In questa soleggiata domenica di gennaio, mi sono recata presso il Museo Archeologico Lomellino per assistere alla presentazione del nuovo libro di Franco Forte: “L’alba di Cesare”, edito da Mondadori Editore.
L’autore è stato il primo ospite della Rassegna Letteraria: “Narrare l’antico”, curata dal dottor Stefano Tomiato.
I romanzi di questo autore, per me, sono sempre una garanzia. Li ho letti quasi tutti!
Per il blog avevo recensito “Karolus”, sulla vita e le gesta di Carlo Magno.
Per scrivere “L’alba di Cesare”, Forte ha studiato minuziosamente il De bello gallico.
L’autore ha approfondito e ricostruito tutto ciò che Giulio Cesare non spiega, ma che non aveva bisogno di chiarire, in quanto il libro era rivolto ai suoi contemporanei, per i quali, quello che narrava, era del tutto ovvio.
È questo che mi piace di Franco Forte, riesce a trasmettere ai suoi ascoltatori e lettori la passione per quello che racconta e le difficoltà riscontrate nel corso della stesura del romanzo.
Forte si definisce un “dilettante della Storia” che studia e che approfondisce con grande trasporto, riempiendo gli inevitabili “buchi”, con la sua narrazione.
Non è il primo romanzo che Forte dedica a questo personaggio ma, ogni volta che lo riprende, scopre un Giulio Cesare sempre diverso, a seconda del periodo storico trattato.
I sei anni di guerre e spedizioni che il generale narra nel De bello gallico, trasformano il triumviro abituato alle comodità e agli intrighi di Roma, in un condottiero inizialmente improvvisato.
Ebbene sì, lui non aveva mai combattuto prima di allora. Eppure riuscì a conquistare più territori di qualsiasi altro generale.
Giulio Cesare era un visionario ed uno stratega, convinto che la Dea Fortuna fosse sempre dalla sua parte.
Ascoltare Franco Forte è sempre un piacere. Sa incantare con i suoi racconti.
A presto con la recensione.

Mi chiamo Alessia. Sono un’insegnante di matematica e inglese. Vivo in provincia di Pavia. Adoro leggere (soprattutto gialli), fare yoga e cucinare.