
fantascienza, horror
Edizioni Scudo
marzo 2017
ebook
80
Iniziamo la giornata di oggi spaventandoci un po’ (alla Munch)!!! Ecco a voi “Oltre la città” di Michele Scalini
Sinossi:
Un horror fantascientifico, con un lento avvio, che coinvolge il lettore in una larga spirale che lo trascinerà in un vortice di terrore.
Il disperato e maldestro protagonista di questa storia, ci accoglie nella cella di una prigione, dalla quale non c’è via d’uscita. Sola consolazione un quaderno, che diviene un diario per raccontare ad improbabili testimoni l’epopea intimista che lo ha condotto alla perdita di tutto.
Un antieroe già separato dal mondo, che scopre intorno a sé un vero muro di incomunicabilità. Un mistero sorprendente che lo attende, e attende tutti noi, in fondo ad un corridoio, che nasconde una raccapricciante rivelazione.
Un’opera per nulla scontata che porterete con voi per molto tempo.
Un breve estratto per voi…
Ricordo che da ragazzino, guardandomi dritto negli occhi e stringendomi la mano destra, mio padre mi disse: «Ricorda ragazzo mio, ognuno paga le conseguenze delle proprie scelte», poi mi diede una pacca sulla spalla e aggiunse: «Non ascoltare gli altri. Pensa con la tua testa. Fai sempre in modo che quelle scelte siano tue, solo così sarai libero».
Quello fu l’ultimo istante in cui vidi mio padre vivo. Pochi minuti dopo venne condotto sul patibolo e venne impiccato di fronte a me e a mia madre, piangente.
Mio padre era stato condannato alla pena di morte dopo che gli agenti del Governo lo avevano trovato in possesso di libri considerati illegali. Quei libri che mi leggeva da bambino, prima di addormentarmi, e che erano memoria di un tempo passato, forse oramai dimenticato.
Purtroppo il nostro Governo considerava quei libri inappropriati e pericolosi per il nostro nuovo mondo e così era finita male.
Quando udii quelle sue ultime parole, non le compresi pienamente. In fin dei conti ero solo un ragazzino di dodici anni che stava assistendo all’esecuzione del proprio padre. Come potevo capirle?
E pensare che oggi, mi trovo nella sua stessa situazione. Mi vien quasi da ridere.
Anzi, qualcuno potrebbe anche dire «Buon sangue, non mente». Infatti, quel qualcuno pronunciò quelle esatte parole, poco dopo aver pronunciato la cruda sentenza, la mia condanna a morte. Quel dannato giudice espresse quelle parole guardandomi dritto negli occhi dopo aver battuto il suo martello con forza. Era il giudice Walker, lo stesso che condannò mio padre a morte e, dopo circa venti anni, aveva condannato il figlio. Condannato a morte per terrorismo. Esatto. Perché per il Governo ero un terrorista.
E pensare che avevo sempre condotto una vita normale da cittadino modello. Mi ero diplomato nella scuola statale con ottimi vuoti. Avevo un lavoro alla fabbrica di prodotti alimentari. Avevo anche un monolocale concessomi con regolare autorizzazione. Pagavo sempre le tasse e sul mio profilo personale non c’erano neanche punti di demerito.
Eppure per loro ero un terrorista, un nemico pubblico della società.
Per farti capire cosa mi ha portato a questa situazione, dovrei raccontarti qualcosa del nuovo mondo, perché così lo chiamano. Dovrei raccontarti di più della mia vita, della morte di mio padre, della perdita di mia madre. E dovrei raccontarti degli eventi che mi hanno condotto qui oggi, in questa fottuta cella di isolamento.
Oggi. Non saprei neanche dirti che giorno è oggi. L’unica cosa che so di certo è che siamo nel duemilacentocinquantasette, anche se non so dirti in quale mese.
In questa data imprecisata, vivo in un mondo che difficilmente potresti capire.
