Al Festival Romance Italiano abbiamo incontrato tantissime autrici e volevamo soffermarci sul libro di Jane Rose Caruso, per dirvi che il Festival non è solo romance in senso stretto. Infatti, potevate imbattervi in saggi, erotici, gialli… e tanti generi che hanno a che fare col romanzo rosa.
“L’erborista delle anime dimenticate” è strutturato in due macro-sezioni. La prima, narrativa, racconta la storia di Eleanor Bigshop e si conclude con alcuni cenni sulle erbe e sulle pietre citate nel racconto. La seconda, saggistica, approfondisce la figura delle erboriste nella storia.
Ho apprezzato moltissimo quest’ultima parte: la disamina del ruolo storico e sociale delle donne-curatrici arricchisce di significato e conferisce maggior spessore al racconto iniziale.
Mentre leggevo le vicende della protagonista, ho riflettuto su quanto spesso leggiamo o ascoltiamo le statistiche sui numeri delle donne nel mondo STEM. Sebbene in aumento negli ultimi anni, il numero di donne che studiano o lavorano in ambito scientifico è sempre inferiore rispetto a quello degli uomini. Questo porta di frequente alla triste quanto falsa conclusione che le donne non siano portate per determinati ambiti disciplinari.
Qualcuno dice che è normale, è naturale, come se avere un doppio cromosoma X potesse influenzare le capacità e le inclinazioni di un essere umano.
La verità è che le donne hanno padroneggiato il sapere scientifico dall’inizio dei tempi, semplicemente da un certo momento in poi sono state tagliate fuori, e questa loro inclinazione è stata violentemente soppressa, soprattutto con il diffondersi del cristianesimo.
“Usando una tecnica basata sia sulla repressione, sia sulla sincretizzazione, il nuovo culto considerò le donne che officiavano tali riti, una sorta di perversione, quando queste non potevano essere ricondotte sotto l’ala di una spiritualità che le considerava comparse e non protagoniste” – Jane Rose Caruso
Il sapere delle curatrici diventò pian piano magia, superstizione, eresia. Di pari passo aumentava invece il potere degli uomini che esercitavano la professione medica; uomini possessori di una scienza ancora agli albori, fondata più su vecchie credenze che su basi scientifiche.
La soppressione di un’intera classe di donne detentrici di un sapere autentico ha di fatto portato a una incredibile regressione in ambito medico. Basti pensare che fino a una manciata di decenni fa si sottoponevano ancora i malati a pratiche inutilmente dannose come i salassi.
Un altro aspetto importante, ben investigato nel libro da Jane Rose Caruso, è legato alle figure femminili nella mitologia pagana. Prima dell’avvento del cristianesimo, le donne occupavano uno spazio rilevante anche all’interno della sfera religiosa; le dee erano venerate tanto quanto le controparti maschili e le sacerdotesse rivestivano un ruolo di importanza pari a quello dei sacerdoti.
Secoli e secoli di autorità patriarcale ci hanno portato a credere ancora oggi che le donne possano essere solo comparse e non protagoniste in certi campi del sapere.
Motivo per cui è importante leggere libri come questo; testi che ci aiutino a riflettere, a guardare il mondo da un’altra prospettiva e a recuperare la forza e la determinazione di quelle nostre antenate che, per restare fedeli a se stesse, hanno dato in cambio la vita.
Arianna e Maura

Leggo per diletto qualsiasi genere; è sempre stata una mia grande passione. Di una lettura mi colpisce sia una bella trama che una scrittura ricercata. Un romanzo rosa, un romanzo storico, della narrativa contemporanea non importa basta che non sia… fantasy!