romanzo
Garzanti
16 aprile 2015
ebook, cartaceo
216
Una ricca famiglia di un industriale milanese abita in una signorile villa appena fuori città; è composta da tipici personaggi borghesi come la moglie, ex popolana arricchita e volgare; il marito, uomo tutto d'un pezzo che si atteggia a padre padrone, i figli che frequentano il liceo Parini tipico dei rampolli della cosiddetta "Milano bene".
Il gruppo familiare, arricchito dalla domestica e dal postino che frequentemente arriva da loro, viene profondamente sconvolto dall'arrivo di un enigmatico ospite, un giovane venticinquenne silenzioso e affascinante che annuncia al capo famiglia con una lettera portata dallo stesso postino che «domani sarà da loro» senza dare ulteriori spiegazioni. Il visitatore ottiene con facilità le grazie della moglie annoiata dalla vita coniugale. Il contatto sessuale ed intellettuale con il giovane fa prendere coscienza agli abitanti della casa della vanità della propria esistenza e della propria vera natura.
Quando il misterioso viaggiatore ripartirà tutto sarà cambiato: la madre continuamente si concede sessualmente a vari giovanotti, la figlia diventa catatonica, il figlio abbandona la famiglia e si mette a dipingere, il capofamiglia lascia la fabbrica agli operai, si denuda nella stazione di Milano e si perde nel deserto, mentre la serva levita nell'aria come una santa.
La nostra esistenza non è che un folle identificarsi con quella dei viventi che qualcosa di immensamente nostro ci mette vicino – Teorema
“Teorema” è un romanzo scritto da Pier Paolo Pasolini nel 1968. Il lettore, abituato ad un romanzo canonico, ora si trova catapultato in un nuovo stile di scrittura. Nel romanzo sono presenti poesie, corollari, ritratti e momenti che richiamano le tragedie dell’Antica Grecia. La struttura si presenta essere inusuale, una sorta di sceneggiatura. Infatti, la stesura del romanzo “Teorema” e quella dell’omonimo film sono avvenute in contemporanea.
Pier Paolo Pasolini è stato un outsider per i suoi tempi, tanto da essere processato ben 33 volte per via delle sue opere che, ai suoi tempi, erano considerate scandalose. Fu tra gli scrittori italiani più censurati e criticati; potremmo definirlo un “artista (quasi) incompreso”. Nonostante critiche e censure, ricevette 13 premi cinematografici, come il Grand Prix Speciale della Giuria nel 1974 al Festival di Cannes con “Il fiore delle mille e una notte”.
Pasolini è stato un artista caleidoscopico. Egli ha avuto molteplici interessi legati alla scrittura e al cinema, mezzi di espressione che ci hanno portato a conoscere il suo punto di vista tramite la sua audace sincerità. Ha saputo descrivere e rappresentare ogni classe sociale con le loro debolezze e contraddizioni, senza filtri.
Proprio come in “Teorema”, dove Pier Paolo Pasolini ha voluto approfondire, i temi ricorrenti sono la borghesia italiana, il binomio oppressione-realtà e lo smascherare la borghesia.
“Non conta nulla di tutto questo, che, per quanto enigmatico, ha un senso, e, per quanto triste, una storia” – Teorema
Pasolini spiega fin da subito da Pasolini, in particolare nel capitolo “Altri dati (III)”:
Il nostro, più che un racconto, è quello che nelle scienze si chiama referto: è molto informativo, perciò, tecnicamente, il suo aspetto, più che quello del «messaggio» è il codice
Il codice di cui parla è intenso come “chiave di lettura”: un punto di vista politico e uno religioso. Politico perché si rappresenta la dissoluzione della famiglia borghese in un’Italia ormai preda dei consumi. È proprio questo il teorema di cui si parla: essendo la famiglia la maggiore istituzione, occorre comprendere cosa succede quando i membri di essa (nel caso specifico una famiglia borghese) sono in contatto con un elemento nuovo, un ospite giovane e misterioso che così come si presenta all’improvviso va via. Ciò è un esperimento sociale.
È anche un esperimento religioso. La famiglia borghese si ritrova spiritualmente scossa per la via del deserto, inteso come lo strumento utile ma necessario per la metamorfosi, per il cambiamento. In particolar modo, nell’ultimo capitolo, c’è una poesia che parte dal tema religioso della liberazione degli ebrei. Dal loro raggiungimento della libertà, si arriva alla libertà personale del padre, Paolo, culminando in un grido liberatorio:
Ad ogni modo questo è certo: che qualunque cosa questo mio urlo voglia significare, esso è destinato a durare oltre ogni possibile fine
L’autore
Pier Paolo Pasolini (Bologna, 5 marzo 1922 – Roma, 2 novembre 1975) è stato un poeta, sceneggiatore, attore, regista, scrittore e drammaturgo italiano.
Culturalmente versatile, si distinse in numerosi campi, lasciando contributi anche come pittore, romanziere, linguista, traduttore e saggista.
Attento osservatore dei cambiamenti della società italiana dal secondo dopoguerra sino alla metà degli anni settanta nonché figura a tratti controversa, suscitò spesso forti polemiche e accesi dibattiti per la radicalità dei suoi giudizi, assai critici nei riguardi delle abitudini borghesi e della nascente società dei consumi, come anche nei confronti del Sessantotto e dei suoi protagonisti. Il suo rapporto con la propria sessualità “ambigua” fu al centro del suo personaggio pubblico.
Le parole sono il suo pane quotidiano: fra libri, serie tv, film e il suo scrivere racconti passa le giornate. È amante delle piccole cose, dei gatti, e ammira chi dal niente riesce a trarre di tutto. Il suo ispiratore maggiore è Albert Einstein, infatti condividono la stessa filosofia di vita: ‘La logica vi porterà da A a B. L’immaginazione vi porterà dappertutto’, ‘Ognuno è un genio. Ma se si giudica un pesce dalla sua abilità di arrampicarsi sugli alberi lui passerà tutta la sua vita a credersi stupido’, ‘La creatività è contagiosa. Trasmettila!’