Racconti
Cavinato Editore
Ebook/Cartaceo
Seconda metà degli anni 90’ del 1900. Tre ragazzini di 12 anni entrano in possesso di una scatola che si rivela essere un carillon che contiene una creatura soprannaturale, il Fato. Esso può esaudire tutti i desideri purché si rispetti la regola del “Come?”. I ragazzini tenteranno di capire come fare ad esaudire i propri desideri, cercheranno di risolvere i problemi che amareggiano la loro quotidianità, combinando un sacco di guai, ma scoprendo il valore dell’amicizia. Laura è innamorata del professore di inglese, Nicola “Cola” è tormentato da un padre violento e dallo scarso rendimento scolastico. Cesare è diventato il Custode della Creatura. Sullo sfondo il terribile Fabio, soprannominato “Il Carogna”, il bulletto della scuola media. Problemi di apprendimento e bullismo sono gli argomenti principali di questo racconto illustrato, adatto dai 10 anni in su. Dopo l’ottimo riscontro come prodotto auto pubblicato, “3 Ragazzini e il Fato” esce adesso per la Cavinato Editore.
Testo breve (circa sessanta pagine) di Valentina Simona Bufano, illustrato da Silvano Brugnerotto, e vincitore de il Premio della Giuria al Trofeo del Lupo, 2017. 3 ragazzini e il Fato, romanzo breve a sfondo fantasy, necessita un’analisi attenta che sarà svolta di seguito.
Inizieremo con la cosa più semplice ed evidente: il titolo. Evocativo, semplice, diretto e funzionale. Di fatto, la storia narrata è su tre protagonisti, ragazzi di 12 anni, Cesare, Nicola e Laura, e sul Fato, l’elemento fantasy della narrazione. Niente di più semplice, niente di sbagliato.
Si prosegue con la voce narrante: terza persona singolare. E’ una voce, però, di un adulto, di qualcuno, di cui i pensieri lontanamente si possono considerare di un ragazzino. Ma non è affatto una sfumatura negativa, poiché il linguaggio assume la forma giovanile nei dialoghi. Dunque, le voci differenti aiutano ad elaborare meglio le situazioni narrate e a comprenderne anche la natura con gli occhi di un adulto, naturalmente. Certo, all’inizio, in alcuni passaggi, è complesso prendere sul serio alcune riflessioni fatte dalla voce narrante in riferimento ai protagonisti. Ad esempio, ecco un’affermazione sulla mancante situazione sentimentale del protagonista Cesare:
“Ma, dopotutto, chi ha la situazione sotto controllo quando si parla di donne?”
I tre protagonisti, come precedentemente enunciato, sono Cesare, Nicola e Laura: 12 anni, scuola media. L’ambientazione non è del tutto chiara sin dalle prime pagine, ma si presuppone che si tratti di una città italiana, e parlando delle lire verso la pagina 20 si può anche presupporre la collocazione temporale. Ma, ecco, questi punti sono poco chiari, e sicuramente chiarirli all’inizio della narrazione avrebbe aiutato il lettore ad ambientare mentalmente la storia in modo migliore.
12 anni, non è un’età semplice, per qualsiasi generazione. Si tratta dell’inizio dell’adolescenza, della pubertà, di un periodo che tormenta un po’ tutti. Nel testo abbiamo a che fare con ragazzini di tipo diverso.
Cesare, è un ragazzo che appartiene ad una famiglia più che benestante, ha una sorellina, ed è un ragazzo che si interessa a troppe cose, secondo suo padre. Cesare è intelligente in modo molto notevole per la sua età: va benissimo a scuola, scrive un romanzo sulla sua macchina da scrivere elettronica con tanto di fogli accartocciati sul pavimento, legge libri di Stephen King, guarda i telegiornali per tenersi aggiornato sulle questioni in Kosovo, Corea, Afghanistan, etc., si sente in colpa per i bambini in Africa che soffrono la fame mentre butta via il suo latte al cioccolato, si fa domande importanti (“Chissà cosa si prova a soffrire la fame”), soffre la mancanza di un’esperienza d’amore, lavora per pagare la metà del prezzo di una macchina telecomandata… Un ragazzino di 12 anni davvero sorprendente! Forse, un po’ eccessivo?
Nicola, il migliore amico di Cesare dalla prima elementare, è praticamente l’opposto: appartenente ad una famiglia umile (i genitori si sono conosciuti in orfanotrofio), ha una sorella gemella, va malissimo a scuola (con tanto di problemi per cui è evidente la necessità di un tutor), rischia la bocciatura e ciò diventa ufficialmente chiaro quando viene sospeso per aver “fatto a botte” con Il Carogna (ne parleremo successivamente), sente la necessità di avere soldi, e le domande che si pone è come sembrare il più forte, tanto da iniziare una relazione con la ragazza Laura. Un’insieme di dettagli che non si lasciano sfuggire, non credete?
