
Narrativa contemporanea
Bookabook
20 maggio 2021
cartaceo, ebook
175

Lo scrittore Edoardo Timbri è un uomo che forse ha raggiunto la fine. È alla fine del suo romanzo, forse l’ultimo. È alla fine dei suoi giorni. Forse gli ultimi sette. E come accade nei libri è alla fine che si fanno i conti, che si restituisce il senso ultimo di tutte le parole scelte, che si capisce il senso di tutte le scelte fatte. Perciò decide di usare il tempo che gli resta per raggiungere le sette persone che più ha amato e fatto soffrire, e provare a guarire insieme a loro.
Alla ricerca delle parole che non trova, a cavallo di una vespa, con un bagaglio di errori, domande, parole rubate, disillusioni, vaga sicuro di raggiungere una meta che gli darà risposte. Forse.
“E quando pensi che sia finita, è proprio allora che comincia la salita. Che fantastica storia è la vita!“ – Antonello Venditti
Edoardo Timbri è un famoso scrittore di Roma. Nella sua vita ha fatto tanto. Ha una famiglia con tre meravigliosi figli, una compagna con cui passa la sua vita da ormai tre anni e diversi amici su cui sa di poter contare.
Da poco ha scoperto che gli rimangono esattamente 7 giorni prima di morire. Per uno come lui, che non ha paura di nulla e vive sempre al mille per mille, questa diventa l’opportunità per salutare tutte le persone che fino ad allora hanno significato qualcosa per lui.
COMMENTO PERSONALE
“Non trovo più parole“ è un romanzo scritto in prima persona da Cristina Leone Rossi, edito BookaBook. Attraverso uno stile molto personale e diretto. Il lessico è facile da comprendere ed è caratterizzato da cadenze dialettali romane che ho molto apprezzato perchè avvicinano moltissimo il lettore al protagonista e fanno risaltare quest’ultimo come ironico e goliardico.
Il tema trattato è facilmente intuibile già leggendo la trama.
La prima domanda che sorge spontanea è proprio chiedersi che cosa farei io se mi trovassi al posto del protagonista Edoardo. Conoscendomi, passerei gli ultimi giorni a riflettere ed aspettare. O forse, invece, farei anche io come lui, cercherei di chiudere quelle situazioni che ancora sono irrisolte e saluterei le persone più importanti per me.
La famiglia ricopre il ruolo più importante per Edoardo. Tre figli, tre personalità completamente diverse, ma tutti e tre super orgogliosi del padre che hanno.
Nella storia è davvero bello vedere come Edoardo si prende cura di ognuno di loro in base alle loro esigenze ed interessi. La sua più grande preoccupazione, infatti, non è tanto morire, ma non poter proteggere i suoi figli.
“Non so se al momento in cui ci si ritrova al di sopra delle nuvole ti concedano un televisore per vederti le persone a te care tutto il giorno. Un canale sempre acceso.”
Dopo la famiglia, c’è la compagna Stefania con cui ha una relazione da più o meno tre anni.
Il loro è un rapporto un po’ “arioso”, tanto che a volte non sa spiegarsi nemmeno lui il perchè vada ancora avanti. Non prova né amore, né sentimento, solo affetto; ma, del resto, a lui va bene così.
Si rende conto, invece, di essersi innamorato di Mia, una ragazza con cui intrattiene diversi rapporti occasionali. Con lei non ha mai cercato l’amore o il coinvolgimento, però, si sa, la vita è una sola ed è piena di sorprese e colpi di scena.
Infine c’è Penelope, il suo più grande rimpianto e dolore a cui, però, è troppo tardi per provare a porvi qualsiasi rimedio.
“La foto l’ho lasciata a Penny, e lei in cambio mi ha appoggiato sulle spalle un macigno immenso. «Doveva essere figlia tua» mi ha detto. Perchè è quello che lei avrebbe sempre voluto. È una donna distrutta, scarica di ogni sentimento, priva di qualunque emozione, stroncata da una vita troppo dura per la sua anima pura. “
In mezzo a tutto questo ho trovato semplicemente geniale l’idea di comporre il suo ultimo romanzo di soli sette capitoli, dedicando ognuno di questi ad una delle persone salutate.
Un bel romanzo davvero, in cui si respira un’atmosfera vera ed autentica come non mi capitava da tempo. 5 stelle.
La vita prima o poi presenta a tutti il suo conto, bisogna farsi trovare pronti.
E voi lettori che cosa avreste fatto al posto di Edoardo ?
L’autrice: Cristina Leone Rossi
è nata nel 1998 a Venezia, da qualche anno vive a Roma. Si è diplomata al liceo delle science umane e oggi è iscritta al DAMS, Università di cinema di Roma Tre. Ha frequentato un’accademia di recitazione per un anno per inseguire la carriera di attrice, ma poi ha capito che più che interpretare la vita preferisce raccontarla. Essere una scrittrice, l’artefice di storie come Non trovo più parole, suo romanzo d’esordio, è per lei un privilegio e farà tutto il necessario per continuare a farlo.