Buongiorno cari lettori, bentornati nel nostro angolo delle interviste. Oggi con noi Rudi Ghedini! Ecco a voi l’intervista…
Benvenuto Rudi, è un piacere averti ospite qui nel nostro blog. Qualche giorno fa abbiamo letto la recensione del tuo “Rivincite. Lo sport che riscrive la storia”, a cura del nostro Luca che ha preparato alcune domande per te…
Quindi bando alle ciance, cominciamo l’intervista… Com’è nata la tua passione per la scrittura e la lettura?
Porto gli occhiali da quando avevo 5 anni, da che mi ricordo ho sempre trovato piacere nel leggere perché si perde la cognizione del tempo. Scrivere, poi, è la forma di sfogo a cui posso accedere più facilmente.
Oltre alla scrittura e alla lettura, hai altre passioni?
Fino a qualche anno fa, avrei risposto “la politica”. Oggi, dico cinema, serie tv, fumetti, viaggi, musica degli anni Sessanta/Ottanta. E lo sport, tutti gli sport: non mi annoia nemmeno il curling.
Il tuo “Rivincite. Lo sport che riscrive la storia”, è una narrazione all’incrocio fra sport, storia e politica ed è, come dice Luca nella sua recensione:
un libro piacevole, ricco di aneddoti più o meno noti, curiosità e anche riflessioni, con il risultato di far vedere lo sport e gli sportivi da angolazioni che non si fermano alla superficialità del risultato agonistico, inserendo il singolo evento in un contesto di riflessione più ampio. Una lettura assolutamente gradevole, da soddisfare tutta d’un fiato o a piccoli sorsi. Consigliato a tutti, grandi e piccini, sportivi e non.
Tra gli sportivi menzionati nel libro quale può essere considerato un “rivoluzionario” e perché?
Di rivoluzionari, ce ne sono moltissimi. Facile dire Muhammad Alì o Tommie Smith. Ma sono molto affezionato a Jim Thorpe, un pellerossa derubato di due titoli olimpici da autorità sportive ipocrite e razziste.
Non ho trovato una grande presenza di atleti italiani nella parte dedicata ai “monelli”. Scelta campanilistica o siamo davvero così furbi da farla franca più degli altri?
Gli italiani si credono furbi, spesso riescono a esserlo, aggirando le regole o piegandole a loro vantaggio. Disprezzo chi pensa che “vincere sia l’unica cosa che conta”: quel che conta è come vinci e come ti comporti. C’è stata un’epoca in cui tanti sportivi italiani ottenevano “aiutini” da medici sportivi specializzati in auto-emotrasfusione o nel nascondere l’Epo.
Qual è il tuo sport preferito?
Da ragazzino, essendo scarso a calcio, facevo salto triplo e 400 ostacoli, poi ho giocato a tennis fino all’usura dei menischi.
Se dovessi creare una playlist o una colonna sonora per il tuo ultimo libro quale sarebbe?
Per le colonne sonore, ho sempre avuto una predilezione. Per il tono di “Rivincite” (narrativo, malinconico, a volte epico), ci starebbero bene The Mission, L’ultimo dei Mohicani, Searching for Sugar Man, Into the Wild.
Come vivi il rapporto con la rete e i social?
Dal 2004 tengo un blog dove riverso di tutto (cinema, musica, tv, letture…), mi piace l’immediatezza di Twitter, sfoglio ogni tanto Facebook, ma comincio a essere stanco dell’aggressività e dell’intolleranza che dilaga in questi mondi virtuali.
Prova a convincere il lettore ad acquistare i tuoi libri.
Citerò John Ford: a un giornalista viene chiesto se pubblicherà la vera storia, che smentisce la leggenda popolare su come è stato ucciso il perfido Liberty Valance, e il giornalista risponde che fra la verità e la leggenda, è sempre la leggenda a farsi preferire. “Rivincite” può spaventare con le sue 470 pagine, ma scommetto sulla sua “leggerezza” calviniana: propone una quantità di storie che ruotano intorno allo sport, una delle espressioni umane più spettacolari ed emozionanti.
Un accenno al tuo prossimo progetto…
Sto scrivendo due romanzi, il più vicino alla fine è una storia d’amore mentre il protagonista fa un viaggio in Patagonia. E mi piacerebbe scrivere per un graphic novel.
Beh non ci resta che augurati buon lavoro e attendere quei tuoi lavori. Grazie per essere stato qui con noi!
A voi tutti, un buon weekend e alla prossima intervista!
Trentenne in cerca della sua strada nel mondo. Amo leggere e perdermi tra le pagine di un libro, viaggiare con la mente in posti che non conosco, vivendo un’infinità di vite e storie. Girovagando sul web, sono inciampata ne “La Bottega dei libri”, un piccolo grande ritrovo per gli amanti della lettura come me. Quindi eccomi qui a scrivere e condividere con voi questa passione…