Ed è subito sera
Ognuno sta solo sul cuor della terra
trafitto da un raggio di sole:
ed è subito sera
Salvatore Quasimodo nasce a Modica, in provincia di Ragusa il 20 agosto 1901 e trascorre gli anni dell’infanzia in piccoli paesi della Sicilia. Dopo il tremendo terremoto del 1908 si trasferisce a Messina. Questa esperienza di dolore tragica e precoce lascerà un profondo segno nell’animo del poeta.
Nel contesto messinese nasce il primo nucleo di “Acque e terre”. In quel periodo conosce Elio Vittorini che lo introdurrà nell’ambiente di ‘Solaria’ facendogli conoscere Eugenio Montale che intuirà presto le doti del giovane siciliano. Proprio per le edizioni di “Solaria” (che aveva pubblicato alcune liriche di Quasimodo) esce nel 1930 “Acque e terre”, il primo libro della storia poetica di Quasimodo, accolto con entusiasmo dai critici, che salutano la nascita di un nuovo poeta.
Nel 1932 Quasimodo vince il premio dell’Antico Fattore, patrocinato dalla rivista e nello stesso anno, per le edizioni di “circoli”, esce “Oboe sommerso”. Nel 1934 si trasferisce a Milano, città che segnerà una svolta particolarmente significativa nella sua vita, non solo artistica. Accolto nel gruppo di “corrente” si ritrova al centro di una sorta di società letteraria, di cui fanno parte poeti, musicisti, pittori, scultori. Nel 1936 pubblica con G. Scheiwiller “Erato e Apòllion” con cui si conclude la fase ermetica della sua poesia.
Nel biennio 1939-40 Quasimodo mette a punto la traduzione dei Lirici greci che esce nel 1942 che, per il suo valore di originale opera creativa, sarà poi ripubblicata e riveduta più volte. Sempre nel 1942 esce “Ed è subito sera”.
Nel 1941 gli viene concessa, per chiara fama, la cattedra di Letteratura Italiana presso il Conservatorio di musica “Giuseppe Verdi” di Milano. Quasimodo insegnerà fino all’anno della sua morte.
Nel 1947 esce la sua prima raccolta del dopoguerra, “Giorno dopo giorno”, libro che segna una svolta nella poesia di Quasimodo. La poesia di Quasimodo supera quasi sempre lo scoglio della retorica e si pone su un piano più alto rispetto all’omologa poesia europea di quegli anni. Il poeta, sensibile al tempo storico che vive, accoglie temi sociali ed etici e di conseguenza varia il proprio stile. La poesia simbolo di questa svolta, che inoltre apre la raccolta. è “Alle fronde dei salici”.
Il 10 dicembre 1959, a Stoccolma, Salvatore Quasimodo riceve il premio Nobel per la Letteratura.
Il 14 giugno 1968 Salvatore Quasimodo muore a causa di un ictus.
Le opere del Poeta Premio Nobel per la Letteratura sono tradotte in quaranta lingue e sono studiate in tutti i Paesi del mondo.
Già la pioggia è con noi
Già la pioggia è con noi,
scuote l’aria silenziosa.
Le rondini sfiorano le acque spente
presso i laghetti lombardi,
volano come gabbiani sui piccoli pesci;
il fieno odora oltre i recinti degli orti.
Ancora un anno è bruciato,
senza un lamento, senza un grido
levato a vincere d’improvviso un giorno.

Sono principalmente moglie e mamma di due splendide ragazze ed ho la passione per la musica ma soprattutto per la lettura. Leggo di tutto romanzi, saggi, storici, ma non leggo libri nè di fantascienza né di horror.