Laura, è una ragazza un po’ bruttina, che cerca di osservare le altre per capire come far parte del gruppo delle più popolari, come vestirsi, come parlare, come comportarsi. Ma il particolare di questa ragazzina di 12 anni è che è follemente innamorata del suo professore di inglese, il quale segue (azzardo, stalkera) fino alla sua villetta in cui egli vive con la moglie e i due figli.
Infine, vorrei analizzare e presentare un personaggio minore: Il Carogna, il bulletto. In ogni storia c’è il ‘cattivo’, quello brutto e grosso che infastidisce i protagonisti, ma questo è un bel ragazzo dai ricci biondi che fa l’attore, e dà feste in casa propria. Anche lui, 12 anni.
Inizialmente, gli elementi ‘eccessivi’ dei personaggi non vengono subito notati poiché la narrazione e il linguaggio sono buoni, lo sono davvero: è un testo ben scritto dal punto di vista linguistico. Ma con lo scorrere della lettura alcune domande si fanno sempre più frequenti: in che genere di scuola vanno, perché nessuno fa niente per Nicola, perché una ragazzina di 12 anni segue il proprio professore, perché Cesare è così esageratamente fantastico? Piano piano alcune domande trovano risposte, ma rimane comunque, un elemento della trama un poco credibile. Soprattutto perché il testo ha quello che definiremo l’elemento fantasy, che funziona perfettamente, ma non si contrappone con quello che è l’elemento reale.
L’elemento fantasy è la parte centrale della trama. I tre protagonista si trovano a pulire la casa di una vecchia signora e in soffitta trovano una scatolina che si rivelerà essere magica. La scatola contiene il Fato, il quale potrà realizzare i desideri dei ragazzini ma solo ad una condizione: dovranno essere loro a dire e spiegare come questi desideri dovranno essere realizzati. E qui il succo e ‘l’insegnamento’ della storia: anche la cosa più semplice che si desidera può essere complessa da realizzare ed ottenere. Ed è questa la rivelazione. E funziona, molto bene. C’è la storia, c’è la magia, c’è il problema, c’è la riflessione ed infine la consapevolezza.
La parte della realtà è quella che rimane problematica. Quando si ha a che fare con un testo fantasy è necessario rendere davvero reale l’elemento ‘reale’, e surreale quello ‘fantasy’. In questo testo, a tratti, invece, è quasi impossibile credere alla vita di tutti giorni dei ragazzi, al contesto in cui insieme vivono, alla scuola in cui studiano, al loro stile di vita. Non c’è il distacco tra i due mondi, non è presente un buon bilanciamento delle due sfere.
Ultimo punto, particolarmente importante: il lettore modello, a chi è destinato il testo? Poco ma sicuro, non ai ragazzi di 12 anni! E’ un buon testo per adulti, poiché fa riflettere e, perché no?, sognare. E’ un buon testo per i ragazzi del liceo, che devono imparare il valore delle ‘cose’. Ma non è un testo per i ragazzini di 12 anni perché ci sono troppi elementi poco adatti: la ragazza che insegue il professore, i ragazzi che entrano per ore a casa di una vecchia signora e fanno tardi, ragazzini che vanno alla festa di un altro ragazzino, etc…
In generale è un testo piacevole, gradevole. Nascono delle domande, ci sono delle perplessità, ma sostanzialmente funziona.
Lo stile, la trama (a parte alcuni dettagli), il linguaggio, la narrazione, l’adattamento della voce narrante, sono tutte cose che meritano un grande complimento. Peccato, però, che i pochi dettagli non funzionali, pesino in modo notevole.
Dana Foddis
Una precisazione tecnica: grazie al cielo il contratto con la Cavinato International è scaduto e non l’avessi mai e poi mai conosciuto
Ancora grazie per la recensione
Ah l’ultima davvero: è Laura che ha acuore i bambini che muoiono di fame, non Nicola
Potremmo aggiungere che è normalissimo che i bambini maltrattati e con difficoltà di apprendimento non vengano aiutati.
Il romanzo è ambientato negli anni 90 perchè io sono stata adolescente negli anni 90
Per non parlare del Carogna ispirato ad un mio compagno pedofilo a 13 anni e psicopatico.
Inoltre fidati che a scuola non facevano mai nulla né per il bullismo né per i maltrattamenti a casa
Ah è ambientato negli anni 90 perché allora io avevo 12 anni
I ragazzi frequentano una normale scuola media. Il testo è in parte autobiografico
Io a 12 anni leggevo libri per adulti
Non sottovalutare i ragazzini
Grazie per la recensione. Rifletterò su ogni critica. Solo una cosa: i ragazzini attori famosi sino sempre esistiti anche in Italia ,(,Matteo Bellina ad esempio). I ragazzini vanno ad una festa a casa del Carogna e avendo appena 12 anni, organizzano una partita di calcio. Cosa c’è di strano?