narrativa
bookabook
2021
cartaceo, ebook
219
Leggere» e «viaggiare» sono due termini legati da un’atavica analogia. Una concezione materialista attribuisce loro distinte definizioni; ciò altera l’affinità di significato che in realtà si cela all’interno di ogni parola, ogni frase, ogni testo.
Attraverso la lettura si ha l’opportunità di vivere il viaggio più lontano che si possa intraprendere: quello dentro sé stessi.
Questa è la filosofia che caratterizza Edmondo, la voce narrante di un viaggio che da una parte si sviluppa tra persone, luoghi, situazioni e dall’altra per mezzo di pensieri, parole, riflessioni. Una insolita prospettiva da cui, paradossalmente, leggere l’essere umano.
E tu sei pronto a vestire i panni del protagonista?
Perché ho scritto questo libro?
E se fosse stato lui a scrivere me? Sì perché credo che in realtà comporre, sotto tutte le sue forme, sia un’azione passiva frutto di una esigenza incontrollata. Un bisogno che nasce dalla recondita necessità di condivisione, da cui sviluppare pensieri e riflessioni volte al confronto con chi, coscientemente, decide di dedicarti il suo tempo.
Ho deciso di devolvere il ricavato della vendita di questo romanzo all’AIL – Associazione Italiana contro Leucemie, Linfomi e Mieloma.
“Hai la possibilità di scrivere un pensiero qui, tra queste mie pagine bianche”
Ci vediamo quando torno
E se fossero i libri a leggere noi?
Questa opera prima di Nicola Francioni, legata ad una nobile causa quale la raccolta fondi a favore dell’AIL, possiede l’innegabile pregio di proporre un’originale prospettiva del rapporto libro/lettore.
Infatti, il protagonista e voce narrante della storia è il libro stesso, che si rivolge direttamente al lettore interagendo con lui e interpellandolo direttamente.
Si sottolinea come il rapporto fa l’opera e chi legge non sia passivo, ma al contrario si instauri una relazione da cui alla fine comprendiamo che non siamo uguali a come eravamo prima di iniziare a leggere.
Ciò che caratterizza Mondo, il libro protagonista della storia, è che solo la pagina iniziale è scritta; tutte le altre sono bianche. Il suo incipit. Infatti, esso contiene l’invito rivolto a chi lo trova di lasciarvi un proprio pensiero per poi, a sua volta, lasciare che lo trovi qualcun altro affinché possa fare la stessa cosa.
Così il libro inizia il suo viaggio, andando definendosi man mano che le persone che lo trovano lasciano qualcosa di sé fra le sue pagine.
Mondo incontrerà persone e luoghi diversi, descrivendo tutto dalla sua prospettiva. Molto bello il paragone e parallelismo fra l’esperienza della lettura e quella del viaggio.
“Aveva bisogno di fare un viaggio che gli aprisse la mente facendogli osservare il mondo da un altro punto di vista. In quella occasione, la prospettiva era davvero insolita e forse anche privilegiata: quella di un libro” – Ci vediamo quando torno
Infatti leggere un buon libro è proprio come viaggiare; ti immergi in una realtà diversa dalla solita quotidianità, ti lasci penetrare da sensazioni ed emozioni; la tua anima e la tua mente si spalancano ad accogliere esperienze che lasciano tracce indelebili dentro di te.
Peccato che il giovane autore ogni tanto ecceda nel nozionismo, appesantendo, mi duole dirlo, la narrazione con spiegazioni che potevano essere omesse.
“In letteratura questi gesti vengono definiti con il termine «antropomorfizzazione» ovvero la tendenza ad attribuire aspetto, facoltà e destini umani a figure immaginarie, animali e cose. Questo ha origine greca e deriva dalla combinazione tra «anthrōpos», «umano» e «morphē», «forma»” – Ci vediamo quando torno
Questi intervalli sfortunatamente interrompono il fluire magico della storia, tolgono poesia a scapito del lato più intimo del racconto. Avrei difatti personalmente gradito un maggiore spazio alle emozioni rispetto alle disgressioni colte.
Difetto tuttavia perdonabile, trattandosi di un’opera prima e vista l’originalità complessiva del romanzo.
E a voi, quali viaggi ispira la lettura?
L’autore
Sono di Palermo, classe ’73. Sono molto introspettiva e sensibile. Amo leggere da sempre perché con un bel libro non mi annoio mai. Prediligo quelle storie che coinvolgono, con personaggi che rimangono scolpiti nella memoria. Mi piace leggere sia autori italiani che stranieri, sia affermati che emergenti e nuove proposte. I generi che preferisco sono la narrativa, lo storico e il thriller ma anche libri sulla spiritualità.