Nell’appuntamento di oggi con la rubrica “Dasempre & Persempre“, vorrei condividere con voi il rapporto che ho avuto con i Classici, e l’entità del legame che mi ha poi spinto, nel tempo, a non abbandonarla fin dalla prima adolescenza.
Quelle letture attiravano la mia attenzione e mi chiudevano in un mondo che – lo ammetto – non volevo condividere con altri. I miei compagni di scuola li consideravano noiosi e li studiavano per mero dovere; io li custodivo gelosamente in questo mio “mondo”.
Non ne capivo, in realtà, il vero portato, che ho compreso solo con il tempo: la letteratura non va rinchiusa. È vita!
Eh si, perché queste opere, che poi sono diventate (o, meglio, nate) Classici della Letteratura, hanno rivelato l’Io dei loro autori, ma soprattutto hanno edificato un mondo, conferendovi una identità.
I popoli si misurano dalla loro letteratura.
Un’armata di due milioni di uomini passa, un’Iliade resta;
Serse ebbe le armi, gli mancò l’epopea, e Serse svanì.La Grecia è piccolo territorio, ma grande grazie a Eschilo.
Roma non fu che una città; ma con Tacito, Lucrezio, Virgilio, Orazio e Giovenale, quella città divenne mondo.Se evocate la Spagna, sorge Cervantes;
se parlate dell’Italia, si leva Dante;
se richiamate l’Inghilterra, appare Shakespeare […]La letteratura è il governo del genere umano attraverso lo spirito umano.
Il 17 giugno del 1878, così scriveva Victor Hugo: i Classici sono gli artefici della civiltà e del pensiero italiano, su ogni fronte.
Ed oggi sono consapevole, diversamente da ieri, che Machiavelli non è solo “il Principe”, bensì colui che ha inaugurato l’eta moderna, dove politica e morale si distinguono l’una dall’altra; Galileo non è solo colui che ha stabilito che è la Terra a girare intorno al Sole, ma è l’artefice della scienza moderna; Leopardi non è solo “A Silvia”, ma è colui che ha insegnato all’uomo a farsi domande sulla propria esistenza e su se stesso; Dante non è solo la Divina Commedia, ma colui che ha fatto interrogare l’uomo sulle ragioni della nostra esistenza terrena.
Potrei continuare così all’infinito, non limitandomi alla sola Italia… e avrei come chiave di lettura e punto di riferimento la sola dignità umana, quel sentimento che ci rende “civili”: è la civiltà, infatti, a fare la storia! Tutto è collegato; tutto torna.
L’abolizione della pena di morte, su cui Beccaria ha tanto argomentato; la concezione di una comunità fatta di popoli e non di re, di cui Mazzini è stato profeta; la poesia rivoluzionaria del Risorgimento, di cui Foscolo è stato una prima espressione…
I Classici fanno riflettere, pensare e ripensare, vivere consapevolmente in un’epoca che si sa essere diversa dalle precedenti… e fa comprendere il perché.
Ora so il ruolo che queste opere hanno per il mio mondo “rinchiuso”: guardare l’Italia di questo cultori della vita civile e sociale, ammirarla e ritornarvi. Perché non siamo “isole”, ma “cuore” del mondo!
Leggere mi stimola e mi riempie. L’ho sempre fatto, fin da piccola. Prediligo i classici, i romanzi storici, quelli ambientati in altre epoche e culture. Spero di riuscire a condividere con voi almeno parte dell’impatto che ha su di me tutto questo magico universo.
Anche io leggo sin da piccola, ho sempre considerato la lettura come una sorta di macchina del tempo… Decidiamo noi dove andare, chi incontrare e che avventure vivere…. Mi piace definirmi sognatrice…. Strano? Forse, ma mi piaccio così…. In un epoca dove è più comodo abbreviare le frasi, piuttosto che scriverle x intero e fare solo video chiamate, la lettura offre un mondo a 360 gradi… Sia dal punto linguistico grammaticale, che dal punto di vista psicologico… Perché leggere allarga gli orizzonti, apre la mente…