narrativa
Epika Edizioni
7 maggio 2020
cartaceo, ebook
Un romanzo scritto sotto forma di diario per sottolineare i dettagli emotivi di chi scrive: “Le cose che ti capitano di nascosto” di Antonino Geraci conclude la rubrica NOI PER VOI di oggi
I pesci si fanno vicini quando hanno paura e devono affrontare qualcosa di più grande di loro.
L’ho letto nei libri.
Noi siamo pesci piccoli.
E quello che è successo è più grande di noi.
Fabio ha dieci anni, è introverso ma con una spiccata fantasia. Le sue passioni sono i fossili, i libri e sognare cosa farà da grande. Su un quaderno scrive il diario delle sue vacanze in colonia nell’estate del 1979 e ci racconta dei suoi giochi e delle sue noie, del suo entusiasmo e delle sue paure, dei suoi amici a volte veri e a volte immaginari. Fa così le proprie scoperte, ora nel mondo reale, ora in un suo mondo inventato.
Con la memoria confusa di chi è distratto dall’abitare più mondi. Giorno dopo giorno racconterà quello che è un crescendo di episodi misteriosi e ambigui tanto da diventare complicato, anche per Fabio, capire se quanto scrive sia davvero accaduto o sia frutto della sua fantasia.
Perché spesso siamo portati a negare l’esistenza di ciò che ci spaventa.
“È uno scemo”, dicono alcuni di lui. “È un genio”, dicono altri. Di una cosa Fabio è convinto: alcuni bambini ospiti della colonia sono scomparsi. Anche se tutti lo negano.
L’autore
Sono nato a Monza nel 1974 e sono quarantacinque anni che mi racconto storie. Spesso cerco di coinvolgere anche gli altri in questa mia narrazione.
“LE COSE CHE TI CAPITANO DI NASCOSTO” è il mio romanzo d’esordio, pubblicato da Epika Edizioni nell’aprile del 2020.
Vivo in provincia di Modena dal 1993, e nello stesso anno mi sono iscritto all’università di Modena e Reggio Emilia, dove mi sono laureato in Economia. Lavoro presso un istituto di credito.
Abito con mia moglie in una casa stracolma di libri.
Tra i tanti che adoro, i libri che più amo sono: Le ceneri di Angela di McCourt, Il signore delle mosche di Golding e Cecità di Saramago.
Leggere non è una mia passione, è un bisogno. Come il bere e il mangiare.
Scrivere, invece sì, è una passione che forse maschera la mia necessità di prendere appunti sulle storie che nascono dentro di me e mi abitano.
Ho studiato, per provare a imparare a mettere i miei pensieri su carta, ma se di formazione posso parlare sicuramente una forte influenza l’hanno avuta, da giovanissimo, e solo per citarne alcuni, autori come Salgari, Verne e Calvino da un lato, Lovecraft, Poe e Stephen King dall’altro (il lato oscuro).
Un’altra mia passione, che è stata repressa in questi ultimi mesi a causa del coronavirus, sono i viaggi. Ho avuto la fortuna di attraversare mezzo mondo.
Viaggiare è come leggere: entri nelle storie degli altri.
E questa è, in pochissime righe, la mia.
Leggere mi stimola e mi riempie. L’ho sempre fatto, fin da piccola. Prediligo i classici, i romanzi storici, quelli ambientati in altre epoche e culture. Spero di riuscire a condividere con voi almeno parte dell’impatto che ha su di me tutto questo magico universo.