biografia, storia
Armando Curcio Editore
maggio 2019
cartaceo
252
Il Sessantotto visto attraverso gli occhi di una bambina, di un’adolescente, di un’adulta: per la rubrica NOI PER VOI, Susanna Trippa con “Come cambia lo sguardo – Gli inganni del Sessantotto”
Il corpo principale del libro Come cambia lo sguardo è la narrazione dei miei primi trent’anni di vita. E io chi sono? Una persona già nota al pubblico? Con una certa visibilità? No.
Sono una persona qualsiasi, una donna in questo caso, che si è trovata a rievocare, con spontaneità e gioia della memoria, momenti della propria vita e intanto, nello scrivere, si accorgeva che coincidevano con passaggi epocali soggetti a forti cambiamenti di sguardo.
La mia è una testimonianza.
Dai primi anni Cinquanta – quasi un dopoguerra – quand’ancora a Bologna, negli inverni freddi, sentivi odor di frittelle impastate con farina di castagne e cotte per strada “le mistocchine” fino ad arrivare al marzo del ’77 – Radio Alice e gli “anni di piombo” come una nube scura – infine l’approdo a Bergamo e all’età adulta. In mezzo, riaprendo i cassettini della memoria, sta l’ubriacatura del miracolo economico, il Sessantotto e quanto poi ne derivò. Un percorso di vita
in quegli anni, da bambina a donna, in cui cambia lo sguardo.
Ora – 2017 – nell’attuale situazione tanto grave in Italia, in Europa, e non solo, ho riletto il mio racconto e ho individuato qualcosa che allora avvertivo ‘a pelle’ ma non riuscivo a definire, di cui non ero consapevole. Si tratta del fascino, che solo ora riconosco ingannevole, del comunismo (contrapposto al fascismo, e quindi ‘per forza’ buono) su noi – tanti – giovani nel Sessantotto e negli anni successivi, quelli del sostegno – in molti casi storditamente inconsapevole – da parte degli stessi giovani alla lotta armata e al terrorismo. Ora riconosco il filo che collega non solo la Sinistra di allora, ma anche il Sessantotto alla Sinistra odierna, nella società ad economia globalizzata e multiculturale del nostro tempo.
Grande mi pare ora la responsabilità di quel Sessantotto, che non rispose poi davvero agli ideali cui chiamava i giovani.
Di fronte al gravissimo attuale problema dei migranti, per esempio, l’inganno mediatico del buonismo e del relativismo, del tutto uguale a tutto, del rifiuto di saldi principi ispiranti leggi cui attenersi, mi pare ancora figlio di quella Sinistra e di quel Sessantotto.
L’autrice
Susanna Trippa.
Nata il 28 ottobre 1949 a Bologna e là laureata in Lettere moderne e Storia dell’Arte con Francesco Arcangeli, insegnante straordinario. Si trasferisce a Bergamo nel 1977, dove lavora prima come insegnante poi nel settore pubblicitario.
Da vent’anni vive in Valcavallina, con famiglia ed animali, nella casetta che ha dato nome e immagine al suo primo libro I racconti di CasaLuet (2008 Lampi di Stampa) Una fitta rete di racconti, sogni e magia.
Il racconto Pane e cinema ha ricevuto il 1° premio AlberoAndronico “Cinecittà – l’occhio del cinema sulla città” (2009). Il romanzo epico/fantasy Il viaggio di una stella (2015 Elison Publishing) è il suo ultimo pubblicato.
In attesa di pubblicazione Gli animali guidano i nostri cuori, seguito del suo primo autobiografico, Una storia che consola Anni Trenta dialogo epistolare dei miei genitori da fidanzati.
Dicono del suo romanzo autobiografico Come cambia lo sguardo ( testimonianza di vita dai primi anni Cinquanta a quelli “di piombo”), prima delle nuove Riflessioni, *Pupi Avati regista Racconto autobiografico asciutto e onesto *Roberto Pazzi scrittore E così una storia diventa cifra e metafora universale *Alberto Gozzi drammaturgo La semplicità è una faccenda terribilmente complicata ma a te riesce benissimo.
Leggere mi stimola e mi riempie. L’ho sempre fatto, fin da piccola. Prediligo i classici, i romanzi storici, quelli ambientati in altre epoche e culture. Spero di riuscire a condividere con voi almeno parte dell’impatto che ha su di me tutto questo magico universo.