ragazzi più indifesi. Quelli più bisognosi (seppur inconsapevolmente) di attenzioni, che non riescono a chiedere aiuto. Un mondo oscuro, un buco nero dal quale è difficile riemergere. Una sorta di droga che, pur causando grande disagio e devastazione, porta alla dipendenza con conseguente autodistruzione.
La trama di “Alice nel paese oscuro” si sviluppa attraverso il racconto in prima persona del protagonista. Una sorta di pesante monito attraverso la sua devastante esperienza di ragazzino indifeso nel mondo del dark web. Egli ammette, tuttavia, la sua parte di responsabilità, se di essa si può parlare data la giovanissima età priva di difese e filtri.
“Avevo cucito quella veste con le mie mani, la indossavo tutti i giorni e non sapevo come spogliarmene”
Attraverso un atteggiamento scostante e scontroso, si è attirato le antipatie dei compagni ed è diventato vittima di scherzi pesanti, sfociati in bullismo. I genitori, troppo presi dal loro dolore, si sono accorti tardi del suo disagio. Gli insegnanti si sono limitati ad affiancarlo ad un collega non troppo preparato nel suo ruolo di sostegno. Ma come dar loro torto? Siamo in un’epoca dove la loro autorità non è più indiscussa, spesso rischiano richiami da genitori che rifiutano qualsiasi appunto a carico dei figli, anche se non è questo il caso.
La trama è decisamente realistica. Il linguaggio è semplice e proprio per questo credibile poiché la voce narrativa è quella di un protagonista quattordicenne. Il ritmo è molto rapido. Il finale ci riserva un colpo di scena sconvolgente.
L’autore si dimostra molto competente in materia, narra in modo esauriente e spietato il mondo del “dark web” con tutte le sue trappole e con tanto di fattori di rischio. Si è mostrato molto abile e competente anche nel dar voce a quel silenzioso grido d’aiuto che caratterizza troppi adolescenti.
Molto interessante anche la prefazione di Elena Midolo, che ci offre un’accurata analisi di questi fenomeni tipici di un disagio adolescenziale, peggiorato nel post Covid, che merita la dovuta attenzione.
Un romanzo come questo potrebbe avere anche questa funzione.
“Ormai riesce a entrarmi dentro la testa e comprende subito quando i momenti di debolezza prendono il sopravvento sul controllo che esercita sulla mia volontà”
Una trama sicuramente sconvolgente, ma istruttiva. Pone l’attenzione sulle conseguenze di una fragilità trascurata, parlando di un mondo terribile e parallelo. Essendo un’amante della storia di Lewis Carrol e una fan sin dall’infanzia della piccola Alice, leggere quanto sia stata trasfigurata dal fittizio Cappellaio Matto del dark web mi ha ancor più colpita. È un po’ come offrire una caramella avvelenata ad un bambino. Una cosa buona, colorata ed esteticamente bella, volutamente resa distruttiva, traditrice. Ma è proprio così che agiscono i delinquenti di questo tremendo sottobosco.
Ho letto “Alice nel paese oscuro” molto rapidamente poiché la lettura, seppur drammatica, è estremamente scorrevole e ci porta a voler conoscere le sorti del protagonista nel più breve tempo possibile. Il finale vi lascerà a bocca aperta. Ho scoperto, invece, alcuni particolari dell’opera di Lewis Carrol che non conoscevo e mi hanno indotta a saperne di più (l’origine della pazzia dei cappellai da cui lo scrittore trasse ispirazione per creare il suo protagonista), di questo non posso che esser grata all’autore. Quante cose si imparano leggendo!
“Ho ereditato la passione per i libri da mio papà, che non ha mai perso l’occasione per ricordarmi che la verità e la libertà sono ben nascoste tra le parole dei libri”
Mentre mi tuffavo in questa storia così nera, mi sono ritrovata a chiedermi, assurdamente, se non fosse il caso di rinunciare a tutti i vantaggi del web, facendo un ritorno al passato… Dico assurdamente perché il web ha portato anche parecchi vantaggi a cui oggi sarebbe difficile rinunciarvi, se non impossibile.
Vi siete mai fatti questa domanda anche solo per un attimo?
5 stelle ⭐⭐⭐⭐⭐