Il giorno primo marzo sono stata invitata, come rappresentante del blog, ad una presentazione online, in anteprima, dell’ultimo libro di François Morlupi, “Nel nero degli abissi“. Ringraziamo la casa editrice Salani per questa bellissima opportunità!
La piattaforma Zoom non è mai stata troppo mia alleata! Mi sono accostata a questo incontro con un po’ di ansia, che poi si è dimostrata del tutto immotivata.
A presenziare il meeting, a nome di Salani Editore, mi sono trovata di fronte tre professionisti di tutt’ordine. Stefano Izzo, un giovane e e disponibilissimo editor, già eletto due anni fa miglior editor d’Italia, Sara El Sayegh e Riccardo Barbagallo, coordinatori dei trenta blogger e delle loro domande.
La mia attenzione però è stata attirata subito dall’autore, il simpatico, cordiale e a tratti emozionato François Morlupi. Si è presentato a noi indossando una felpa con l’immagine della copertina del suo libro, che voglio assolutamente avere, un sorriso quasi timido e l’aria di chi ancora non si rende conto di quanto successo abbiano le sue storie e di quanta bravura si celi dietro la sua penna.
Sono rimasta veramente colpita dalla sua voglia di mettersi in gioco e dalla semplicità del suo essere. Non sembrava affatto quell’autore che col suo primo libro, “Come delfini tra pescecani“, è riuscito a diventare in pochissimo un caso editoriale incredibile, ma un giovane scrittore che fa quello che ama e vuole condividerlo con i lettori. E con noi blogger, appassionati alle sue storie e pieni di curiosità.
Una bel confronto di un’ora che ha ben evidenziato i tratti caratteristici dei personaggi di questo noir; investigatori ben distanti dai poliziotti egocentrici, rappresentati nell’immaginario collettivo di questa tipologia di libri, e che ci hanno fatto ancor più innamorare di loro e delle loro fragilità.
Come si può non adorare Ansaldi, con la sua ansia perenne, o tutti i Cinque di Monteverde, con le loro vite incasinate ma tanto tanto reali? Non si può. E non si deve!
Morlupi è stato bravissimo nel non cadere mai negli stereotipi e ha creato una squadra, così come una storia, ricca di sfumature e sfaccettature; e lo ha fatto con quella penna leggera, ma allo stesso tempo colta e ironica, che riesce di sicuro a colpire nell’immediato il lettore.
Così come l’autore, con quel suo fascino da italo francese amante dell’arte, del bello e del cinema, che riesce a creare romanzi intensi e intricati, ma sempre alla portata di tutti.
Chissà come sarà il sequel di questo giallo! Me lo sto chiedendo da un minuto dopo aver finito l’incontro. Chissà se sarà ancora più coinvolgente dei primi due e riuscirà a definire Morlupi un autore che possa rappresentarci alla grande nel nostro panorama editoriale.
Io penso proprio di si; e intanto mi riperdo fra le vicende dei Cinque di Monteverde.
E se ancora non lo avete fatto iniziate a leggere, sono sicura che non riuscirete più a smettere.
Appassionata di lettura e scrittura fin da bambina, ho scritto e pubblicato quattro libri. Moglie e mamma, passo le mie giornate ad inventare storie d’amore per emozionare chi le leggerà.