“Leggere un libro non è uscire dal mondo, ma entrare nel mondo attraverso un altro ingresso” – Fabrizio Caramagna
La rubrica di oggi, “Dasempre & Persempre“, ha un’impronta un po’ diversa dal solito. Non ci soffermeremo, infatti, su un classico in particolare; bensì rifletteremo sui “rimpianti” da libro.
Quante volte ci è capitato di non aver trovato il tempo o la pazienza giusti per iniziare la lettura di un classico un po’ più impegnativo o impegnato, o che pensiamo non sia nelle nostre corde a prescindere? E quante altrettante volte, ripensando alla scelta fatta, ce ne siamo poi pentiti o abbiamo detto tra noi e noi “Forse però avrei potuto leggerlo“?
Se vi siete trovati in almeno una di queste situazioni…. benvenuti nel club!!!!
Navigando sul web, ci siamo imbattuti spesso in siti che propongono una serie di elenchi/proposte di libri “che vanno letti una volta nella vita”, suscitando in noi o un senso di colpa (magari per non averli mai considerati e, appunto, mai letti) o un incentivo alla lettura.
Non si può certo pensare di riuscire a leggere in una vita tutti i classici della letteratura del mondo (o forse si?). Eppure non mancano volti letterari noti che hanno mancato di leggere i capisaldi del nostro genere preferito. E se dai volti noti ci spostiamo ai volti di noi comuni lettori, vediamo che la situazione non è peggiore, ma neanche migliore.
Da vari sondaggi sul web, ho poi notato un dato ulteriore: chi non ha letto, vorrebbe leggere, ma non lo fa! Strano, ma vero. Come mi piace pensare, la mente umana è sempre così contorta!
E così, ad esempio, solo il 4% degli inglesi ha letto Guerra e Pace, sebbene il 14% vorrebbe averlo; solo il 3% ha letto I Miserabili, anche se il 10% vorrebbe farlo. Ma voglio riportarvi la tabella che ho analizzato, per avere chiara la situazione!
Forse, mi permetto di dire, che è l’approccio ad essere sbagliato! Perché guardare un monumentale Guerra e Pace e pensare “Dove dovrò trovare il coraggio di leggerlo?” o l’Ulisse di Joyce, spalancando gli occhi e affermando “Non ho la pazienza di concluderlo”, quando invece l’unica cosa da dire dovrebbe essere “Che il piacere abbia inizio!”???
I classici non hanno bisogno di essere sponsorizzati: non hanno bisogno di essere inseriti nell’elenco dei libri da leggere una volta nella vita o nelle proposte che un sito vuole fare ai suoi lettori più per aumentarne il numero che per consigliare effettivamente.
Come si può solo pensare di consigliare un classico? Il classico è eterno e, che noi lo vogliamo o meno, fa parte della nostra storia, della nostra vita e del nostro avvenire.
Leggiamo… e facciamolo perché ci piace, ci diverte, ci fa vivere!!
Leggere mi stimola e mi riempie. L’ho sempre fatto, fin da piccola. Prediligo i classici, i romanzi storici, quelli ambientati in altre epoche e culture. Spero di riuscire a condividere con voi almeno parte dell’impatto che ha su di me tutto questo magico universo.