
Saggio scientifico
Mondadori
23 febbraio 2021
cartaceo, ebook
261

Era il 3 gennaio 1983 quando la rivista «Time» assegnò per la prima volta nella sua storia il premio di «persona dell'anno» non a un essere umano bensì al personal computer. Quella celebre copertina sanciva una svolta epocale, l'inizio di una rivoluzione tecnologica che ci avrebbe traghettato verso il mondo nuovo, veloce e leggero dell'Intelligenza Artificiale. Un mondo immateriale, dove però i prodotti della ricerca avanzata sono sempre più concreti.
Con il tempo l'Intelligenza Artificiale ha smesso di cercare di riprodurre il nostro modo di ragionare, non è più un imitation game. È diventata una forma di intelligenza diversa, che partendo dai dati e dall'esperienza è capace di imparare e quindi di parlare, vedere, sentire, guidare, muoversi e interagire con gli esseri umani. Lavora con l'uomo nella medicina elaborando migliaia di immagini, nell'industria, nella finanza, supporta la sicurezza nazionale e può diventare pericolosa se progettata o utilizzata in modo sbagliato.
Anche per questo siamo indotti a chiederci fino a dove potrà spingersi e se ci siano dei confini etici da non valicare. Come ogni tecnologia l'Intelligenza Artificiale non è né buona né cattiva, ma può essere usata in modo corretto oppure inopportuno. Certo la scienza, per definizione, è libera, democratica e al servizio dell'umanità, ma proprio per questo serve una struttura normativa internazionale, perché più una tecnologia è potente, più dev'essere affidabile e sicura.
Questo libro ci racconta la storia e l'evoluzione dell'Intelligenza Artificiale dalla voce di chi la sta progettando giorno per giorno nei centri di ricerca italiani e spiega come essa sia frutto del pensiero, del controllo e del comportamento umano. Siamo noi i suoi maestri e i suoi giudici. Quindi saranno il nostro sentire, la nostra cultura e il nostro umanesimo a disegnarne il futuro.
“Pretendiamo di più da un software di intelligenza artificiale in una scatola elettronica di quanto ci aspettiamo da un essere umano”
Recensione di “L’intelligenza non è artificiale” edito Mondadori
È un po’ di tempo che sento mia madre parlare con il telecomando:
“Ehi Alexa, mostrami la puntata X della serie Y!”
Vivere nel 2021 in effetti significa anche questo, chiedere a un telecomando, o al cellulare, o a una cassettina grande quanto una lattina di Coca Cola, di mostrarci un video o riprodurre una canzone.
Significa chiedere a Google di far partire una telefonata o di leggerci i risultati di una ricerca.
Significa anche ricevere sul pc o sullo smartphone notifiche del tipo:
“Abbiamo visto che ti è piaciuta questa serie, pensiamo possa interessarti quest’altra qui”
“Pensiamo possa interessarti questo prodotto sulla base delle tue ultime ricerche”
Se ampliamo un po’ l’orizzonte vediamo cos’altro ci offre il mondo di oggi:
Sistemi di riconoscimento biometrici sempre più efficaci, automobili con guida autonoma, sistemi di human-machine interface al limite del fantascientifico, algoritmi in grado di predire andamenti in qualsiasi ambito, da quello economico a quello medico, rover che scelgono da soli cosa analizzare per trovare tracce biologiche su altri pianeti… la lista è davvero smisurata.
Ma cosa c’è dietro tutto ciò? L’intelligenza artificiale (AI)!
“L’intelligenza Artificiale è un universo di tecniche informatiche per creare artificialmente comportamenti intelligenti, capaci di percepire, apprendere, ragionare e agire nel mondo, con capacità di autonomia e assieme di interazione con l’uomo e con l’ambiente” – L’intelligenza non è artificiale
Non è facile descrivere in poche righe cosa sia davvero l’intelligenza artificiale e quali sono gli strumenti di cui si serve, soprattutto le reti neurali. Di fatti lo scopo di questo saggio, “L’intelligenza non è artificiale”, è proprio spiegare in modo abbastanza comprensibile i segreti di questo universo oscuro ai più ma che ormai permea le nostre vite e plasma i nostri comportamenti ogni giorno di più.
Rita Cucchiara è una delle voci più autorevoli in questo campo: ingegnera, ricercatrice e professoressa universitaria, espertissima di intelligenza artificiale.
Il suo intento lodevolissimo è stato quello di scrivere un saggio estremamente esaustivo sull’argomento, mettendo insieme aspetti tecnici, storia e curiosità. A tutto questo si aggiunge anche una panoramica sulle aziende mondiali e nostrane che si occupano di AI.
Il linguaggio non è semplice, ma neanche esageratamente complicato. Non è un libro per tutti, eppure non è destinato esclusivamente a un pubblico esperto del settore. E questa secondo me è la pecca maggiore del saggio in questione. Mi sentirei di consigliarlo in linea di massima a chi già conosce gli aspetti trattati ma desidera ricevere una visione a trecentosessanta gradi dell’argomento, o comunque a chi abbia dimestichezza con concetti basilari di matematica e informatica.
Un aspetto simpatico, che rende il saggio interattivo, è la raccolta finale di QR code, che rimandano alle immagini di opere d’arte citate nel discorso. Il libro è infatti disseminato di riferimenti artistici, forse troppi e non sempre realmente indispensabili, ma comunque interessanti.
Non è un caso che ci sia così tanto spazio per l’arte in un saggio scientifico che strizza decisamente l’occhio a tutto ciò che è tecnologico e ingegneristico. Di fatto una delle cose principali che distingue l’intelligenza artificiale da quella umana è la capacità di produrre arte.
Ma le differenze non finiscono certo qui, tra l’altro l’autrice esterna il suo pensiero sin dal titolo. L’intelligenza non è artificiale, e come mai potrebbe esserlo se a creare questo intricato mondo di computer, algoritmi, reti neurali e quant’altro è stato l’uomo?
Complessivamente non posso dire che questo saggio mi abbia entusiasmato, nonostante abbia iniziato a leggerlo con molto interesse. Come sottolineato precedentemente, non mi è parso di capire a che tipo di lettore sia destinato. Si passa da tecnicismi a banalizzazioni estreme nello stesso paragrafo. Non ho neanche apprezzato il tono dell’autrice, in superficie molto amichevole, ma che nasconde una certa dose di saccenteria. Però chissà, magari qualcuno potrebbe adorare questo atteggiamento alla Sheldon Cooper.
Penso che questo sia il contesto ideale per porvi una domanda che ho in mente da un po’: che cosa cercate in un saggio scientifico?
Buona lettura a chi vorrà!
Arianna
L’autrice di l’intelligenza non è artificiale
Rita Cucchiara, una delle massime esperte italiane nel campo dell’Intelligenza Artificiale, è professore ordinario presso il dipartimento di Ingegneria «Enzo Ferrari» dell’Università degli Studi di Modena e Reggio Emilia, dove insegna Visione Artificiale e Sistemi Cognitivi. A Modena dirige il laboratorio AImageLab e l’NVIDIA AI Technology Center. Dal 2018 è direttore del Laboratorio nazionale di Artificial Intelligence and Intelligent Systems del Consorzio interuniversitario nazionale per l’informatica e coordina il gruppo di lavoro sull’Intelligenza Artificiale del ministero della Ricerca e dell’Università. Membro del Board of Director dell’Istituto italiano di tecnologia, è autrice di più di 450 lavori scientifici nel campo della Visione Artificiale e del Deep Learning.