Comunicato stampa del 27 ottobre 2020
Trasloca in rete la seconda parte di Creuza de Mà – Musica per cinema:
da venerdì 30 ottobre a domenica 1 novembre
il festival diretto da Gianfranco Cabiddu
continua online la sua quattordicesima edizione.
Trasloca in rete la seconda parte di Creuza de Mà, il festival di musica per cinema diretto dal regista Gianfranco Cabiddu che, dopo la prima tranche di fine agosto a Carloforte, riprende e completa questo fine settimana il cammino della sua edizione numero quattordici. Il programma già annunciato – che prevedeva tre giornate di incontri e proiezioni a Cagliari negli spazi del CineTeatro “Nanni Loy” dell’E.R.S.U. – deve infatti fare i conti con le disposizioni del Dpcm del 24 ottobre che sospende “gli spettacoli aperti al pubblico in sale teatrali, sale da concerto, sale cinematografiche e in altri spazi anche all’aperto”.
Tutto si svolgerà non più “in presenza”, dunque, ma attraverso internet, con gli incontri che si potranno seguire, secondo gli orari già previsti, in diretta streaming sulla pagina facebook del festival (www.facebook.com/creuzademafestival), e i film in visione invece dalle 14.30 alle 23 su YouTube, attraverso un link privato, previa prenotazione gratuita inviando una mail all’indirizzo creuzademafestival@gmail.com. Resta quasi invariato il programma, che necessariamente deve però rinunciare al concerto in omaggio a Ennio Morricone del chitarrista e compositore sassarese Luigi Frassetto con il suo quartetto, che avrebbe dovuto chiudere la tre giorni cagliaritana domenica sera primo novembre.
Si comincia venerdì mattina (30 ottobre) con il primo appuntamento del Campus Musica e Suono per Cinema, il programma didattico che Creuza de Mà porta avanti da tempo in collaborazione con il Centro Sperimentale di Cinematografia di Roma: un progetto speciale di Alta Formazione promosso dalla Regione Autonoma della Sardegna con la Fondazione Sardegna Film Commission, aperto agli allievi dei corsi di Regia, Montaggio e Suono del CSC e agli studenti del corso di Laurea Magistrale in Scienze della produzione multimediale dell’Università di Cagliari. In streaming a partire dalle 10.30 sulla pagina facebook del festival si potrà seguire l’incontro con i registi Francesco Cabras e Gianfranco Giagni che dialogheranno sul rapporto tra regia, montaggio e musica per documentari e video musicali. Affidata alla conduzione del musicista e musicologo Riccardo Giagni, collaboratore abituale di Creuza de Mà, la conversazione servirà anche a inquadrare e introdurre i lavori dei due registi in visione a partire dalle 14.30, previa prenotazione via mail all’indirizzo creuzademafestival@gmail.com.
Di Francesco Cabras, romano di origine sarda, classe 1966, regista, autore, direttore della fotografia e produttore di documentari, videoclip musicali, pubblicità e programmi televisivi, si potranno vedere due lungometraggi diretti insieme ad Alberto Molinari, con cui condivide anche le sorti della società di produzione Ganga Film: “Una grande fortuna”, una sorta di musical-documentario girato nel 2002, che si dipana su una traccia di finzione, un film atipico in cui la storia si esprime essenzialmente attraverso le immagini e la colonna sonora; e “The Akram Tree“, un documentario del 2011 che si presenta come un viaggio nell’universo del coreografo e danzatore inglese, di origine bengalese, Akram Khan.
Di Gianfranco Giagni – anche lui nato a Roma (1952), regista di documentari (molti dei quali sul cinema e i suoi mestieri), videoclip e serie televisive – è invece in programma “Sogni, sesso e cuori infranti“, film documentario del 2019, scritto da Silvana Mazzocchi e Patrizia Pistagnesi, letto e interpretato da Anna Foglietta, prodotto e distribuito dall’Istituto Luce Cinecittà. Una controstoria brillante, intima, divertente ma anche drammatica della società e della sessualità nell’Italia degli anni Cinquanta e Sessanta, vista attraverso le migliaia di lettere che le donne italiane scrissero ai più importanti settimanali femminili dell’epoca. Le musiche originali sono di Riccardo Giagni, al quale spetta, l’indomani mattina – sabato 31 -, la conduzione del secondo incontro in programma per il Campus Musica per Cinema, sempre in streaming a partire dalle 10.30 sulla pagina facebook di Creuza de Mà.
Si parlerà, in questo caso, del lavoro della registrazione musicale, di mixaggio di suoni e musica, in compagnia di quattro addetti ai lavori: Marti Jane Robertson, sound engineer americana da tempo trapiantata nel capoluogo sardo (dove tre anni fa ha aperto una sala di ripresa), il cagliaritano Michele Palmas, tecnico del suono e fonico di sala dall’esperienza ultratrentennale, Antonio Ferraro, anche lui tra i fonici più accreditati nel panorama isolano, e il calabrese Gaetano Musso, fonico di missaggio con oltre cento titoli all’attivo, tra film, documentari, corti, serie televisive e progetti sperimentali.
Nel pomeriggio di sabato 31 prosegue il focus sul lavoro di Francesco Cabras con un’ampia rassegna dei suoi videoclip musicali per gruppi come l’Orchestra di Piazza Vittorio, l’Orchestra Almar’à, i North Sentinel (la band di cui è lui stesso membro), e per artisti come Sergio Cammariere, Caparezza e Max Gazzè, questi ultimi co-diretti ancora una volta con Alberto Molinari, come anche i due documentari in visione sempre sabato tramite prenotazione via mail all’indirizzo creuzademafestival@gmail.com: il primo è “Piccole aragoste crescono“, del 2014, la storia di un piccolo miracolo ambientale avvenuto nel mare della Sardegna; protagonista Gianni Usai, ex operaio della FIAT che, abbandonata Torino, torna nell’isola per fare il pescatore e mette in piedi una cooperativa dedicata alla pesca delle aragoste puntando su una scommessa impegnativa: provare a vivere del mare senza ucciderlo. Così, negli anni ’90, insieme al professor Angelo Cau, avvia con l’Università di Cagliari il primo progetto di ripopolamento sostenibile dell’aragosta rossa nel Mediterraneo che produrrà risultati sorprendenti, tanto da far nascere nuove zone di ripopolamento in tredici diverse aree della Sardegna.
