
Thriller
Fazi Editore
14 giugno 2022
cartaceo, e-book
316

Durante una sera d’agosto sferzata da un nubifragio estivo, l’imprenditore romano Federico Santini guida a tutta velocità verso l’Argentario per raggiungere Claudia, la sua ultima conquista, mentre rimugina sull’ennesima questione legale in cui lo sta trascinando la sua ex moglie. Tra distrazione ed eccesso di velocità, l’auto di Santini travolge un ciclista. Non sembra esserci nessuno nei paraggi, e l’uomo, incurante dell’accaduto, riprende la sua corsa. Nel giro di pochi giorni, però, tutto precipita. La mattina di Ferragosto, Santini si risveglia con la mente confusa e la memoria offuscata in un luogo che non conosce. Non riesce a ricordare nulla della notte precedente e, mentre decide di cercare Claudia nella speranza di scoprire cos’è accaduto, si trova invischiato nelle indagini su un terribile omicidio. Sarà l’avvocato Gordiani ad accettare di aiutare Santini, provando a districare la matassa e a ricostruire i fatti avvenuti a Ferragosto. Insieme alla sua abile quanto affascinante collaboratrice, l’avvocato trascorrerà le calde giornate d’estate tra Roma e l’Argentario, tra yacht ormeggiati nei porticcioli e suggestivi scorci del paesaggio toscano, cercando di farsi strada verso la verità e, possibilmente, verso la giustizia.
Sulla scacchiera disegnata dalla trama del romanzo di Michele Navarra, “Una giornata cominciata male”, si dispongono strategicamente le varie pedine, ossia i protagonisti dei fatti e delle vicende di un noir che vedrà nel personaggio di Alessandro Gordiani, l’avvocato dalla profonda capacità introspettiva, già protagonista de “Nella tana del serpente”, il motore propulsore del racconto.
Pedine queste che si muovono, di capitolo in capitolo, in modo spedito e fluido, creando, con le loro mosse, quella sospensione tipica del thriller. Se di primo acchito non sembrano collegate l’un l’altra in modo evidente, la somma delle loro azioni svelerà, alla fine, la strategia narrativa dell’autore, al fine di portare il lettore all’inatteso finale costruito tra “menzogne e mezze verità”.
“In tante occasioni, soprattutto nelle discussioni con gli amici, Alessandro aveva ribadito la profonda differenza tra i due concetti di legge e di giustizia, che purtroppo quasi mai coincidevano nella vita reale, perché non era possibile sapere con un grado di certezza assoluto se un determinato fatto si fosse svolto in un modo oppure in un altro”
L’attrattiva di “Una giornata cominciata male” è, dunque, da ricercare nella abilità di Michele Navarra di definire i personaggi, dando loro una voce specifica e uno spessore che rende la storia reale.
La capacità di dipingere con tratti precisi le caratteristiche e le peculiarità di tutti i personaggi, siano essi o meno gli attori principali della vicenda, permette al lettore di riconoscere i tratti salienti della psicologia di ognuno e di seguirne i movimenti all’interno di ogni scena.
L’inizio del romanzo “Una giornata cominciata male”, ad esempio, è dedicato all’anziano Ivano Papa. Un personaggio che, seppur con un ruolo funzionale al racconto, esce dalla pagine come una persona a tutto tondo, grazie agli scambi verbali con la moglie e alla sua quotidianità fatta di nipotini da accudire e di uscite in bicicletta. Sarà proprio questa passione a costargli la vita quando, sorpreso da un nubifragio estivo, viene investito da un’autovettura lanciata a tutta velocità. Testimone dell’incidente e parte non minore dell’intera vicenda è anche la giovane prostituta nigeriana Adaya. Un animo puro ed innocente; “era stata costretta” con l’avvallo della famiglia “a scegliere un’altra strada, impervia scivolosa e cosparsa di fango”. Con la sua presenza, porterà avanti una sotto-trama che andrà ad integrare quella principale.
Ci sono poi quei personaggi non protagonisti che, con le loro azioni, diventano essenziali per la struttura della narrazione. Uno di questi è il detective privato Tuminelli, che collabora con lo studio di avvocati e che, grazie al suo “fondo schiena”, riesce a districare l’intricata matassa del mistero e scovare indizi che le forze dell’ordine mancano di trovare; nonché la figura di Polara, il pubblico ministero un po’ atipico a cui piace mangiar bene e che, incarnando l’aspetto umano della giustizia, è di ispirazione per Gordiani stesso.
