
Thriller psicologico
Fazi Editore
4 marzo 2025
Cartaceo, ebook
372

56 giorni prima
Ciara e Oliver si incontrano per la prima volta in un supermercato di Dublino, durante una pausa pranzo come tante; tra loro scatta subito la scintilla e, nel giro di pochi giorni, iniziano a frequentarsi. Nella stessa settimana, il Covid-19 raggiunge le coste irlandesi.35 giorni prima
Quando il lockdown minaccia di tenerli separati, Oliver suggerisce di andare a vivere insieme nel suo appartamento. Nonostante si conoscano da poco, Ciara accetta: per lei è l’unico modo di far funzionare la relazione sfuggendo al controllo della famiglia e degli amici. Per Oliver è l’unico modo di nascondere la sua vera identità.Oggi
Nell’appartamento di Oliver viene trovato un cadavere in decomposizione. Gli investigatori si buttano a capofitto nell’indagine: riusciranno a capire cosa è realmente accaduto, oppure la pandemia ha permesso a qualcuno di commettere il delitto perfetto?Una storia d’amore piena di lati oscuri intrappolata tra le mura di un appartamento durante il lockdown: tra i migliori libri dell’anno per «The New York Times», «The Washington Post» e «The Irish Times» e premiato come miglior Crime Fiction Book of the Year agli Irish Book Awards, 56 giorni è un thriller psicologico ad alto tasso di suspense in cui a fare da sfondo a una vicenda ricca di risvolti misteriosi è la più inquietante delle realtà.
“56 giorni” di Catherine Ryan Howard, edito da Fazi Editore è un sorprendente thriller psicologico.
Il punto di forza del romanzo è l’ambientazione. Quasi tutte le scene si svolgono all’interno del Crossings, un enorme complesso residenziale, nel centro di Dublino, nel quale i condomini si conoscono di sfuggita.
“I residenti sono abituati a vivere di sopra, di sotto e di fianco a intere esistenze altrui, fingendo di esserne assolutamente ignari: sentono i televisori dei vicini e l’odore dei cibi che cucinano, ma non imparano mai i loro nomi.”
Al di fuori del residence, Ciara incontra casualmente Oliver, di cui rimane assolutamente folgorata. Deve decidere, in fretta, se assecondarlo oppure voltargli le spalle e chiudere il discorso.
“La gente pensa che siano le grandi decisioni a cambiare il corso della vita. Proposte di matrimonio. Traslochi. Domande di lavoro. Ma lei sa che in realtà sono quelle più piccole, i momenti minuscoli, a tracciare il percorso. Momenti come quello.” – “56 giorni”
Si conoscono in un periodo particolare: alle soglie del primo Lockdown.
Molti argomenti trattati dall’autrice vertono sulle restrizioni di quel periodo e sulla paura e l’angoscia che lo avevano caratterizzato. Catherine Ryan Howard scrisse questo romanzo proprio durante quel periodo di chiusura, di isolamento e di incertezza, tutte sensazioni che è riuscita a trasferire nella storia del suo romanzo.
Con grande maestria, l’autrice muove i suoi personaggi avanti e indietro nell’arco di quei 56 giorni. Dall’incontro dei due ragazzi, trasporta il lettore al presente quando l’ispettore Leah Riordan e il sovrintendente Karl Connolly vengono chiamati ad indagare su un omicidio in uno degli appartamenti del condominio. Ma chi vi abita?
La tensione è altissima in questo thriller ambientato in un edificio piuttosto sinistro e calato nell’atmosfera surreale della pandemia.
Oliver e Ciara si trovano subito a loro agio. Sono due persone sole che hanno bisogno di un contatto. La relazione si evolve velocemente. Prendono una decisione, forse avventata, che probabilmente non avrebbero preso se non fosse incominciato l’isolamento.
“<Che cosa stai proponendo, esattamente?>
<Quello che sto proponendo è … >. Le stringe di nuovo la mano. <Ciara, perché non vieni a stare da me?>”
Inizia la loro convivenza al Crossings. E nessuno ne è al corrente. Il loro appartamento è vuoto e impersonale, come tutto l’edificio.
“Sembra una casa da esposizione, occupata solo per qualche giorno.”
Ogni situazione viene vista e analizzata da entrambi i protagonisti. Possiamo leggere i loro pensieri. Sentire i brividi per i fraintendimenti e per “l’improvvisa certezza di aver commesso un terribile errore.” È soprattutto Oliver ad essere preoccupato di prendere il virus. Non tanto per la sua pericolosità, quanto per la paura di visibilità che ne deriverebbe. Per lui, il lockdown è proprio la situazione ideale, nella quale si trova isolato e protetto dall’anonimato.
“In cui potrà stare sempre con lei ed essere chiunque vuole. L’uomo con cui lei vuole stare, l’Oliver che crede di conoscere.”
La storia tra i due ragazzi viene sviluppata in parallelo alle indagini svolte nel presente dai due investigatori.
“Quasi sempre chi commette un delitto lo fa perché una convergenza di eventi lo ha messo in quella condizione e poi lo ha spinto ad agire, a fare qualcosa che non è da lui (…) Nessuno di noi sa di cosa è capace, se le circostanze sono giuste. O sbagliate.”
È un incastro di coincidenze, questa storia enigmatica e inquietante.
L’autrice riesce ad ingannare il lettore. Procedendo con la lettura, le bugie aumentano e non si riesce a capire chi sta mentendo e chi sta dicendo la verità.
Il finale, poi, è depistante!
Un ottimo esordio per questa autrice irlandese di cui, spero, di poter leggere presto un altro romanzo.
Assolutamente consigliato a tutti, anche a chi non legge abitualmente thriller. La scrittura di Catherine vi conquisterà!
“Le bugie sono così sottili e poco maneggevoli. Filamenti delicati, come i fasci di nervi nel corpo. Facili da torcere, difficili da controllare, impossibili da tenere fermi.”
(5 stelle)

Mi chiamo Alessia. Sono un’insegnante di matematica e inglese. Vivo in provincia di Pavia. Adoro leggere (soprattutto gialli), fare yoga e cucinare.