Sulla stessa scia procede l’altro documentario di Francesco Cabras e Alberto Molinari in programma sabato: “Anche i pesci piangono“, del 2018, narra attraverso le voci di pescatori, ambientalisti, ricercatori e artisti la storia dell’Adriatico, un mare che ha sempre custodito un grande patrimonio di ricchezza e biodiversità ma che oggi si ritrova impoverito a causa della pesca eccessiva. Il film è un ritratto avvincente ed evolutivo sul come sia possibile ancora tutelare il mare e rendere sostenibili le attività che dipendono dell’Adriatico. I racconti sono scanditi da una sorta di coro greco affidato alle voci di Dario Muci e Rachele Andrioli, che interpretano dal vivo brani legati poeticamente al mare.
E il mare fa da sfondo anche al terzo lavoro in visione sabato 31: “Il clan dei ricciai“, scritto e diretto da Pietro Mereu nel 2016, è la storia di un gruppo di pescatori di ricci di mare cagliaritani che in passato hanno avuto problemi con la giustizia. Gesuino Banchero, il capo di questo “clan” è disposto a dare a questi uomini un’altra occasione per vivere la loro vita in modo onesto e integrarsi nella comunità: uomini che, indipendentemente dalla loro storia difficile e intensa, sono stati in grado di preservare i propri valori. A fare da colonna sonora al documentario, le “Canzoni di malavita” di un’autentica icona del rock sardo: Joe Perrino.
Nel nome e nel segno di Ennio Morricone la giornata conclusiva di Creuza de Mà, domenica primo novembre, che si snoderà secondo un percorso ideato e curato da Gianmarco Diana, musicista, autore e compositore con i gruppi Siki (ex Sikitikis), Dancefloor Stompers e vari progetti legati alla musica da colonna sonora e alle sonorizzazioni live di pellicole cinematografiche, nonché ideatore e conduttore del format web-radio “CinematiCA – Suoni da e per il Cinema“. Fruibile in diretta streaming sempre attraverso la pagina facebook del festival a partire dalle 10.30, tiene banco nella mattinata una tavola rotonda in cui l’opera del grande compositore, scomparso lo scorso luglio, verrà analizzata e raccontata nelle sue diverse sfaccettature attraverso ascolti guidati e gli interventi e i ricordi di un parterre di ospiti legati a Morricone per studi, ricerche o direttamente per la musica: il regista Gianfranco Cabiddu, i professori Antioco Floris, Ignazio Macchiarella e Antonio Trudu, docenti dell’Università di Cagliari che il 31 marzo di vent’anni fa conferì la Laurea Honoris Causa al grande compositore; e poi ancora i musicisti Luigi Frassetto, Andrea Schirru, Emanuele Contis, Matteo Muntoni e il violinista Simone Pittau, che con Morricone ha avuto modo di collaborare a lungo.
Poi, a partire dalle 14.30, l’ultima visione in programma (fino alle 23), sempre attraverso la consueta modalità con prenotazione via mail all’indirizzo creuzademafestival@gmail.com: un documentario del 1978 di Folco Quilici con musiche di Ennio Morricone dedicato alla Sardegna, tratto dalla serie “L’Italia vista dal cielo“, che attraverso suggestive riprese dall’alto, cerca di proporre un’immagine a tutto campo dell’isola. Si va dall’Ardia di Sedilo alla sagra di Sant’Efisio a Cagliari, da Nuoro con la statua del Redentore a Sassari con il suo Duomo, da Alghero a Olbia e alla Costa Smeralda col suo turismo d’élite; e poi le Domus de Janas, il Toro di Bonorva, il villaggio di Barumini, Tharros, Nora, il Castello di Acquafredda a Siliqua, Capo Testa e la Basilica di Saccargia, la Sartiglia di Oristano, lo stagno di Cabras, Sant’Antioco con la pesca dei tonni. In chiusura, un appello alla salvaguardia della natura e della fauna tipica dell’isola: i mufloni, il grifone, la foca monaca e i cavallini della Giara di Gesturi.
Non più in visione l’altro filmato in programma per domenica, lo show televisivo del 1967 “Musica da sera” (con Ennio Morricone e la sua orchestra tra gli ospiti), si chiude così la quattordicesima edizione del festival Creuza de Mà – Musica per cinema, organizzata dall’associazione culturale Backstage con il contributo della Regione Autonoma della Sardegna (Assessorato della Pubblica Istruzione, Beni Culturali, Informazione, Spettacolo e Sport, e Assessorato del Turismo, Artigianato e Commercio), del Ministero per i Beni e le Attività Culturali, del Comune di Cagliari (Assessorato alla Cultura e Spettacolo) e della Fondazione di Sardegna, con il sostegno della Fondazione Sardegna Film Commission e del CSC – Centro Sperimentale di Cinematografia Scuola Nazionale di Cinema per il progetto CAMPUS.
Leggere mi stimola e mi riempie. L’ho sempre fatto, fin da piccola. Prediligo i classici, i romanzi storici, quelli ambientati in altre epoche e culture. Spero di riuscire a condividere con voi almeno parte dell’impatto che ha su di me tutto questo magico universo.