Tutte le volte che ci accade qualcosa, bella o brutta che sia, sentiamo il bisogno di raccontarla. Spesso la persona a cui si vuol consegnare la propria versione dei fatti non è raggiungibile; allora scrivere è la sola forma di narrazione possibile e raggiunge anche dimensioni sconosciute, illogiche, possibili.
Storie di precariato sentimentale ed altri abbagli di
è il tentativo di Eva, consumatrice disattenta, insegnante e blogger improvvisata, di raccontare al fratello Dario – in fogli sparsi e disordinati – quanto sia complicato vivere il nostro tempo da precari e costruirsi relazioni che durino più di un latticino.

Di una lettura mi colpisce sia una bella trama che una scrittura ricercata. Un romanzo rosa, un romanzo storico, della narrativa contemporanea non importa basta che non sia… fantasy!