2 GIUGNO FESTA DELLA REPUBBLICA
Ripercorriamo gli eventi che hanno portato alla nascita della Repubblica italiana nel 1946:
Dopo la fine della Seconda Guerra Mondiale, conclusasi per l’Italia poco dopo il 25 aprile 1945, il nostro Paese si trovò a dovere affrontare i costi della ricostruzione, non solo economica, ma anche sociale e democratica. Dopo il Ventennio fascista e la Seconda Guerra Mondiale, la penisola usciva dal conflitto bellico come nazione sconfitta (nonostante l’Armistizio di Cassibile del 3 settembre 1943), dilaniata dalla guerra, dai bombardamenti e dalla guerra civile tra partigiani e Repubblica Sociale Italiana, ultimo baluardo dell’Italia fascista, pagando il costo di oltre 470 mila vite umane, sia tra soldati che civili italiani. Il desiderio di ricostruzione democratica e la sfiducia nei confronti della monarchia, visto l’appoggio conferito da Re Vittorio Emanuele III di Savoia a Mussolini nei 20 anni precedenti, portarono alla proclamazione di un referendum in cui gli italiani furono chiamati a scegliere tra monarchia e repubblica. Prima del referendum, il 9 maggio 1946, Vittorio Emanuele III abdicò a favore del figlio Umberto II.
Il 2 giugno 1946 ebbe luogo il referendum istituzionale che sancì la nascita della Repubblica Italiana. Nella stessa data, si tennero anche le elezioni, a suffragio universale (per la prima volta ebbero diritto di voto anche le donne), per l’Assemblea Costituente, incaricata di scrivere la nuova Costituzione, sostitutiva del vecchio Statuto Albertino.
Tra il 2 e il 3 giugno, si recarono alle urne 12.998.131 donne e 11.949.056 uomini. I risultati del referendum popolare vennero resi noti una settimana dopo: con 12.182.853 voti per la Repubblica contro i 10.363.709 voti per la monarchia, l’Italia diventò così un Paese repubblicano. Umberto II di Savoia partì in esilio con la famiglia il 13 giugno 1946, mentre il 18 giugno 1946, la Corte di Cassazione proclamò in modo ufficiale la nascita della Repubblica Italiana.
25 luglio 1943: caduta del regime fascista e ritorno del Regno d’Italia sotto i re di casa Savoia e Badoglio
25 aprile 1945: in Italia finisce la Seconda Guerra Mondiale. È la data in cui si celebra la Festa della Liberazione
10 dicembre 1945: il governo passa da Parri a De Gasperi, che sarà l’ultimo capo dell’esecutivo del regno d’Italia e il primo della nuova Repubblica Italiana.
2 giugno 1946: nascita della Repubblica Italiana. Dopo la fine della Seconda Guerra Mondiale venne indetto un referendum popolare e universale con il quale gli italiani avrebbero deciso la forma di governo della nuova Italia. Con il 45,7% dei voti pro la monarchia il restante 54,3% dei cittadini decise che l’Italia sarebbe diventata una Repubblica.
28 giugno 1948: elezione di Enrico de Nicola da parte dell’Assemblea costituente come capo provvisorio dello Stato italiano
1 gennaio 1948: entrata in vigore della Costituzione italiana.
Il 2 giugno quindi è la data simbolica della nascita della Repubblica italiana poiché corrisponde al giorno in cui è avvenuto il voto nel 1946. L’abolizione della monarchia è stato un cambiamento di portata storica enorme per il nostro Paese, perché ha permesso alle istituzioni democratiche di insediarsi e quindi ai cittadini di scegliere da chi venire rappresentati. Inoltre il referendum del 2 giugno 1946 ha un significato particolare perché è stato il primo a cui hanno partecipato anche le donne! Prima infatti il suffragio non era universale e solamente gli uomini avevano il diritto al voto.
CONSIGLI DI LETTURA PER IL 2 GIUGNO:
- L’Italia della Repubblica: la storia raccontata da Montanelli 1946: per l’Italia è giunto il momento di voltare pagina. Bisogna affrontare il processo di pace e impegnarsi nella ricostruzione, ma più di ogni altra cosa alla nazione serve un nuovo ordine politico-istituzionale, che ne definisca anche la posizione sullo scacchiere internazionale. Una popolazione divisa si trova così a vivere passaggi fondamentali: il referendum tra Monarchia e Repubblica, i lavori della Costituente, l’approvazione della Carta costituzionale. Fino alle prime elezioni repubblicane…
- Donne della Repubblica Il 2 giugno 1946 si tennero le prime elezioni politiche per le quali votarono anche le donne. Un passaggio che segna l’affermazione di un nuovo protagonismo femminile nella società italiana. A restituirci la portata simbolica e politica di quella conquista, quattordici storie donne che con diversi talenti, in vari campi, hanno contribuito alla nascita della Repubblica e a cambiare l’immagine della donna. Introduzione di Dacia Maraini.
- Storia linguistica dell’Italia repubblicana dal 1946 ai nostri giorni, di Tullio De Mauro La svolta istituzionale e politica del 1946 rinnovò profondamente l’Italia, nel costume, nella cultura e nel linguaggio. Le città erano piene di cumuli di macerie, ma nella pace ritrovata le speranze prevalevano. In quel bisogno di esprimersi, la lingua comune fu chiamata a rispondere a una pluralità di impieghi e registri prima sconosciuta.
- Giugno 1946: gli ultimi giorni della monarchia di Gianni Oliva Giugno 1946: la Monarchia muore nell’ombra, con le code ordinate davanti alle cabine ma anche qualche disfunzione. I primi risultati giunti al ministero degli Interni sono quelli delle regioni meridionali, che premiano in modo netto la Monarchia, tanto che il 4 giugno Alcide De Gasperi scrive a Umberto II preannunciandogli il risultato favorevole. Ventiquattr’ore dopo arrivano però i risultati del Centro e del Nord..
- Storia d’Italia dal dopoguerra a oggi secondo Ginsborg I momenti cruciali della Resistenza, la nascita della Repubblica sotto il dominio della Democrazia Cristiana, il miracolo economico, il Sessantotto, le lotte politiche degli anni Settanta, il terrorismo: un affresco storiografico ricco di suggestioni e spunti critici che sottolinea il drammatico passaggio da un Paese fascista distrutto dalla guerra a una grande e opulenta nazione democratica. Da Paul Ginsborg un’opera di grande rilievo nella storiografia dedicata all’Italia repubblicana.
- La Repubblica di Platone Come non proporre l’opera di Platone per un giorno come questo? Citiamo l’introduzione di Mario Vegetti: «Nel mondo antico e poi ancora in quello moderno, La Repubblica non ha mai mancato di svolgere il suo compito principale: quello di invitare a pensare sul destino della vita individuale e sociale degli uomini. Un destino, secondo Platone, non prescritto e immutabile, ma da immaginare, argomentare, costruire».

Sono principalmente moglie e mamma di due splendide ragazze ed ho la passione per la musica ma soprattutto per la lettura. Leggo di tutto romanzi, saggi, storici, ma non leggo libri nè di fantascienza né di horror.