
erotico
Mondadori
1 marzo 2022
cartaceo, ebook
336

Laura Biel e il suo fidanzato sono in vacanza in un luogo da favola: la Sicilia! Proprio il giorno del suo ventinovesimo compleanno, però, Laura viene rapita dal bellissimo don Massimo Torricelli. Cosa può volere un capomafia locale da una turista polacca?
Massimo ha le sue ragioni: quella splendida donna, infatti, è identica all'angelica figura che gli è apparsa quando ha rischiato di morire in seguito a un attentato. Miracolosamente sopravvissuto, ha giurato che avrebbe fatto di tutto per trovarla e farla sua. A ogni costo.
E ora intende mantenere quella promessa: terrà Laura prigioniera nella sua meravigliosa tenuta per 365 giorni, trascorsi i quali, se lei non si sarà innamorata, la lascerà andare. Ma se lei cercherà di scappare prima, ucciderà tutta la sua famiglia.
Laura in effetti cede al fascino di don Massimo, ma riuscirà la loro precaria relazione a resistere alla forza del destino?
“365 giorni” di Blanka Lipinska, edito Mondadori, è il primo volume della trilogia erotica omonima, che vede come protagonisti Laura e Massimo.
La prima parte del romanzo è dedicato alla vita di Laura, giovane ragazza polacca che ha dovuto farsi strada nella vita. Recentemente ha perso il lavoro, ma il suo fidanzato Martin non le fa mancare nulla. Eppure, lei vorrebbe qualcosa di più, non solo dal punto di vita professionale ma anche relazionale. La sfera intima con Martin non la soddisfa appieno poichè lui pensa sempre e solo al lavoro. Durante una vacanza per il suo compleanno, in Sicilia, Laura ha la costante sensazione che qualcuno la segui e la osservi. Scoprirà ben presto cosa vuol dire trovarsi sulla strada Massimo Torricelli.
Massimo Torricelli è il sensuale e pericoloso capo mafioso di una famosa e ricca famiglia della Sicilia. Il suo personaggio è molto controverso perché, se a tratti è un duro e freddo calcolatore, è anche molto sensibile e premuroso (a modo suo), soprattutto con Laura Biel, la protagonista femminile. È ossessionato dalla ragazza poiché, a seguito di un gravoso incidente, gli è apparsa come in una visione. Trovarla è stata per anni la sua ossessione più grande e il lettore viene coinvolto non solo nella ricerca, ma in tutto ciò che Massimo fa.
La storia erotica dei due protagonisti non lascia spazio all’immaginazione. L’autrice usa un linguaggio spinto (a tratti un poco volgare) per descrivere una passione che lega Massimo e Laura.
Il titolo del libro, come si può immaginare, indica i giorni in un anno solare, ossia il tempo in cui Laura è costretta a stare con Massimo affinché lui possa farla innamorare.
«Hai ucciso un uomo» mormorai, mentre i miei occhi si riempivano di lacrime. «Gli hai sparato e l’hai fatto con la stessa naturalezza con cui io mi compro l’ennesimo paio di scarpe» – 365 giorni
La trama è interessante, anche se a tratti un po’ inverosimile: Laura è determinata a non cedere alle lusinghe di Massimo, ma dall’altro lato la tensione sessuale tra i due è molto tangibile. L’autrice non perde occasione, però, a far emergere il lato erotico di questo romanzo, con scene e dettagli a volte quasi violenti.
Traspare da ogni pagina, da ogni parola, il rapporto “quasi malato” che i due protagonisti hanno sia tra di loro che nella loro intimità. Mi sono trovata a chiedermi come Laura, definita una polacca dalla testa dura, possa essersi sottomessa a Massimo così in fretta. Secondo me, è proprio questo il punto focale: la sottomissione. Lei crede di poter tenere testa a Massimo, ma in realtà finisce solo per accontentarlo. Verso la fine del romanzo, c’è il colpo di scena che lascia veramente il lettore con la bocca aperta.
La storia nel complesso è ben articolata, ovviamente essendo un romanzo a sfondo erotico la prevalenza narrativa è il rapporto intimo e carnale dei due ragazzi, ma comunque c’è spazio per la loro storia personale e l’accrescimento dei reciproci sentimenti. La struttura del romanzo è buona, la scrittura fluida.
Mi sento di dare 3 stelline al libro per la storia, anche se c’è una grande nota negativa: l’autrice non perde occasione di denigrare il popolo siciliano. Capisco che tutti, nella vita, possiamo aver conosciuto persone più o meno simpatiche, ma utilizzare frasi come “Il cameriere, in perfetto stile siciliano, non potevamo pretendere che fosse un campione di velocità, perciò aspettammo un bel pezzo prima che si decidesse a prendere le nostre ordinazioni”, e sottolineare “in perfetto stile siciliano”.. lì, secondo me, c’è più un problema di non essere portati al lavoro di cameriere. La provenienza c’entra ben poco e ho trovato l’espressione veramente esagerata e di cattivo gusto.

Appassionata di libri, soprattutto di romanzi rosa e fantasy. Mi piace immergermi in un libro e viaggiare con la fantasia. Per me la lettura è un modo per evadere dalla vita di tutti i giorni e imparare nuove cose.