
Commissario Walker #6
Thriller
Enne Erre
9 ottobre 2023
Cartaceo, ebook
397

Il commissario David Walker sta lavorando al caso di Elisa Verzeni, una ragazza violentata e uccisa in un parco alla periferia di Bergamo.
A distogliere l’attenzione dal caso Verzeni è l’omicidio di Nicoleta, una prostituta romena, il cui cadavere è stato rinvenuto in una zona di Dalmine nota per lo sfruttamento di giovani vite.
L’assassino ha infierito su di lei: le ha cucito la bocca, quasi a indicare che la donna dovrà rimanere in silenzio per l’eternità.
Un lavoro da professionista, degno della mano di un chirurgo, così sostiene il medico legale.
Trascorrono pochi giorni e le vittime, tutte prostitute, salgono a due e poi a tre.
Anche le loro bocche sono state cucite. Gli inquirenti capiscono di trovarsi di fronte a un assassino seriale, quello che i media chiameranno Il Killer delle Prostitute.
Il commissario Walker, affiancato dall’ispettore Scola, è alle prese con una caccia all’uomo senza precedenti.
Un inseguimento che lo trascinerà in un vortice di follia vecchio di oltre vent’anni.
E grazie al quale, forse, scoprirà la verità sulla morte di Elisa Verzeni.
“Grida” di Nicola Rocca, edito da Enne Erre, è il sesto romanzo dedicato al commissario Walker.
È un thriller serrato, composto da undici parti e cento capitoli, la cui brevità rappresenta il tratto stilistico di Nicola. La sua penna è sempre tagliente e riesce a conferire ritmo alla narrazione.
Questa volta, Walker deve risolvere il caso del “Killer delle prostitute”, come recita il sottotitolo. È un’indagine che ci addentra nel mondo corrotto della prostituzione.
Walker è instancabile. Spesso porta il lavoro a casa: osserva le foto dei casi, studia i referti, elabora congetture fino a quando gli occhi si chiudono e cede al sonno.
“I casi a cui lavorava non lo facevano dormire. Ce n’erano alcuni, però, che gli rubavano il sonno più di altri. Come quello aperto due giorni prima: una ventenne ammazzata a Seriate, un comune di venticinquemila anime, appena fuori Bergamo. Elisa Verzeni, si chiamava. Quella ragazza era già diventata la figlia di tutti. La potenza mediatica scatenata dalla sua morte aveva creato un caso nazionale. La gente chiedeva giustizia”
Cosa c’entrava questa ragazza di buona famiglia, lasciata morire in un parco, abbandonata come uno straccio, con le prostitute brutalmente uccise?
“Gli occhi della donna erano quasi completamente chiusi e la faccia pareva pulita. Non c’era sangue, salvo per un paio di graffi leggeri, magari dovuti allo scontro con il suo assassino. Sembrava che dormisse, se non fosse stato per quel dettaglio che gli fece gelare il sangue. Le labbra della donna erano state cucite con del filo” – Grida
Cosa significa quella bocca cucita? Forse qualcosa che la ragazza non avrebbe più potuto dire?
Nicoleta, la prostituta, ed Elisa, la studentessa di medicina, due morti orribili che, sulla società, avrebbero avuto due pesi diversi.
“Casi di serie A e casi di serie B. (…) a volte, però, qualcosa faceva sì che un caso di serie B salisse di grado (…) Di una prostituta rumena morta ammazzata, infatti, non fregava niente a nessuno. Quando, però, le prostitute iniziavano a essere due, uccise con un modus operandi da thriller, il caso acquistava subito importanza”
Nicola Rocca sa creare nel lettore la giusta dose di aspettative e di ansia.
Questo è il secondo romanzo che leggo.
Avevo partecipato al Blogtour per l’uscita di “Rapita” e, come in quel caso, ho apprezzato molto i flashback. Perché solo scavando nel passato, possiamo capire le azioni compiute nel presente.
Viene affrontata la delicata tematica della prostituzione. Ragazze che credevano di poter sfuggire alla miseria del loro villaggio natale in Romania. Non avrebbero mai immaginato di toccare il fondo, arrivando in Italia.
Inizialmente violentate, poi costrette a prostituirsi lungo le strade con clienti che si sentono autorizzati a far loro di tutto, tranne che picchiarle. In quel caso sarebbe intervenuto il loro protettore, a cui le ragazze dovevano versare il sessanta per cento del guadagno.
Rocca riesce a farci percepire le paure e le sensazioni delle prostitute. Per fare quel mestiere, occorreva essere forti e saper indossare una maschera quando si stava con i clienti.
I flashback ci riportano a “molti anni prima, dal mondo delle grida”. Queste sono le parti più belle del libro, anche commoventi, parlano di un rapporto speciale tra una mamma single e il suo bambino. Tutto è visto attraverso gli occhi di quel bambino, con i suoi dubbi e le sue domande perché vorrebbe capire meglio quello che accade intorno a lui.
Proprio attraverso i ricordi, Walker metterà insieme i pezzi, dando voce a quelle anime inquiete e perverse.
Le Grida che danno il titolo a questo libro sono di rabbia, di dolore, di paura… a volte di piacere, ma spesso di disperazione.
“Le grida nella sua testa si facevano sempre più lontane, distorte e soffocate.”
È un thriller che consiglio a tutti gli amanti del genere perché Nicola, ancora una volta, ha saputo scrivere un romanzo sorprendente.
Un romanzo che porta la firma del killer: le labbra cucite.
5 stelle ⭐⭐⭐⭐⭐

Mi chiamo Alessia. Sono un’insegnante di matematica e inglese. Vivo in provincia di Pavia. Adoro leggere (soprattutto gialli), fare yoga e cucinare.