Il Giffoni Film Festival è un evento unico nel suo genere durante il quale la Settima Arte non è l’unica protagonista: infatti, il respiro internazionale della manifestazione accende i riflettori anche sul valore dello scambio culturale, della cooperazione e della pace tra i popoli. Come fa, allora, l’espressione ad evolversi in comunicazione qualora gli interlocutori non capiscano la lingua l’uno dell’altro? Ed è proprio qui che intervengono interpreti come Gerry Guarino, che abbiamo avuto l’occasione di intervistare. Ciò che abbiamo ‘messo in scena’ è più un gioco a tema che un’intervista, tant’è vero che potrete rispondere tutti voi alle domande: abbiamo preferito scoprire di più sulla vita, sulla carriera e sui sogni di Gerry facendogli domande ispirate a film famosi.
—————————————————–In collaborazione con Alessia Ruta————————————————–
Un giorno ti svegli e ti ritrovi la lampada di Alladin al tuo fianco, la strofini e esce il bluastro Will Smith tutto spumeggiante. Hai 3 desideri, 3 lingue da scegliere. Il genio della lampada ti ha dato la possibilità di sapere alla perfezione 3 lingue senza averle mai studiate o addirittura mai sentite. Quale sceglieresti e perché?
Mhh, sceglierei l’aramaico perché la considero una lingua molto affascinante e ormai non la parla nessuno, quindi mi piacerebbe molto saper leggere qualcosa in aramaico… poi, un’altra lingua che mi affascina molto è l’arabo anche se l’ho sentito e già conosco qualche parolina, qualche frase come ‘اليوم تفعل ماذا’ che corrisponderebbe a un ‘che fai oggi’… Poi un’altra lingua che mi piacerebbe tantissimo imparare è il polacco perché la mia fidanzata è polacca.
Il giorno dopo a Giffoni film festival approda una navicella spaziale: è E.T. l’extraterrestre (telefono casa) Cosa vede, preferisce il piccolo extraterrestre… Cosa lo sorprende? Ma cosa più importante, avresti paura ad essere il suo interprete?
WOW, realizzerei un mio sogno: sin da bambino ho sempre subito il fascino degli alieni, speravo tantissimo nell’esistenza degli alieni, infatti E.T. è un personaggio che mi ha preso da subito. Per questo motivo adorerei essere il suo interprete, così potrei dire ‘Okay, adesso ti porto a casa io!’
Quindi andrai il 20 settembre a scoprire gli arcani misteri dell’AREA51?
Beh, mi ha sempre incuriosito. Ho letto tantissime notizie inerenti a ciò. Ci sono moltissime cospirazioni e teorie che mi hanno sempre fatto sognare, in un certo senso. Se avessi un teletrasporto ci andrei adesso!
Dopo aver salutato E.T., torni a casa e ti guardi allo specchio e noti di non essere più te stesso: inizi a trasformarti in continuazione… Inizi a prendere le sembianze di Ron ed Hermione di Harry Potter… Nelle vesti di Ron qual è stata l’esperienza più imbarazzante, ‘traumatica’ che hai vissuto qui a Giffoni, e invece, in quelle di Hermione quale il più soddisfacente?
Ron ha sempre dato l’impressione di essere, fra i tre, quello più sfigato… infatti preferirei essere solo nella veste di Hermione, anche perché è più carina ma… forse la cosa più ‘imbarazzante’ che mi sia potuta capitare qui a Giffoni, sono i momenti nei quali le persone mi scambiano per mio fratello gemello, e io sono lì a presentarmi ‘Non sono Tony, sono Gerry’. Un episodio recente è accaduto con la moglie di un famoso produttore americano, mi si avvicinò col bambino pensando fossi mio fratello e il bambino (molto carino e simpatico tra l’altro) fece ‘CIAOOO’ e io gli risposi, e poi la madre aggiunse ‘HEI, HELLO, NICE TO SEE YOU AGAIN’ e io ‘EHM, I’M GERRY NOT TONY’. Non capisco mai se mi salutano perché interesso io o per gentilezza. Invece nella veste di Hermione, beh direi che la parte più soddisfacente di lavorare qui a Giffoni siano i ragazzi, amo stare in loro compagnia mi danno moltissima energia che poi, puoi spendere durante l’anno. Ma sicuramente anche lavorare con i TALENT, chiacchierare con Evan Peters, Woody Harrelson… non necessariamente di cinema ma anche un po’ della vita di tutti i giorni, è sicuramente un tipo di esperienza unica, fantastica e anche simpatica!
