«Ti amo» – disse il Piccolo Principe.
«Anche io ti voglio bene» – rispose la rosa.
«Ma non è la stessa cosa» – rispose lui
Ultimamente i nostri occhi sono abituati a leggere o ad ascoltare l’inciso “…ai tempi del Coronavirus“! Oggi, con la rubrica “Dasempre & Persempre“, dedicata ai classici, ci dissociamo da ciò. Sapete cosa serve? Ricordarci che i tempi di sempre sono quelli dei nostri amati Classici.
E chi più de Il Piccolo Principe, oggi, può ricordarci come affrontare le difficoltà della vita e con quale spirito? Chi più di lui, con un linguaggio migliore o più chiaro, può ricordarci cosa sia l’amore, e come farci supportare da questo sentimento quando combattiamo le avversità?
Volere, prendere possesso di qualcosa, di qualcuno, equivale a cercare negli altri quelle che sono le nostre aspettative personali di affetto, di compagnia, di presenza…
Volere è desiderare qualcosa per completarsi: dentro di sé si sente la mancanza di qualcosa e, inconsciamente, ci si vuole servire dell’altro per riempire tale vuoto. Senza rendersi conto, si “sfrutta” l’altro per uno scopo utilitaristico.
Amare è desiderare il meglio per l’altro, permettergli di essere felice, anche quando sono diverse le scelte e i percorsi intrapresi o da intraprendere. L’amore è un sentimento altruistico che nasce come se fosse un dono, e l’oggetto di questo dono è proprio il cuore.
Amare è donare tutto se stesso senza nulla chiedere, amare è non dire mai… mi devi.
Ma è anche vero che questo dono può aversi solo nei confronti di qualcosa che conosciamo. L’amore è un salto nel vuoto, è un rischio. Ma non vero l’altro, bensì verse se stessi. Occorre fidarsi della propria anima e del proprio cuore; occorre fidarsi della loro capacità di aprirsi e accogliere un’anima e un cuore diversi.
“Adesso ho capito” – rispose la rosa dopo una lunga pausa.
“Il meglio è viverlo” – le consigliò il Piccolo Principe
Un esempio che ho spesso collegato a questo modo di considerare l’amore è quello della raccolta di un fiorellino in un prato. Raccogliere un fiore e portarlo con sé perché ci piace, è bello, è profumato non è amore verso quella cosa, nonostante la desideriamo tanto. Forse è amore lasciare il fiore nel suo prato e andare da lui ogni giorno per innaffiarlo e prendersene cura.
Avremo sicuramente modo di parlare ancora di questo meraviglioso capolavoro di Antoine de Saint-Exupéry. Tante sono le riflessioni che stimola, nonostante la sua brevità.
Ma, intanto, soprattutto nel delicato momento storico che viviamo, ricordiamoci sempre che “Gli occhi sono ciechi. Bisogna cercare con il cuore“.
Leggere mi stimola e mi riempie. L’ho sempre fatto, fin da piccola. Prediligo i classici, i romanzi storici, quelli ambientati in altre epoche e culture. Spero di riuscire a condividere con voi almeno parte dell’impatto che ha su di me tutto questo magico universo.