
autobiografia, storia
Lorenzo de' Medici Press
marzo 2024
cartaceo
208

Per la prima volta in traduzione italiana il racconto della rivoluzione russa del 1917 attraverso le parole della giornalista canadese Florence Macleod Harper.
Inviata a San Pietroburgo nel dicembre del 1916 dal settimanale "Leslie's Weekly", Harper fu testimone diretta e cronista dello scoppio della rivoluzione e di ciò che accadde fino alla presa del potere dei bolscevichi.
Nel suo resoconto si mescolano le impressioni di una giovane inviata speciale al confronto con uno dei più drammatici rivolgimenti della storia e tutto il sapore di una scrittura sempre freschissima e ironica, veritiera e intensamente partecipata.
Il suo resoconto è una delle pochissime testimonianze di una donna di quanto accadde in quei mesi, fra cortei, scioperi, scontri a fuoco, carestie e tragedie al fronte.
Rimasto quasi dimenticato per decenni, riporta oggi alla lettura tutto il sapore di un periodo drammatico che avrebbe cambiato la storia.
Il libro “Addio Russia! Una testimone della rivoluzione del 1917” di Florence Macleod Harper, Lorenzo de’ Medici Press, è un autentico tuffo nella storia.
La scrittrice, giornalista e inviata speciale del “Leslie’s Weekly”, giornale canadese, ci racconta del suo viaggio in Russia dal dicembre del 1916 fino alla presa del potere da parte dei bolscevichi. Fu una delle pochissime donne straniere, presenti sul territorio russo durante quel periodo terribile, e la sua testimonianza diretta è quanto più fedele possibile.
Nonostante la giovane età (ha solo ventisette anni quando arriva in Russia), Florence si dimostra una persona caparbia e risoluta, capace di guardare con occhi attenti e perspicaci la situazione che le si presenta intorno. Partecipò inizialmente a comizi e discussioni di piazza, dove il popolo si riuniva per chiedere migliori condizioni, fino a restare coinvolta in un vero e proprio scontro a fuoco tra la popolazione e i militari, che contò centinaia di morti e feriti.
Presa dalla sua voglia di scoprire e conoscere, nel 1918 si trasferì al fronte, dove, suo malgrado, venne reclutata come infermiera al servizio della Croce Rossa. Questo fu un periodo molto intenso per Florence, che poté toccare con mano la tragedia e l’orrore della guerra, della mancanza di cibo e medicinali per chi era ferito (ma non solo). Vide case distrutte dall’artiglieria; sentì i racconti di chi, felice e orgoglioso, aveva combattuto per liberare il popolo da anni di oppressione, senza tener conto delle vite che avevano dovuto sacrificare per raggiungere questo obiettivo.
Una volta tornata dal fronte, restò ancora qualche tempo in Russia. Qui si rese conto che al popolo russo importava soltanto di una cosa: l’uomo borghese doveva abbandonare tutte le proprie ricchezze e privilegi per darli ai poveri bolscevichi, calpestati da anni e anni di ingiustizie. Florence capiva che la popolazione era rimasta oppressa per troppo tempo, ma non condivideva in alcun modo le ideologie e i mezzi usati per arrivare alla libertà. Quando i bolscevichi annunciarono che il governo sarebbe stato definitivamente rovesciato per prendere loro stessi in mano il governo della Russia, Florence decise di tornare a casa.
Ho trovato “Addio Russia!” davvero particolare. Già dall’inizio si intuisce quale sarà lo stile del libro. La scrittura dell’autrice, difatti, è molto giornalistica: semplice, diretta, a volte quasi stenografica. Rende i fatti proprio così come li vede e li vive, senza filtri. Si capisce molto bene che appartiene al mondo del giornalismo e meno a quello letterario, ma la scrittura è comunque abbastanza scorrevole, anche se talvolta sembra più un elenco di informazioni che una storia narrata. Nonostante ciò, ci si riesce ad appassionare alle vicende descritte, ed è inevitabile non provare simpatia per Florence. Davvero una bellissima scoperta.
E voi, siete appassionati di storia?
5 stelle ⭐⭐⭐⭐⭐
