“È morto Roberto Gervaso: giornalista, scrittore e “aforista”, raccontò la storia con Montanelli”
Divulgatore storico e commentatore televisivo, Roberto Gervaso scompare il 2 giugno a Milano a 82 anni dopo una lunga malattia. Scrittore e giornalista , Gervaso era il “grillo parlante” della cultura italiana, capace di raccontare il potere in modo provocatorio. Nato a Roma il 9 luglio 1937, dopo una infanzia con la famiglia a Torino Gervaso si laurea in lettere con una tesi sul filosofo Tommaso Campanella. Decisivo l’incontro con Indro Montanelli, che crede subito in lui e lo lancia. I due, dal 1965 al 1970, scrivono insieme i primi sei volumi della Storia d’Italia (Rizzoli), vincendo il Premio Bancarella, che poi Gervaso vince di nuovo da solo con uno dei suoi generi letterari preferiti: le biografie storiche. Nella sua produzione troviamo i ritratti di Cagliostro, Nerone, Casanova, i Borgia, Claretta Petacci, ma si occupa anche della Monaca di Monza, condivide con i lettori i tanti incontri importanti della sua esistenza – George Simenon, Salvator Dalì, Andres Segovia, Arthur Miller, Lauren Bacall, Michail Gorba ciov, David Rockfeller – e pubblica anche un galateo erotico e un galateo sentimentale.
Nella sua vasta bibliografia di oltre 60 titoli, un grande giallo storico, “Scandalo a corte”; due raccolte di grandi storie d’amore, “Appassionate” e “Amanti”; sei raccolte d’interviste; una raccolta d’interviste immaginarie, tre raccolte di aforismi; un volume di confessioni, uno di galateo erotico, uno sui sentimenti. Tra i suoi libri più recenti: “Italiani pecore anarchiche” (2003), “Qualcosa non va” (2004), “Ve li racconto io” (2006) e “Io la penso così” (2009). Le sue opere sono tradotte negli Stati Uniti, in Canada, in America Latina, Spagna, Portogallo, Gran Bretagna, Francia, Germania, Giappone, Bulgaria, Polonia e Romania.
Fonti: Internet
Sono principalmente moglie e mamma di due splendide ragazze ed ho la passione per la musica ma soprattutto per la lettura. Leggo di tutto romanzi, saggi, storici, ma non leggo libri nè di fantascienza né di horror.