Non so se fuori sia giorno o notte. Se sta piovendo o se sta splendendo il sole, oppure se stanno brillando le stelle nel cielo. So che da molto, forse troppo, tempo sono solo in questa cella, senza una finestra e senza contatti col mondo esterno. L’unico contatto umano che ho si limita ad una mano che vedo spingere un vassoio con il mio pasto, per tre volte al giorno, attraverso la fessura in fondo alla porta, proprio sopra il piano del pavimento.
La cosa di tutta questa situazione che mi consola, e che mi fa arrabbiare allo stesso tempo, è che l’agente del Governo mi ha consegnato questo diario, chiedendomi di scrivere la mia storia, la mia esperienza, tutto quello che mi passa per la mente durante la mia permanenza.
Onestamente, non so neanche se avrò la possibilità di finirlo, ma poco importa, forse nessuno, là fuori, lo leggerà mai.
«Ti servirà per non impazzire e per tenerti impegnato mentre aspetti l’esecuzione,» mi disse quell’agente mentre me lo metteva in mano, alcuni istanti prima di chiudere la porta della mia cella. Sono tutte cavolate, quel tizio mi ha mentito, come è una menzogna il mondo in cui viviamo.
Questo diario non serve per non farmi impazzire o per tenermi impegnato durante la mia permanenza nella Stanza della Morte – è così che vengono chiamate queste celle dagli altri detenuti.
Quando sarò morto, un impiegato del Governo dovrà leggere questo diario e analizzare le mie memorie, la mia storia. Perché nel loro cervello contorto, ritengono che questo potrebbe aiutarli a prevenire la ribellione di altri cittadini con profili o storie simili alla mia. Nonostante ormai non nutra alcuna simpatia per costoro, ho deciso di scrivere lo stesso ciò che mi è accaduto; soprattutto nella speranza che sia di esempio per chiunque la legga. Anche solo per quell’unico umile funzionario incaricato di farlo.
L’autore: Michele Scalini
Nasce nel 1974 a Jesi, dove vive tutt’ora. Ha conseguito gli studi presso una scuola di formazione al lavoro ed ha lavorato per anni nel settore dell’automazione industriale, svolgendo l’attività all’estero e su territorio nazionale. Amante della lettura, è scresciuto coi classici come “Papillon”, “L’isola del tesoro” e i romanzi di avventura del mitico personaggio Conan. In seguito si è dedicato a letture più specifiche riguardanti il mondo del mistero, la massoneria e le cospirazioni. É appassionato di film e di serie televisive di fantascienza, con un’innata curiosità rivolta a scenari post-apocalittici.
Quasi per gioco, nel tentativo di trovare nuovi stimoli e il bisogno di ricreare se stesso, si dedica alla scrittura. La prima opera autopubblicata è stata “Era un giorno come tanti”, un breve racconto di un uomo del nostro tempo che si ritrova catapultato nel futuro. In seguito pubblica presso una casa editrice “Destiny, avventure ai margini della galassia”, la storia di un gruppo di contrabbandieri che tentano di sopravvivere in un sistema solare lontano dal nostro, comandato da un governo autoritario. Pubblica “Mikauula”, la storia di un alieno in visita sul nostro pianeta, dove studia e convive con il genere umano. Un altro titolo da lui autopubblicato è “Io sono Joe, questo è il mondo e la mia guerra”, la storia di un uomo tenta di combattere una civiltà aliena che ha invaso il pianeta Terra. Pubblica “Oltre la città, quello che non sai del tuo mondo”, un condannato a morte racconta in un diario gli eventi che lo hanno condotto al suo tragico destino. Di recente ha pubblicato “Trappist Terzo”, la storia di un uomo in cerca di una nuova vita che si unisce al progetto di colonizzazione di un nuovo mondo fuori dal sistema solare.

Leggere mi stimola e mi riempie. L’ho sempre fatto, fin da piccola. Prediligo i classici, i romanzi storici, quelli ambientati in altre epoche e culture. Spero di riuscire a condividere con voi almeno parte dell’impatto che ha su di me tutto questo magico universo.