
Fantasy
Fanucci Editore
2024
Cartaceo
334

Tutto ha inizio a Chickentown, negli Stati Uniti, una cittadina noiosa nel mezzo del nulla. Qui vive Candy Quackenbush, il cui cuore arde alla ricerca di qualche indizio su ciò che potrebbe riservarle il futuro, perché è stufa di vivere in un luogo dove non succede mai nulla.
Ma una sorpresa non tarda ad arrivare: spazzata via dal nostro mondo da un’onda gigantesca, si ritrova in un luogo completamente diverso... Abarat: un vasto arcipelago in cui ogni isola rappresenta un’ora diversa del giorno, dalle meraviglie illuminate dal sole delle Tre del Pomeriggio, dove si aggirano i draghi, agli oscuri terrori dell’isola di Mezzanotte, governata da Christopher Carrion.
Approdata qui per dare una mano a salvare questa terra straordinaria da forze oscure, più antiche del tempo stesso e più malvagie di qualsiasi cosa abbia mai incontrato, Candy si ritrova a essere un’improbabile eroina e lo sa bene.
Ma dopotutto questo è un mondo insolito in cui tutto è possibile e presto sarà costretta ad affrontare le avventure che ha sempre desiderato vivere, per quanto pericolose possano essere.
Quando ho scelto di leggere “Abarat” di Clive Barker, edito Fanucci Editore, l’ho fatto principalmente per la copertina. È accattivante, ipnotica e stupenda allo stesso tempo. Vi è rappresentato il mare con il suo divenire e mutare.
“Il mare possedeva un potere irresistibile. E allora, perché non sdraiarsi e godersi la traversata?”
Dovremmo prendere esempio dal mare e seguire la corrente.
Si dalle prima pagine, si rimane coinvolti emotivamente insieme a Candy, la protagonista. Entriamo subito in sintonia conlei e il suo malessere nel trovarsi in un luogo dove non accade mai nulla. Tutto rimane immutato e stabile come sempre.
Candy e il suo carattere, che si andrà a scoprire durante la lettura, ci insegna che, a volte, bisogna andare contro corrente per essere veramente se stessi.
L’ambientazione si sposta da un’anonima cittadina americana al regno di Abarat. Questo regno, scandito dalle ore della giornata, ci viene descritto dall’autore in modo impeccabile, attento. Si prova quasi la sensazione di trovarsi lì, insieme a Candy.
Tutti i personaggi mi sono entrati nel cuore, come John Dispitto, che sarà il primo amico di Candy.
“La luce è il gioco più vecchio del mondo…” – Abarat
Non passa inosservata la minuziosità nelle descrizioni di ogni personaggio e di ogni luogo, come se tutto fosse reale e non ci fosse posto per la fantasia.
Andando avanti con la lettura, grazie alla bravura dell’autore, si scopre cosa è Abarat, la Grande Madre. Naturalmente, essendo questo il primo volume di una serie, molte domande sono rimaste aperte e non hanno ancora una risposta.
Ma già ora emergono gli argomenti chiave della storia: il cambiamento, l’ignoto, il mutamento e la speranza di un futuro migliore.
Una cosa è certa: Candy, insieme ai suoi amici, come Malingo, ci mancheranno.
Secondo voi, quanto può essere importante un cambiamento in ognuno di noi?
5 stelle ⭐⭐⭐⭐⭐