Volume IV.
1917.
Ortigara, Macedonia e fronte dell’Isonzo fino a Caporetto
“Preti in Battaglia”: Prefazione di mons. Santo Marcianò, vescovo ordinario militare per l’Italia
Le avventure e gli eroismi di 117 cappellani decorati o caduti in battaglia.
Per la prima volta nella storia i sacerdoti divisero il destino dei soldati sui campi di battaglia: feriti, uccisi o prigionieri. Alla storiografia mancava il racconto delle straordinarie imprese di questi 1.400 cappellani venti-trentenni che nel 1917 uscirono addirittura con le prime ondate d’assalto per essere vicino ai loro amici, soldati e ufficiali, salvando vite e non esitando a prendere il comando dei reparti quando non c’erano più ufficiali in grado di farlo.
L’ingresso delle masse cattoliche nella vita politica italiana fu un evento decisivo per la nostra democrazia e fu in un qualche modo legittimato dall’opera dei cappellani militari nella Grande Guerra.
“Spesso si pensa che lo stato di vita sacerdotale sottragga dalla storia. Si ritiene che servire Dio nella Sua Chiesa significhi, in qualche modo, deresponsabilizzarsi rispetto alle problematiche del mondo attuale. Si pensa ai sacerdoti come uomini da sacrestia, ai religiosi come esseri chiusi in un convento, ai contemplativi come persone avulse dalla società, isolate dal mondo, concentrate su uno spiritualismo lontano dall’umanità…”, scrive monsignor Santo Marcianò nella Prefazione al secondo volume
L’autore della serie “Preti in battaglia”
Paolo Gaspari, è autore di decine di volumi sulla Grande Guerra. Tra i suoi libri: Le bugie di Caporetto. La fine della memoria dannata (2011), La battaglia dei capitani (2017) e Preti in battaglia I-III (2018-2020).

Leggere mi stimola e mi riempie. L’ho sempre fatto, fin da piccola. Prediligo i classici, i romanzi storici, quelli ambientati in altre epoche e culture. Spero di riuscire a condividere con voi almeno parte dell’impatto che ha su di me tutto questo magico universo.