Il nostro salotto delle interviste, oggi, ospita l’autrice di “Sotto il cielo di Roma”, Catartica Edizioni. Diamo il benvenuto a Sira Fonzi!
“Sotto il cielo di Roma è una raccolta di sette storie ambientate in una Roma viva e attuale in cui si mescolano la vita di tutti i giorni, le culture, l’inarrestabile vivacità di una metropoli bellissima e faticosa. La violenza sulle donne, l’eutanasia, il degrado delle periferie sono solo alcuni dei temi trattati. La raccolta offre una visione ampia di situazioni esistenziali di facile universalizzazione, spunti di riflessione sulla molteplicità della natura umana, sul suo saper cambiare e adattarsi. Il distacco è il filo rosso che lega le storie: allontanamenti ponderati o precipitosi, messi in atto dai protagonisti, con forza e determinazione, allo scopo di migliorarsi o superare un frangente critico delle loro vite”.
Ciao Sira, sette racconti proprio come i sette vizi capitali e i sette re che hanno fatto la storia di Roma. Coincidenza?
Sì sì, una pura coincidenza. Ma, già che ci siamo, ricordiamo anche i sette colli, i sette simboli dei numeri romani e il mitico Colosseo, una delle sette meraviglie del mondo.
I racconti vanno a porre l’attenzione su aspetti fondamentali. Com’è nata l’idea del romanzo e di trattare determinate tematiche?
L’idea si è sviluppata gradualmente. Mi piace esplorare la natura umana, sono sempre stata affascinata dai temi che mettono in luce aspetti difficili dell’esistenza e credo che affrontare i problemi reali con coraggio e determinazione sia fondamentale per vivere una vita soddisfacente. Le protagoniste delle mie storie sono tutte donne che si trovano ad affrontare situazioni complesse e che, contro ogni aspettativa, riescono a trovare la forza di tirare fuori il meglio di sé stesse.
All’interno dei racconti ho notato una prevalenza del dialetto romano. Cosa pensi se diventasse anch’esso una lingua ufficiale, come il napoletano?
Il dialetto romano conferisce alle storie un po’ di ilarità. In alcuni momenti ho utilizzato un un gergo colorito che mi ha divertita molto. Riconoscere il dialetto romano come lingua potrebbe aiutare a preservare la cultura e la tradizione romana. I dialetti sono una parte essenziale della diversità linguistica e riflettono le storie, le culture e le identità uniche delle diverse comunità in tutto il mondo
Come nasce l’idea del titolo e soprattutto come si vive “sotto il cielo di Roma?”
Il titolo è stato un lampo: ho immaginato i personaggi calpestare gli stessi sampietrini, sotto un’unica porzione di cielo. Vivere a Roma è complicato, come lo è in tutte le grandi metropoli, forse anche di più; tuttavia, sono talmente tante le meraviglie che questa città ha da offrire, che riescono a compensare le inconvenienze.
Hai in mente altri progetti editoriali? Se sì, quali?
Sì, sto ultimando la mia terza silloge poetica. Sarei felice di poter unire la mia passione per la scrittura con quella per la fotografia, creando un libro che comprenda poesie e fotografie correlate tra loro.
Noi non vediamo l’ora che questo progetto ambizioso di Sira Fonzi si realizzi! Intanto, cara Sira, ti ringraziamo per essere stata nostra ospita.
Non possiamo fare altro che consigliare la lettura di “Sotto il cielo di Roma” a tutti voi!
Anna Calì, classe ’96. Nelle sue vene scorre la lava del Vesuvio e la passione che contraddistingue il popolo napoletano.
Giornalista di professione e con la passione dei libri sin da piccola. Adora annusarli e, quando va nelle librerie, si perde tra gli scaffali ad osservare le copertine.
Grazie a questa passione è riuscita a mettere in campo due sogni nel cassetto: il primo, recensisce i libri che legge, esperienza che fa bene sia al corpo che alla mente. La seconda: è diventata anche scrittrice e ha pubblicato già due romanzi.