
poesia
Edizioni Freccia d'Oro
luglio 2020
cartaceo
90

Mi chiamo Andrea Ciucci, ho 20 anni e sono nato a Cento, cittadina in provincia di Ferrara.
Da un paio di anni faccio parte della band “Trunchbull” con la quale compongo inediti Alternative Rock, la mia vera passione.
Ho deciso di pubblicare questo libro per far uscire i miei pensieri dalla mia stanza, sperando di aiutare qualche anima persa, senza voler insegnare niente a nessuno.
“Chissà dove andremo a finire se i tempi dovessero continuare su
questa strada.
Siamo emancipati dalla testa ai piedi e ci lamentiamo delle cose
più futili”
Molto diretta è questa citazione, così come diretto è l’intero libro di Andrea Ciucci, Aforismi e poesie da un quadro in un barbone, che oggi è oggetto della nostra recensione. Diretto sia perché si esprimono pensieri senza mezze misure sia perché è tanto critico quanto l’occhio di cui si ha bisogno per addentrarsi nella mente dell’autore.
Eh si, perché molto spesso, prima di leggere un’opera, che sia un romanzo o una raccolta di poesie, è necessario comprendere la mente e l’animo di chi ha scritto e il contesto in cui agisce e che gli è da ispirazione.
Contesto di Andrea Ciucci è la realtà che ci circonda… e come non si può relazionarsi ad essa con criticità?
La prima parte del libro è composta da Aforismi, che a sua volta vengono raggruppati in quelli rivolta alla società in cui viviamo (e lì i toni dell’autore non sono certo docili, dal momento che Siamo una classe borghese malata di cose che non possiamo avere) e in quelli che scaturiscono da un “Attacco di panico”.
Qui, Andrea Ciucci raccoglie frasi di varia tematica, come l’amore, se stessi, il tempo, la sofferenza, la vita, sempre con il tono dell’uomo a cui non manca mai la pungente ultima parola su un qualsivoglia argomento.
Ogni soddisfazione porta il peso di tutti i tuoi errori,
tanti più saranno i tuoi errori e tanto più sarà grande la tua
soddisfazione.
Questa sezione è caratterizzata da giochi di parole. All’autore piace giocare con ossimori, parole in contrasto tra loro che diventano poi complementari nell’insieme dell’aforisma. Non nascondo che diverse volte ho dovuto rileggere qualche frase con maggiore attenzione. Ma ho molto apprezzato una tale maestria e padronanza del verso.
La seconda parte dell’opera è dedicata alle Poesie e qui i toni cambiano, seppure l’occhio critico permane. Lasciamo l’incisività dell’aforisma per addentrarci nella musicalità del verso. Nonostante, infatti, è sempre sottesa una pungente critica alla realtà contemporanea, il ritmo dei componimento è meno brusco del loro significato e musicale.
Quella
che chiamiamo vita,
è – in realtà –
un ponte
tra la nascita e
la morte.
Come un baco
nel bozzolo
che muta in falena.Chissà se il bruco
crede di essere morto;
o se il bozzolo
è come morte dolce,
lenta rinascita.
Poche note di positività e ottimismo ritroviamo nelle poesie di Andrea Ciucci; o forse è meglio parlare di disincanto verso ciò che lo circonda. In fondo, il poeta coglie ciò che l’uomo non vede, perché poco attento alla sostanza delle cose, preso dalle frivolezze della vita. Eppure, il componimento dal titolo Andrea, che sembra essere dedicato proprio all’autore, recita: Nessuno sa / chi è / “se stesso”. Lo sguardo di Andrea, dunque, ha lo stesso punto di partenza di tutti: l’ignoranza conoscitiva di chi si è nella sostanza, nell’essere (come direbbe Platone).
Non a caso, ancora riporto parole di Andrea Ciucci, l’Esistenza è tutto un gioco / di luci e ombre, una condizione che è comune ad ogni essere vivente; che va accettata; di cui occorre prendere consapevolezza. E la consapevolezza, credo, sia proprio uno degli obiettivi dell’autore: infondere in chi legge la consapevolezza di dover aprire gli occhi oltre lo schema delle proprie orbite, per poter leggere la realtà con il “giusto occhio” richiesto per leggere anche questa raccolta.
Concludo la recensione con una poesia, secondo me chiave dell’intera silloge, dal titolo Rondine, perché credo sia questa la meta che Andrea Ciucci vuole perseguire per sé e far perseguire all’uomo:
Migra dal nido,
espandi te stesso.
Ama la vita,
vola sull’infinito piovente.
Fa del mondo
il tuo rifugio,
rischia ciò
che ti è più caro.
Ama la morte,
respira.
Trovare rifugio in un mondo che è piovente… respirare!

Leggere mi stimola e mi riempie. L’ho sempre fatto, fin da piccola. Prediligo i classici, i romanzi storici, quelli ambientati in altre epoche e culture. Spero di riuscire a condividere con voi almeno parte dell’impatto che ha su di me tutto questo magico universo.