Noir
Fazi Editore
31 ottobre 2022
cartaceo, ebook
424
Lucas Chardon è rinchiuso in un ospedale psichiatrico e per la prima volta chiede di raccontare come sono andate le cose il giorno in cui la sua vita è cambiata per sempre. Quel giorno, la polizia ha rinvenuto otto cadaveri trucidati in un rifugio. Insieme a loro c’era lui, in lacrime, ricoperto di sangue e privo di memoria.
Altrove, Ilan Dieduset riceve una telefonata: è la sua ex ragazza, Chloé. Dice di aver trovato l’ingresso a Paranoia, un ambitissimo gioco di ruolo gestito da un’entità misteriosa: tutti lo stanno inseguendo, ma nessuno conosce le regole. Ilan è stato un giocatore compulsivo, in passato, e la tentazione è troppo forte. Dopo un inquietante processo di selezione, Ilan e Chloé, insieme ad altri sei candidati, vengono convocati in un ospedale psichiatrico in disuso isolato tra le montagne. Regola numero uno: niente di quello che stai per vivere è vero; questo è un gioco. Regola numero due: uno di voi morirà. La partita comincia e, quando il gruppo inizia a sospettare la presenza di un intruso, la paranoia prende lentamente corpo. Con il passare delle ore, la competizione assume forme sempre più perverse, in una sorta di folle e angosciante meccanismo. Dove finisce il gioco e dove comincia la realtà? Chi accetterebbe di morire per un gioco?
Dal re del thriller francese, un nuovo successo da 450.000 copie vendute: un enigma intricato, sorretto da un’ambientazione da brivido e una tensione costante. Un puzzle diabolico che non lascerà più dormire i lettori.
Non tutte le storie riescono, sin dalle prime pagine, a trascinare il lettore in un vortice di enigmi e di suspense così coinvolgente come accade nel romanzo “Puzzle” di Frank Thilliez.
In particolare, il coinvolgimento nella lettura crea una sosta di sospensione che definirei meravigliosamente inquietante, proprio perché accade quanto di solito avviene nei giochi di ruolo, leit motiv di tutto il romanzo, ossia la connessione tra il mondo fittizio e quello reale.
“…la storia che sto per raccontarle supera ogni sua immaginazione.”
“Lo trovo appassionante e intrigante. Devo confessare che …”
“Che al momento non ci capisce granché. Ma non abbia paura, i pezzi del puzzle piano piano andranno a posto, gli uni dopo gli altri. Le piacciono i puzzle, dottoressa?”
La storia in cui ci immergiamo risulta essere un rompicapo, tratteggiato da un’ombra oscura, riconducibile al potere rigenerante e alla forza creativa della mente umana, senza però trascendere nell’horror granguignolesco. Questo grazie anche a una scrittura definita e diretta, con la quale viene narrata, che crea appunto quella sospensione che possiamo riassumere con l’assunto, chiave di tutto il narrato “È la realtà, ma non è reale”.
Tutti gli elementi a disposizione del genere sono presenti nel romanzo. Dalle ambientazioni che riportano a tanta letteratura gotica, come l’ospedale psichiatrico abbandonato e lontano da qualunque consorzio umano (con tanto di presenze misteriose), dove sono intrappolate otto persone impegnate in una perversa caccia al tesoro (elemento che ricorda un classico di Agatha Christie); alle atmosfere, connesse a una tempesta di neve che sembra continuare per sempre; agli omicidi, ai “buoni-cattivi” dott. Jekyll e Mr Hyde che agiscono nell’ombra, ma che non si riesce a definire (sono reali o no?); fino ad arrivare ai piccoli indizi che dovrebbero aiutare il lettore a venire a capo del puzzle e che, ad una rilettura, appaiono molto evidenti, tanto da esclamare “come non ho fatto a capirlo prima?”. Questi sono alcuni elementi che, sapientemente amalgamati, creano una dimensione di costante tensione.
