
autobiografia
Voland
20 febbraio 2024
cartaceo, ebook
103

Lo psicopompo è una figura centrale in molte mitologie e religioni, è l'entità che accompagna le anime dalla vita alla morte o viceversa. Amélie Nothomb nel suo trentaduesimo romanzo – già selezionato per il Prix Littéraire "Le Monde" 2023 – ci racconta del suo amore per gli uccelli e per il loro volo, della sua infanzia errabonda al seguito del padre diplomatico, della violenza subita appena dodicenne sulla rinomata spiaggia di Cox's Bazar in Bangladesh, della difficoltà di elaborare il trauma, dell'anoressia come occasione di resurrezione, del potere salvifico della scrittura e della severa disciplina con cui vi si dedica. Pagine intrise di intimità, il romanzo più personale e autobiografico della pluripremiata e amatissima autrice belga.
“Psicopompo” è tra i romanzi di Amélie Nothomb quello più autobiografico, se non vogliamo parlare di una vera e propria autobiografia dei suoi primi vent’anni.
L’autrice ha presentato, per la prima volta in Italia, il suo libro nella cornice magica della Basilica di San Vincenzo a Galliano, Cantù, grazie all’associazione Le Sfogliatelle. La Nothomb ha parlato della sua scrittura come momento di liberazione da ciò che vuole dare al mondo, che vuole condividere. Come un uccello la scrittura la porta in alto ma sempre vi è il pericolo di cadere.
Amélie ha raccontato di una lei che viveva di nostalgia, quella nostalgia che tutti ci portiamo dentro e del suo cambiamento nel momento in cui ha conosciuto la Natsukashii, ossia la nostalgia felice per quello che è stato.
In Psicopompo ripercorre le fasi salienti della sua vita, dalla nascita al suo ritorno in Giappone intorno ai vent’anni, i momenti completamente bui e quelli con poca luce, per arrivare a trovare il suo spazio nel mondo e capire il significato del suo scrivere. Comprendere soprattutto l’esigenza di scrivere di determinate tematiche.
Amélie Nothomb e le domande che ci poniamo
Vari sono i romanzi di Amélie Nothomb che spingono a fermarsi e riflettere su domande che tutti ci poniamo nel nostro percorso di vita. In “Psicopompo” Amélie bambina è costretta a cambiare città e abitudini più e più volte per il lavoro del padre e questo suo peregrinare per il mondo è un po’ lo stesso viaggio interiore che fa per trovare la sua anima. Anima che sarà così lontana dal suo corpo da portarla molto vicino alla morte. Solo dopo una grande sofferenza riuscirà a risorgere dalle sue ceneri: come una fenice anzi lei direbbe come una gru.
Prendete questo libro, leggete pagina 55 e tutto vi sarà chiaro. La lettura è scorrevole, molto apprezzato da parte mia il modo in cui tratta argomenti così delicati. L’autrice utilizza termini e descrizioni che ben fanno comprendere ciò che le è accaduto senza stare a sviscerare tutti i particolari.

Di una lettura mi colpisce sia una bella trama che una scrittura ricercata. Un romanzo rosa, un romanzo storico, della narrativa contemporanea non importa basta che non sia… fantasy!