Buongiorno amici de La Bottega dei Libri. Oggi abbiamo ospite Emma Lee Bennett, autrice di “The second husband” che abbiamo recensito di recente per voi.
Il libro narra di due giovani ragazze molto differenti tra loro, la sete di potere e un giovane della Luisiana con il cuore triste da troppo tempo.
Benvenuta Emma Lee Bennett!
Partiamo dal tuo ultimo libro “The second husband”: come mai hai deciso di fare un retelling di Rebecca, la prima moglie?
Ho sempre amato il romanzo di Daphne DuMaurier, scrittrice audace per la sua epoca. L’idea mi venne qualche anno fa e mi riproposi di attuarla appena fossi stata pronta.
Il romanzo di Daphne è molto cupo, noir, ricco di ombre. Persino il film di Hitchcock rispecchia queste caratteristiche – chi non lo ha visto, lo guardi! È eccezionale.
Invece io ho intenzionalmente trasformato quella cupezza in luminosità, pur mantenendo la venatura mistery.
Dopo la pandemia ho percepito il bisogno da parte dei lettori di storie positive, di atmosfere solari, di personaggi dai contorni nitidi.
Il libro è diviso in tre parti e ci racconta l’inizio del matrimonio tra Susanne e Jade. Quale dei due protagonisti è stato più complesso?
Sì, il libro è volutamente diviso in tre parte. La prima, dedicata all’incontro e alla conoscenza dei protagonisti; la seconda narra il matrimonio e la vita a Le Magnolie; la terza svela i lati oscuri e mistery in correlazione al ruolo dei protagonisti.
Di sicuro il personaggio che ha richiesto più attenzione è stato Susanne.
La sua evoluzione dall’inizio alla fine è evidente, ma è frutto di uno schema volutamente cercato.
Ognuno di noi subisce nell’arco della propria vita una serie di cambiamenti comportamentali e mentali. È nella natura insita degli esseri umani. I fattori esterni, più i meno rilevanti, contribuiscono a quei cambiamenti e il risultato è una summa di caratteristiche che definiscono la personalità.
Mai intraprendere la narrazione senza avere chiaro in testa come i personaggi si trasformeranno all’interno della storia.
Molti sono i personaggi che si intrecciano con la vita di questa coppia, la trama è complessa. Hai dovuto stilare una scaletta o avevi ben chiaro ogni passaggio?
Sì. Scalette, schemi, mappe, ricerche ecc. fanno parte della preparazione abituale di ogni mio romanzo. Ho bisogno di avere sotto controllo ogni aspetto della storia che vado a raccontare ed è il metodo che ho sempre usato.
Ammetto che, dopo la pubblicazione de “Il Duca”, i miei studi di scrittura creativa e di sceneggiatura hanno migliorato le mie capacità. Non si finisce mai di imparare!
Tra i personaggi secondari quale hai amato di più e quale è stato più faticoso far “vivere”?
Madame Odette è stata faticosa! Dovevo offrire al lettore un personaggio ambiguo e controverso sin dall’inizio. Dovevo fare in modo che i lettori si ponessero molte domande drammaturgiche su di lei.
È stata lei a… ?
Ha provocato lei… ?
È complice di… ?
Lascio le domande aperte per non fare spoiler.
Passiamo agli scritti precedenti di Emma Lee Bennett
Prima di questo ultimo ci sono diversi romanzi storici. È questo il genere che preferisci scrivere? E leggere?
Prima di quest’ultimo romanzo ci sono gli storici della Serie “Northcliff” e la dilogia contemporanea “B&W La bugia” e “B&W La verità”.
No, non ho una – diciamo così – preferenza di scrittura.
Infatti ho sempre scritto sia storici sia contemporanei.
La mia “preferenza” è indotta dalle sfide che io stessa mi pongo – poi mi chiedo: ma cosa mi è venuto in mente???
Mi piace variare, quindi ho scritto in prima persona ma anche in terza, ho scritto romance puro ma anche thriller puro (inedito) e romantic suspense.
Leggo gli stessi generi che scrivo ed evito i fantasy – né li scrivo, ovvio – ma è un limite mio che prima o poi supererò.
Tornerai a scrivere storici o dopo questo thriller rosa, possiamo chiamarlo così, ne hai in mente altri?
Ho “in forno” altri due romantic mistery contemporanei i cui personaggi interagisco con Jade e Susanne di “The second husband”.
Ovviamente, prima o poi, scriverò anche un altro storico per mandare avanti la saga dei Northcliff.
I tuoi personaggi parlano di te? Tra le tue protagoniste chi si avvicina di più a te caratterialmente?
Partendo dal presupposto che noi scrittori portiamo sempre qualcosa di noi nelle storie che scriviamo, il personaggio che si avvicina di più a me come personalità è Laila di B&W.
Tendo a prodigarmi per gli altri senza risparmiarmi, spesso senza gratificazione e gratitudine. Pregio o difetto, dato che la nobiltà d’animo degli altruisti spesso è calpestata o non considerata. Ma si è ciò che si è, giusto?
Grazie infinite a Emma Lee Bennett per essere stata con noi.

Leggo per diletto qualsiasi genere; è sempre stata una mia grande passione. Di una lettura mi colpisce sia una bella trama che una scrittura ricercata. Un romanzo rosa, un romanzo storico, della narrativa contemporanea non importa basta che non sia… fantasy!