Proprio come in un vero e proprio rompicapo, il lettore è dunque chiamato a ricomporre la realtà, seguendo un percorso dalla difficoltà elevata. Una sorta di gioco dove l’intelletto deve mettercela tutta per arrivare ad una soluzione finale. Ed è proprio la parola “ricomporre” la chiave di lettura per godere appieno del lavoro di Thilliez.
Il puzzle narrativo inizia con un giovane, Lucas Chardon, costretto in un letto d’ospedale, legato con delle cinghie, dopo aver trascorso quattro mesi nell’unità malati difficili. Accanto a lui c’è la psichiatra che lo ha seguito e che, dopo averlo sottoposto ad una serie di trattamenti dolorosi, si appresta a raccogliere il suo racconto su un efferato omicidio di tre donne e cinque uomini in un rifugio del Grand Massif, sul confine tra la Francia e la Svizzera; vittime massacrate nel sonno con un cacciavite e il cui presunto assassino è stato ritrovato dietro il rifugio, seduto nella neve.
“Io conosco la verità. Io so esattamente cosa è successo quel giorno, il 22 dicembre, dottoressa. So chi è l’assassino di quegli otto giocatori. L’ho visto in faccia, come vedo adesso lei”
Ed è a questo punto che troviamo una tessera fondamentale del rompicapo, ossia il personaggio di Ilian. Lo incontriamo quando si desta da un incubo dove ha visto Luca Chardon, che lui non conosce, che sta tentando il suicidio in un ospedale psichiatrico. Ilian è un giovane che vive nella grande casa dei genitori, due studiosi dei processi della memoria, periti in mare durante una tempesta e i cui corpi non sono stati mai ritrovati. Il giovane è convinto che la loro scomparsa abbia a che fare con i risultati dei loro studi. Tanto più che il padre gli ha lasciato uno strano disegno, quasi una mappa, con alcune indicazioni che però, anche dopo tanto tempo, non è ancora riuscito a decifrare.
Ilian viene presentato come un ragazzo riservato che ama i giochi di ruolo, le cacce al tesoro, ma che lavora in un stazione di servizio facendo i turni di notte, mentre cerca di piazzare i suoi storyboard per nuovi videogiochi. Ha sempre molto freddo (indizio importante) e vive una vita rarefatta. A farlo uscire da questo incolore tran tran sarà Chloé, la sua ex-fidanzata, che lo informa di aver trovato l’ingresso a Paranoia, un gioco di ruolo misterioso. “Paranoia è solo una fantasia” è una caccia al tesoro il cui premio ammonta a trecentomila euro.
I due giovani, enigma dopo enigma, prova dopo prova, riescono ad entrare a far parte della cerchia di otto giocatori che parteciperanno a Paranoia. Rinchiusi in un labirintica struttura che ospitava un ospedale psichiatrico, circondata dai monti e lontana da qualunque centro, i giocatori sono tagliati fuori da una tempesta di neve, mentre vengono seguiti costantemente dall’occhio delle telecamere nei loro tentativi di raggiungere strani ed inquietanti obiettivi. I rapporti tra gli otto giocatori diventano, però, sin dall’inizio, molto tesi. Ogni alleato può essere in realtà un nemico e, sempre più spesso, la realtà acquista una dimensione onirica, dove i misteri di un gioco di ruolo portato al limite dell’incredibile condurrà Ilian, attraverso una serie di prove, a una tragica e amara consapevolezza.
Sarà solo alla fine, dunque, che i tasselli di una situazione ingarbugliata, perché realtà e fantasia si confondono, troveranno una collocazione definitiva. Si ripristinerà una linearità che al lettore sembrava mancare. Un meccanismo, un puzzle, perfetto, in altre parole, che l’autore ha costruito senza sbavature nell’architettura di una trama dove ogni passaggio è sottolineato con abilità, mettendo alla prova l’attenzione di chi legge. D’altro canto, non è pur vero che i romanzi sono come dei puzzle?
“Hanno tutti una particolarità: di qualsiasi dimensione siano, sono da buttare se manca anche un solo minuscolo pezzo. Quello che sublima l’insieme. Che segna lo scopo ultimo del tempo che gli abbiamo dedicato.”