Si potrebbe dire, però, che il romanzo gioca la sua partita tra il cliente Federico Santini e l’avvocato Alessandro Gordiani, i due personaggi principali che si contrappongono per la diversità della loro caratura umana.
Da un lato, troviamo Federico Santini. Un uomo di cinquantatré anni, dotato di una certa bellezza e di un cospicuo conto in banca (frutto di “attività più o meno lecite”). Costui si definisce per l’arroganza e la mancanza di empatia verso il prossimo. È il tipo di persona che giustifica il proprio comportamento senza remore e
“pur dispiacendosi per la morte di un essere umano, non si sentiva affatto un assassino e in quel momento non provava alcun particolare rigurgito morale, ma solo paura delle conseguenze se lo avessero scoperto” – Una giornata cominciata male
È un personaggio che ha improntato la sua vita proprio così, senza rigurgiti morali, tanto che si sente autorizzato a sfrecciare con la sua Mercedes GLE coupé sotto la pioggia battente per raggiungere la sua amante, affermando che “i limiti e gli autovelox sono fatti apposta per gli sfigati”. Filosofia che lo porta ad investire il povero Ivano Papa, senza aver la coscienza di affrontare le proprie responsabilità.
Proprio per questo atteggiamento e per i suoi trascorsi con la giustizia (ha un procedimento in corso per un possibile abuso della figlia di una sua ex-fiamma), appare come l’indiziato principale della morte della giovane amante; cosa di cui si rende conto e di cui teme le conseguenze.
A controbilanciare questo personaggio, c’è Alessandro Gordiani, suo avvocato difensore. Dotato di solida capacità professionale, ma soprattutto di spessore umano, tanto che è proprio nella dimensione della sua coscienza che si misura la potenza del racconto.
Personaggio già incontrato nel precedente romanzo di Navarra, Alessandro è padre di due adolescenti, nate dal matrimonio con Chiara, l’amore degli anni spensierati della sua gioventù; egli incarna, nonostante le varie traversie, l’uomo che, sia nella professione sia nella vita, aderisce ad una ferrea etica morale.
A definire il suo stato d’animo e la sua condizione attuale è il legame che sente per la sua vecchia Vespa, che potremmo immaginare come una sorta di correlativo oggettivo, una metafora della sua vita. Se, con il passare del tempo, è stato costretto ad acquistare una nuova, rimane però attaccato alla vecchia PX125 Arcobaleno. Lo scooter che è indissolubilmente legato ai suoi ricordi e agli anni in cui tutto sembrava possibile. “La sua vecchia e stanca PX bianca continuava a possedere un fascino unico”, ma il passare del tempo costringe a nuove scelte, a nuovi scenari; proprio questo è stato costretto a fare con l’acquisto di una nuova vespa di colore “bianco innocenza”.
“il che per una persona che come Alessandro di professione faceva l’avvocato penalista, rappresentava senz’altro un valore aggiunto, almeno simbolico.” – Una giornata cominciata male
Proprio nei dilemmi irrisolti del suo rapporto con Chiara e di quello con la sua collaboratrice Patrizia Mori, che lo coinvolge in un oscillare tra amore e complicità, si rispecchia anche ciò che per lui risulta il problema etico della sua professione. Quale differenza passa tra la giustizia e la legge? E quale di queste perseguire, nei confronti di una verità che molto spesso non è possibile definire?
“La giustizia, quella di cui lei parla, signor Santini, non esiste, non è di questo mondo … Esiste la legge, che è fatta dagli uomini ed è un qualcosa di estremamente imperfetto … Io non so se la prima volta che lei si è rivolto a me fosse davvero innocente (…) Non mi risponda, perché non sono affari miei, senza contare che preferisco non saperlo” – Una giornata cominciata male
Ed è forse questo il punto cruciale del personaggio di Alessandro Gordiani e del romanzo stesso. In altre parole, non è che questa storia porti Alessandro, nella sua vita privata come nella professione, a dare scacco matto alla realtà dei fatti?