Eleonora Pescarolo
tra ispirazioni fantastiche e storie d’avventura
Cara Eleonora, benvenuta! ci fa piacere averti qui con noi. La nostra Cristiana ha recensito il tuo romanzo: Braccati, appartenente alla serie Cherry Fox, Adiaphora editore.
Da lettrice, cosa ti colpisce e che genere ti piace leggere?
Curiosiamo un altro pò nella tua vita… oltre alla scrittura e alla lettura, hai altre passioni?
Mi piacciono le Arti in generali, spesso e volentieri mi rilasso con matite, colori, attrezzi da scultura e la tastiera di un pianoforte. Ma se devo individuare le mie altre due grandi passioni, senz’altro sono l’archeologia del vicino oriente, che è il mio ambito di studi, e il gioco di ruolo da tavolo.
Da scrittrice del genere fantastico, per te i libri di fantascienza hanno un futuro in Italia?
Se si sentono i librai, si direbbe di no. I lettori di fantascienza, come me, vivono soprattutto dei mercatini dell’usato perché purtroppo spesso e volentieri molte opere non vengono più ristampate. Anche i librai sono disperati per quanto riguarda riempire lo scaffale di questo genere, perché a parte i capisaldi come Asimov, Le Guin, Dick, Gibson, Orwell, Herbert, Huxley, e negli ultimi anni anche Adams, le novità fanno fatica a farsi strada, a meno che non siano state di ispirazione per le serie tv (come per i James S.A. Corey o Richard K. Morgan). Se ha un futuro in Italia? La mia speranza è sì, ma non è il genere che va per la maggiore qui. E sicuramente se una fantascienza ha futuro qui non è quella scritta dagli italiani. Purtroppo.
Come dice la nostra Cristiana, la tua saga insegna al lettore “a non arrendersi, mai! Per quanto buio possa esserci attorno a noi, per quanto orrendo possa essere il nostro passato, c’è sempre un motivo per alzare la testa e combattere, qualunque sia il nostro nemico”.
Da che cosa è ispirata l’ambientazione della saga? Da quanti romanzi sarà composta?
Cherry Fox ha un’ambientazione prevalentemente desertica, con un richiamo al genere che si potrebbe definire space western. Da questo punto di vista ho avuto due principali ispirazioni: Firefly e “L’uomo dei mondi di polvere” di Don Debrandt. Tuttavia, per quanto prevalente, non sarà l’unica ambientazione. Questo è dovuto al fatto che i protagonisti sono costretti a bazzicare in mondi minori e secondari, ma non sarà sempre così. L’ambientazione cambierà durante la saga.
Al momento sono previsti quattro romanzi, e una serie di racconti.
Se dovessi descrivere con due aggettivi i protagonisti del tuo ultimo libro quali sarebbero? Parlacene un po’.
Il mio ultimo libro è ovviamente “Braccati”, il primo volume di Cherry Fox. Ireen Devar è sicuramente inarrestabile e ostinata: per quanti eventi abbiano segnato il suo percorso fino al momento della storia, non si è mai fermata, va avanti a testa alta anche se tutto il resto le si oppone. E questa è la sua più grande forza, come il suo più grande difetto perché questo atteggiamento l’ha poi portata a commettere dei gravi errori in passato. Korrar invece, suo copilota e amico da sempre, è apprensivo, ma anche diviso: lui ha una gran paura di perdere altre persone a lui care, nello specifico Ireen, ma allo stesso tempo non ha ancora elaborato del tutto il lutto per la morte della sorella quindi continua a incolpare Ireen dell’accaduto. Se prendiamo uno dei principali antagonisti, Calhar Redna, lei è spietata e amorale: tutto quello che conta per lei è essere pagata e far bene il proprio lavoro e ogni mezzo è lecito per raggiungere questo scopo.
Com’è nato il personaggio di Ireen Devar?
Mi piace sempre dire che Ireen Devar è nata dalla canzone “Cherry Bomb” delle Runaways, le sonorità del rock e hard rock delle voci femminili vecchie e nuove ha contribuito molto a ispirarmi, da musicista trovo che la musica sia un potente veicolo di ispirazione. Ma non è solo questo. Ireen nasce anche da tutta una serie di modelli di personaggi femminili che mi hanno sempre colpito, sia della finzione che della realtà: modelli di donne combattenti, forti (ma non necessariamente “dure”), che non si sono mai arrese.
La Sirena si evolverà nei libri futuri? Puoi anticiparci come?
La Sirena rimane e rimarrà sempre un elemento centrale dei libri: è la chiave per arrivare in un posto migliore e nelle mani di chi non ha alternative se non la schiavitù è anche un simbolo di speranza. L’unica cosa che posso anticipare è un invito a riflettere sul nome Sirena. Non è una scelta casuale. Il canto delle Sirene era una delle cose più belle che un marinaio potesse udire, ma era un richiamo irresistibile e mortale, in quanto le Sirene facevano infrangere le navi contro le rocce e annegarne gli uomini.
Se dovessi scegliere un colore per descrivere il tuo libro?
Sicuramente viola. E non solo perché una delle sue sfumature è il colore della pelle della protagonista. È un colore che mi è sempre piaciuto, mi ha sempre affascinato perché considerato un colore che porta sfortuna, vittima quindi di pregiudizi e superstizioni. In realtà è un colore stupendo, che unisce due opposti quali blu e rosso, un colore che indica calma e uno che indica azione, due anime opposte che convivono.
Scegli personalmente la cover dei tuoi libri?
No, la veste grafica è a cura della casa editrice. Ovviamente sono coinvolta nel processo creativo con suggerimenti, ma la decisione finale spetta al team di Adiaphora.
La storia ruota attorno a Ireen Devar e il suo copilota Korrar Tammon, due schiavi fuggiti dal loro padrone che alle loro spalle mette due Cacciatori. La storia si alterna fra il punto di vista dei primi, che fuggono, e il punto dei vista dei secondi, che l’inseguono. Questa è la trama in davvero poche parole. Gli eventi si svolgono in un futuro lontano, in una galassia diversa dalla nostra, e attraversano pianeti desertici, spazioporti affollati, città, lo spazio stesso, e ad agire sono personaggi forti, ben strutturati e caratterizzati. In definitiva, se amate la fantascienza, l’avventura e i colpi di scena, questa è la storia che fa per voi.
Cara Eleonora ti ringraziamo e salutiamo, attendendo di saperne di più su questi tuoi futuri progetti…
A voi tutti diamo appuntamento alla prossima intervista… Buon weekend!
