narrativa
YoucanPrint
gennaio 2020
cartaceo, ebook
140
Dicono che siamo capaci di perdonare
tutto a noi stessi e nulla agli altri,
ma io vorrei provarci lo stesso…
Keegan Mason, un giovane studente di Storia, rivive un episodio sconosciuto del passato della propria famiglia rivelatogli da James Marshall, ricercatore universitario intento a risolvere il caso che circonda l’incidente accaduto al battello SS Sultana, naufragato sul Mississippi nel 1865.
Keegan accetterà di riesumare i fatti accaduti lasciando emergere realtà irrisolte, costretto dal misterioso Leonard, assistente di Marshall, fino a infrangere la barriera che separa passato e presente.
L’intreccio delle storie degli avi e dei discendenti mostreranno loro fino a dove può spingersi l’odio e il rancore.
Ecco di nuovo quella domanda invadere la mia mente, come se sapesse che la mia resistenza, dopo quegli ultimi giorni, non fosse più in grado di respingere la sua irruzione.
Avevo cercato di osteggiarla in tutti i modi possibili: dai ricordi precedenti a quel maledetto giorno in cui il mio mondo era stato sostituito da quell’unica stanza nella quale mi trovavo, alle fantasie più disparate che riuscivano a trasportare la mia immaginazione oltre quelle fredde e disadorne mura.
Ma anche questa volta la domanda era arrivata quando meno me l’aspettavo. “Sto per andarmene. Lo so, lo sento. A questo punto con chi vorrei parlare per l’ultima volta?” mi ripetei.
La risposta non era affatto scontata. Non per me. Non riuscivo a rispondere con la sincerità che in quel momento avrei dovuto mostrare. Eppure, sapevo che il momento per pormi davvero quella domanda sarebbe giunto presto, nonostante mi sforzassi di credere diversamente.
Sollevai lo sguardo verso quella finestra, la stessa che avevo immaginato più volte di scardinare per trasformarla in una via di fuga e potermi aggrappare alle nuvole che vedevo attraversare il cielo. Avrei voluto salirci sopra e aspettare che mi portassero via.
Peccato che non avrei mai potuto raggiungerla, sia per l’altezza a cui si trovava, sia per le sue dimensioni; non sarei mai riuscito a passarci, nonostante la mia corporatura esile.
Anzi, in quei giorni avevo perso sicuramente altro peso e non certo perché mi lesinassero il cibo. Più di una volta lo lasciavo nel piatto sperando di indurre quell’individuo a lasciarmi andare, ma probabilmente ottenevo solo il risultato di farlo divertire, il puerile e risibile tentativo di mostrarmi non ancora vinto.
Senza rendermene conto, nonostante il mio sguardo fissasse le gambe distese su una stoffa scarlatta, vidi i loro contorni sfumare, aprendomi la porta di quel ricordo che avevo più e più volte visto ripetersi, come un vecchio film, ma privo del finale che tanto agognavo. Perché continuavo a rivivere quel giorno, a voler ripetere all’infinito quei gesti?
Forse speravo di trovare una spiegazione a tutto quello che mi era accaduto o, forse, era solamente il desiderio di non trovare nulla di sensato e di logico in tutto ciò? Se la risposta a quella domanda fosse stata inevitabilmente sì, allora non avrei potuto combattere ad armi pari con chi mi aveva fatto tutto quello. Non potevo anteporre la razionalità e la speranza di convincerlo a desistere e, sebbene una parte di me si sentisse stranamente sollevata da quella risposta; era inevitabile che essa scatenasse, come contrappeso, la paura di non sapere come trovare una via di fuga da quella che, ormai, non potevo definire in altro modo se non una prigione.
L’autore
Nato negli anni settanta, lavoro dal 1998 in una biblioteca della provincia di Bergamo e come tutti ho i miei infiniti difetti, tanto che mi considero un perfetto imperfetto… anche se qualche volta tendo un po’ troppo al fatalismo.
Nel mese di agosto del 2014 ho iniziato quella esaltante e incredibile avventura che è la scrittura. Qualcosa che mi spinge a ritrovare me stesso, a fare i conti con ciò che sei ed a immaginarti un mondo diverso, forse migliore o forse peggiore, a seconda degli occhi di chi vede e legge ciò che esprimi.
Mi piace emozionarmi e ricercare in ciò che osservo il lato migliore delle cose, che sia un libro, un film, o una canzone: una ricerca costante che oggi pare sempre più difficile da raggiungere, in un mondo dove tutto sembra standardizzato e lasciare poco spazio alla nostra umanità.
Spero di non perdere mai ciò che mi rende semplicemente diverso e al tempo stesso provo a infondere un poco di questa diversità nei miei scritti.
Con questa premessa che tipo di romanzi potrete leggere? Storie, di persone, innanzitutto, provenienti da esperienze di vita diverse ma tutte accomunate dal desiderio di accettarsi e di vivere la vita alla continua ricerca di conoscere se stessi e ciò che li circonda. In queste trame l’esigenza inalienabile di ciascun individuo di andare alla scoperta e di far propri i sentimenti come il rispetto, l’amicizia, l’affetto e l’amore rimane un punto cardine che mi auguro sappiate comprendere e riconoscere.

Leggere mi stimola e mi riempie. L’ho sempre fatto, fin da piccola. Prediligo i classici, i romanzi storici, quelli ambientati in altre epoche e culture. Spero di riuscire a condividere con voi almeno parte dell’impatto che ha su di me tutto questo magico universo.