La settimana successiva, camminando per il parco Hollywood, intravedi un coniglietto bianco che è molto simile al Bianconiglio. Come Alice, lo insegui e ti ritrovi nel tuo paese delle meraviglie. Potresti descrivercelo?
Il mio paese delle meraviglie è molto simile a Giffoni devo ammettere: si vedono così tanti colori, ragazzi entusiasti, molta positività… è una sensazione che se non provi, se non vieni qui a Giffoni è difficilmente spiegabile. Possiamo dire che il mio paese delle meraviglie è sempre altrove, mi piace scoprire paesi nuovi, viaggiare… il viaggio è l’unico modo di spendere soldi (spesso anche un po’ troppi) arricchendoti.
All’uscita del tuo paese delle meraviglie, incontri due animaletti un po’ bizzarri: un suricato e un facocero… I famosi Timon e Pumbaa che cantano a squarciagola HAKUNA MATATA che è il loro motto… Tu ne hai uno? In quale dei due personaggi ti ci rispecchi si più?
Anche io mi rispecchio nel loro motto di Hakuna matata, che poi rispecchierebbe anche lo ”STA’ SENZA PENSIER” di Gomorra. Se devo essere sincero, inoltre, mi rispecchio molto nel personaggio di Timon: adoro la sua ironia, il suo sarcasmo che in certo senso sono anche molto BRITISH quindi mi ci rispecchio molto.
Ad un tratto, capisci che è il momento di cambiare la tua vita in maniera drastica per in seguire un tuo sogno folle, come Hugh Jackman di ‘The Greatest Showman’, quale realizzeresti?
Il mio sogno folle? Mh, innanzitutto mi piacerebbe vivere e dirigere un film, non necessariamente ad Hollywood. Folle perché non essendo autore o regista la vedo un po’ dura. La mia ragazza però, è regista quindi… magari un’unione.
Avete già un’idea di ciò che potrebbe trattare il film?
Beh, io sono un appassionato di sci-fi, ancora più del fantasy. Come dicevo sono molto appassionato di alieni, quindi magari mi piacerebbe realizzare un film tipo ARRIVAL o qualcosa che sia molto legato ad una materia fantascientifica.
Dopo aver realizzato il tuo folle sogno, ritorni alla vita reale e inizi a notare che una delle nuove frontiere tecnologiche in materia di intelligenza artificiale è il TRADUTTORE PORTATILE ISTANTANEO, che come C3PO il droide protocollare dorato di Star Wars, conosce la maggior parte delle lingue… Che futuro vedi per il mondo degli interpreti?
Beh, il futuro sono io! Sono il presente, il passato e il futuro… sono una combinazione fra passato presente e futuro! Per le persone che non sono me, mi dispiace per loro ma non hanno chance! No, okay, penso che in futuro, con queste nuove intelligenze, ci sarà modo di avere degli oggettini magari da qualche parte, per poter tradurre qualsiasi cosa da questi oggettini. Però…
E un Giffoni senza interpreti dove ognuno parla la propria lingua e si capiscono, è possibile?
È un bellissimo sogno, un classico: parlare la lingua di chiunque, come se fosse una propria lingua madre. Purtroppo credo sia un sogno troppo irrealizzabile.
Descriveresti la tua esperienza qui a Giffoni con un titolo del film? Se sì, quale e perché?
Il primo film che mi viene in mente, anche perché qualche anno fa si è festeggiato il trentennale di BACK TO THE FUTURE, e mi viene in mente questo film perché anche io sono stato qualche anno fuori dall’esperienza di Giffoni ma poi quest’anno ho ripreso.
Gerry che rapporto hai con il mondo cinematografico?
Direi che ho un ottimo rapporto col mondo cinematografico: sono sempre a contatto, posso dire che ci lavoro, cerco di dare una mano come posso. E mi fa molto piacere far parte e aiutare le persone che lavorano in questo campo.

Le parole sono il suo pane quotidiano: fra libri, serie tv, film e il suo scrivere racconti passa le giornate. È amante delle piccole cose, dei gatti, e ammira chi dal niente riesce a trarre di tutto. Il suo ispiratore maggiore è Albert Einstein, infatti condividono la stessa filosofia di vita: ‘La logica vi porterà da A a B. L’immaginazione vi porterà dappertutto’, ‘Ognuno è un genio. Ma se si giudica un pesce dalla sua abilità di arrampicarsi sugli alberi lui passerà tutta la sua vita a credersi stupido’, ‘La creatività è contagiosa. Trasmettila!’