Romanzo storico
Idrovolante
10 settembre 2018
Ebook, Cartaceo
209
Giappone - periodo Kamakura, anno 1330. Le parole che il fedelissimo samurai Haka mormora sul letto di morte sono un enigma e diventano un tarlo che rode la mente del suo signore. Alla ricerca di indizi che possano far luce sul mistero, Momokushi ripercorre la storia dell'amicizia con l'amico e guerriero, scavando nel passato e visitando i luoghi che sono stati testimoni delle loro imprese di gioventù. Ma ciò che Haka ha mantenuto celato per oltre cinquant'anni non è solo un segreto in grado di sconvolgere una vita, ma anche la più struggente dichiarazione d'amore che un essere umano possa lasciare in dono.
Blogtour dedicato a Kaijin: L’ombra di cenere di Linda Lercari. Idrovolante editore
RECENSIONE a cura di Gianni Mazza
Giappone, 1330. A me non è servito altro per decidere di leggere questo libro. L’ho iniziato con rispetto e reverenza, nella consapevolezza che portare il lettore in uno spazio/tempo così distante è un obbiettivo tanto ambizioso quanto difficile da raggiungere. Fin dalle prime pagine mi sono immerso in un mondo fatto di carta di riso e samurai, di guerra e di pace, ma soprattutto un mondo fatto di sentimenti profondi. Tutto il romanzo è una piccola grande caccia al tesoro, non uno di quei tesori che ti riempiono di ricchezze materiali, ma un tesoro capace di arricchirti interiormente ed emotivamente. Quando il grande guerriero Hakashinjitsu (da ora in poi Haka) muore, il suo signore e miglior amico Momokushi (da ora in poi Momo) cade nello sconforto. È stato accanto a lui negli ultimi istanti della sua vita e l’amico, in punto di morte, gli ha regalato il suo ultimo alito di vita e poche ma sentite parole che contengono un segreto in grado di sconvolgere la sua vita, ma anche la più meravigliosa dichiarazione d’amore che un essere umano possa donare ad un altro essere.
Cosa ha detto Haka al suo signore Momo? Dopo i primi capitoli ho pensato di essermi perso qualcosa e sono tornato indietro a cercare queste ultime parole così sconvolgento, ma con lo scorrere delle pagine mi sono reso conto che quella era proprio ciò che tecnicamente si chiama “domanda drammatica”, ovvero il movente che spinge il lettore a rimanere incollato alle pagine del romanzo per cercare di capire, insieme a Momo, cosa si celi dietro la vita e la morte di Haka. Il viaggio del nobile signore nei ricordi inizia immediatamente, grazie a Himitsushuei, la concubina di Haka, custode dei segreti del compagno e guida spirituale del gokenin, attraverso una serie di oggetti che il defunto ha deciso di lasciare all’amico. Ogni oggetto è un ricordo, ogni ricordo uno squarcio su una vita passata e su un mondo, quello del Giappone degli Shogun, dei Samurai e dell’onore a tutti i costi. Ho vissuto i giorni successivi alla morte di Haka quasi in tempo reale con Momo, ho cercato di capire insieme a lui i segreti della vita dell’amico, ho mangiato con lui, ho dormito poco come lui, credo di essermi ritrovato anche a pensare e a sentire le sue stesse sensazione e paure fino alla rivelazione finale che, come nel suo caso, mi ha lasciato senza fiato.
“Kaijin: L’ombra di cenere” è un testo curato nei minimi particolari e con una precisione quasi maniacale per i dettagli che, da amante del genere, ho apprezzato notevolmente. La storia è narrata in terza persona e con uno stile così scorrevole e coinvolgente che lascia il lettore con il fiato sospeso fino all’ultima pagina. Avrei voluto gustarmelo ancora di più, leggendo capitolo dopo capitolo in un tempo più lungo, ma il vorticare dei ricordi e degli eventi mi ha quasi costretto a divorare la seconda parte del romanzo, perché ogni capitolo lancia un amo per il successivo con un’esca troppo succulenta per rimandarne il piacere della scoperta. La cosa più bella di questa lettura è la sensazione che mi ha lasciato a fine romanzo: una pace interiore che è anche difficile da spiegare, quell’idea che sia tutto perfettamente compiuto e perfetto, inoltre la voglia di approfondire un periodo storico così affascinante e pieno di mistero.
Il blogtour prosegue domani facendovi conoscere Il periodo Kamakura e se ne occuperà il blog Piume di carta
Buon tour a tutti!!!!
Gianni Mazza è nato nel 1981 a Ragusa, dove vive e lavora attualmente. Nonostante la sua formazione prettamente scientifico/informatica, si è dedicato alla scrittura e alla recitazione teatrale. Autore di poesie, racconti e sceneggiature, ha pubblicato il suo primo romanzo, Luda, nell’estate del 2015. La bestia di Brixton è il suo secondo romanzo.
Si è un viaggionella cultura nella storia orientale nei sentimenti questi ultimo universali un libro che arriva al cuore liberando l curiosità. Brava la sctittrice?
Bella recensione, precisa ed accorta, esprime benissimo i sentimenti che suscita la lettura di questo piccolo Grande Romanzo, complimenti!
lieta che il mio lavoro sia tanto piaciuto. E’ un romanzo in cui ho investito molto in termini di tempo e di cuore. Grazie.