Buongiorno carissimi amici e lettori di Bottega! Oggi intervisteremo per voi un’autrice che ha affascinato molti tra noi…
Stiamo parlando di Alessandra Musarella, autrice di “Discorsi invisibili con Angeli di luce“, un’opera letta da due nostre amiche Bottegaie, Sahira e Beatrice, di cui vi segnaliamo anche la recensione. Pronti a questa intervista a tre???
Nel frattempo diamo un caloroso benvenuto ad Alessandra, che ci allieta anche della sua collaborazione alle attività che quotidianamente svolgiamo con “La Bottega dei Libri”
SAHIRA: Perché hai scritto questo libro?
Ho scritto questo libro perché volevo portare il messaggio che chi ci lascia in realtà è ancora accanto a noi, di sicuro in un’altra forma, non materiale; ma non ci ha mai lasciato e mai lo farà. Ed anche perché ero sicura che nel leggere questo libro, e quindi le mie esperienze, tante persone ci si sarebbero ritrovate, si sarebbero sentite meno sole, meno confuse e meno spaventate.
SAHIRA: Quando hai scoperto queste tue capacità qual’è stata la tua reazione?
Quando ero adolescente dormivo con la tv e le luci accese per non vedere le ombre intorno a me e per non sentire le voci che mi parlavano. Ho avuto paura, tanta, tanta paura e ho cercato di mettere un muro fra me e le mie percezioni. Ma è stato inutile; il dono fa parte di me e non si può far finta di non averlo. Il cerchio prima o poi si chiude e si prende consapevolezza.
Una frase fra tutte credo sia quella che più mi resterà impressa: prova ogni giorno a vivere come fosse l’ultimo perché solo così potrai davvero godere della vita e regalare agli altri emozioni e serenità. Questo alla fine è quello che farò perché se non ci è concesso conoscere il dopo probabilmente è dovuto al fatto che si deve vivere ogni istante senza aspettarsi altro. – Sahira
SAHIRA: Com’è cambiata la tua visione della vita dopo aver scoperto questo dono? E quella della morte?
Dopo la consapevolezza del mio dono, più che dopo la scoperta, l’idea della vita e della morte sono profondamente cambiate per me. Cerco di vivere la vita in ogni momento, assaporando tutto quello che ha da insegnarmi, perché in fondo questo passaggio serve a questo: a farci capire, a farci evolvere, soprattutto spiritualmente, e ad imparare. La morte non è la fine di qualcosa; si torna da dove si è Partiti. Questo non allevia il dolore e il senso di frustrazione che si ha con un grande lutto, ma di sicuro poter vedere e sentire chi c’ha lasciato dà un attimo di pace.
SAHIRA: Quali anime hai incontrato con più piacere e come si sono manifestate a te?
L’anima di mio padre nella maniera più assoluta. Ho scritto questo libro anche per trovare un modo per affrontare la sua morte. Si è manifestato a me prima in un sogno, in maniera onirica, perché il dolore mi impediva di fare altro, e poi visivamente e attraverso la scrittura medianica, cioè i modi in cui di solito interagisco con le anime di chi non c’è più.
SAHIRA: Esistono anime buone e cattive? E se si come le distingui? Non hai paure che si manifestino a te quelle malvagie?
Questa paura è stato il mio più grande muro da superare. Non so rispondere con certezza a questa domanda ma credo che le anime che si manifestano al massimo possano essere inquiete, perché hanno bisogno di aiuto o non hanno ancora accettato o capito quello che gli è successo. Una domanda a cui in sincerità non credo di poter dare una risposta sicura.
BEATRICE: Dopo aver scoperto questo tuo bellissimo dono di sensitiva e di poter dialogare con il tuo spirito guida, non ti senti in qualche modo una privilegiata?
Sì, di sicuro mi sento una privilegiata perché riesco a parlare con le persone che mi hanno lasciato e che amo, ma credo che ognuno di noi abbia questo dono, solo che ancora non l’ha capito o non ha trovato il modo di manifestarlo. Questo dono l’ho avuto senza avere fatto qualcosa, senza un merito, e per questo dico sempre che va condiviso con le altre persone. E magari aiutare a capire il loro.
BEATRICE: Cosa vorresti che il lettore comprendesse da queste tue esperienze?
Vorrei che prendesse consapevolezza che c’è vita oltre la vita e che la morte non è la fine di tutto. Le persone che abbiamo amato non ci hanno lasciato, ma “sono nella stanza accanto”, anche se noi non le vediamo.
Brividi su tutta la pelle, lacrime e gioia mescolata a paura. Un senso di diffidenza mi diceva di stare con i piedi per terra mentre leggevo, e contemporaneamente non potevo far altro che pensare a quella tv spostata, a quella sensazione di conoscere quel ragazzo da sempre e alla mia sicurezza che sarebbe andato via. Non so perché ho voluto leggere il tuo libro. La razionalità che spesso incastra l’anima confusa che mi ritrovo si oppone a ciò che gli occhi leggono – Sahira
BEATRICE: Quale romanzo ti ha motivata a proseguire le tue ricerche sul mondo parallelo?
I libri della Medium Rosemary Altea sono quelli che mi hanno aiutato a capire. Tutti, Nessuno escluso.
BEATRICE: Dedichi spesso delle preghiere per le anime che percepisci?
Sì, dedico preghiere per aiutarli ma non per forza nella forma Cattolica del termine; anche con ringraziamenti o pensieri d’amore.
BEATRICE: Hai nuovi progetti in vista su questo tema?
Sì, Discorsi invisibili ha un finale per così dire aperto e da lì partirò per il mio nuovo libro.
Grazie ad ALESSANDRA per aver partecipato a questa intervista e Grazie a BEATRICE e a SAHIRA, che con il loro entusiasmo, ci hanno permesso di entrare in contatto, seppur indirettamente, con una realtà parallela, degna di poche sensibilità. Non vediamo l’ora di leggere il prossimo libro di Alessandra Musarella!

Leggere mi stimola e mi riempie. L’ho sempre fatto, fin da piccola. Prediligo i classici, i romanzi storici, quelli ambientati in altre epoche e culture. Spero di riuscire a condividere con voi almeno parte dell’impatto che ha su di me tutto questo magico universo.