
Saga familiare
Nua Edizioni
25 novembre 2022
cartaceo, ebook
358

Mentre in Italia si avvicina l'ombra lugubre della Grande Guerra, in Val d'Elsa, la terra del vetro verse nel cuore della campagna toscana, s'intrecciano le vite di quattro giovani, che il destino deciderà di unire.
Nanni è un gigante, attaccabrighe e amante delle belle donne, cresciuto con il mito della nazione e della patria. Sua moglie, Verdiana, lo ha sposato per amore perdendo famiglia e ricchezze. Felice è un colto vetraio socialista che non tollera le ingiustizie. Anita, determinata a diventare maestra, sogna una vita di avventure come quelle delle eroine dei suoi libri. Intorno a loro si sviluppano la quotidianità, le delusioni, gli amori e i misteri di sue comunità, quella di Certaldo e quella di Castelfiorentino.
La storia di quattro persone, la storia di tutti: il primo capitolo di una nuova saga familiare.
“L’essere umano è ben strano: vuole solo ciò che è di un altro. Forse l’uomo è invidioso dell’altrui felicità” – Da “L’ampolla di vetro” di Beatrice Da Vela, edito Nua Edizioni.
In una vetreria della provincia toscana, nel 1910, Nanni e Felice si conoscono. Non hanno molto in comune e non stringono immediatamente amicizia. Con il passare del tempo, saranno le loro compagne di vita ad avvicinarsi. Verdiana, rimasta temporaneamente sola con la sua bambina mentre Nanni è al fronte, e Anita, giovane fidanzata di Felice, che sogna di diventare maestra prima di convolare a nozze. In un’Italia devastata dalla guerra, tra privazioni, ideali, desideri e difficoltà, la vita di questi giovani procede e nessuno di loro sarà lo stesso di prima.
“Perché più si hanno soldi più si ha il cuore di pietra”
Nanni, soprannominato Nannilungo per la sua imponente statura, si presenta alla vetreria di Castelfiorentino per iniziare il suo nuovo impiego in fabbrica. È un lavoratore instancabile. Dopo le sue nozze con Verdiana, ha fatto lavori d’ogni tipo per poterla mantenere. Il loro è stato un matrimonio che ha fatto scalpore. Lei è la figlia di una famiglia agiata, titolare di un’attività ben avviata dove teneva la contabilità. Lui non era altro che un loro dipendente, del tutto inadeguato all’unione con una signorina di buona famiglia.
Verdiana è una bella ragazza, intelligente e con una certa predisposizione per gli affari, nonostante abbia interrotto gli studi in giovanissima età. Molto più dotata dei fratelli, perciò grande è la rabbia dei genitori quando si innamora di Nanni, semplice operaio di pochi mezzi. Arrivano a disconoscerla e allontanarla da loro. La ragazza non si lascia intimorire e segue il suo cuore sposando l’uomo che ama.
“Le mancava sua madre, quell’odore di panni inamidati e di lavanda misto a quello della pasta messa a seccare” – L’ampolla di vetro
Nanni è un bel ragazzo, che ha un certo ascendente sulle donne. Ama sua moglie e farebbe di tutto per poterle garantire una vita dignitosa; tuttavia, non disdegna la compagnia occasionale di qualche bella esponente del gentil sesso. È una testa calda che prende fuoco facilmente, al contrario di Felice, suo collega di lavoro e fratello di un suo ex commilitone.
Felice è un giovane pacato e riservato. Non è favorito dal suo aspetto esteriore, ha lineamenti irregolari e una gamba leggermente più corta dell’altra che lo rende claudicante. È colto e amante dei libri, è un idealista e desidererebbe un mondo all’insegna dell’uguaglianza tra gli uomini. Conosce Anita quando è solo una bambina che condivide con lui la passione per la letteratura.
Anita cresce, si diploma e diventa maestra, proprio come sognava da ragazzina. L’ammirazione che provava per Felice, si trasforma in un tenero sentimento che anche lui corrisponde. La giovane però, ha un carattere forte e indipendente, non è ancora pronta a sacrificare la sua professione in nome del ruolo di moglie.
“Forse la rabbia non è un sentimento molto cristiano, ma vuoi mettere la soddisfazione?”
La narrazione è semplice, il ritmo risulta perlopiù scorrevole, un po’ più lento nelle parti dedicate alle ideologie dei personaggi maschili, strettamente correlate al periodo storico, accuratamente introdotto. La trama e il linguaggio narrativo risultano essere coerenti con esso. Il lasso di tempo nel quale si ambientano le vicende dei quattro protagonisti va dai primi del Novecento sino agli anni successivi alla Grande Guerra.
I personaggi sono ben caratterizzati, emergono soprattutto le figure femminili. Per quanto sia per loro svantaggiosa la mentalità dell’epoca, che le voleva accasate e dipendenti dal capo famiglia, in questo caso si dimostrano forti e autonome. Dimostreranno la loro caparbietà e il loro ingegno, proprio nei momenti di maggior difficoltà (il lutto, la solitudine conseguente alla partenza degli uomini per il fronte, l’abbandono della famiglia d’origine, i problemi economici). Entrambe si sono ribellate ai dettami dei padri. Una insistendo per portare avanti gli studi anziché lavorare come operaia nella vetreria del paese o nei campi, per poi trovarsi un marito. L’altra sposando l’uomo che amava, a dispetto dei progetti della sua abbiente famiglia, che l’ha conseguentemente ripudiata e allontanata.
“Le principesse esistono solonelle fiabe per bambine, e io non volgio aspettare qualcuno che mi venga a salvare!” – L’ampolla di vetro
I valori che emergono da questa storia sono: la patria, il desiderio d’uguaglianza, l’indipendenza di pensiero e la forza per portare avanti sogni e progetti.
I personaggi appaiono credibili e verosimili. L’aspetto di maggior interesse consiste nella loro evoluzione di pari passo con il trascorrere del tempo e degli eventi che cambiano la storia del Paese oltre che il loro percorso di vita.
“Le mancava sua madre, quell’odore di panni inamidati e di lavanda misto a quello della pasta messa a seccare”
Una lettura che consiglierei sicuramente a chi ama le saghe familiari italiane ambientate nel primo Novecento. Ho trovato questo romanzo di gradevole lettura, sebbene in alcuni tratti un po’ più lenta, forse perché in formato digitale e, per i romanzi storici di una certa lunghezza, personalmente, preferisco il cartaceo. La lettura risuta più distensiva. Ma questa è una considerazione del tutto soggettiva.
Le vicende dei quattro personaggi mi hanno appassionata, ho provato simpatia per tutti e quattro. I protagonisti maschili non sentivano neppure particolare reciproca affinità. Nonostante questo, le vicissitudini della vita li portano ad avvicinarsi spontaneamente. Tra loro nascerà un sentimento di stima e affetto, si riscopriranno inaspettatamente simili.
Ho sempre prediletto i romanzi di questo tipo scritti però da autori stranieri e ambientati in contesti più lontani, nonostante ciò, “L’ampolla di vetro” mia ha convinta. Per la buona scrittura, la credibilità dei personaggi e l’assenza di retorica.
Voi preferite le saghe familiari italiane o straniere? Qual è fino ad ora quella che avete amato di più?