In uno dei suoi post, Mark Fisher elenca cinque autori che considera fondamentali: Kafka, Atwood, Spinoza, Ballard, Marcus. Una lista necessariamente ridotta all’osso – Fisher stava rispondendo a un «meme bibliografico» – che però rende l’idea della matrice estetica e politica che aveva caratterizzato la sua formazione.
Critico culturale radicalmente «popolare», inteso nella miglior accezione del termine, Fisher è stato in grado di scorgere il comune denominatore sociopolitico che sottende voci, discipline e forme artistiche diversissime e di concentrare nella sua analisi letteratura, filosofia, economia e archeologia culturale, tracciando delle linee che convergono verso il nodo cruciale che ha dominato le sue riflessioni: la necessità di smascherare la fallacia di pensiero che da decenni condiziona tragicamente le nostre esistenze: quel «realismo capitalista» che ci induce a credere che, per quanto la situazione possa apparire disperata, non esiste un’alternativa.
Nelle interviste, nelle riflessioni e negli scritti sulla letteratura contenuti in questo volume – il quarto e ultimo della raccolta che mette insieme i post del suo leggendario blog k-punk – Fisher analizza le migliori distopie e le peggiori utopie della nostra epoca, allargando poi il campo per mettere in luce la nostra ossessione nostalgica e la nostra incapacità di inventare il futuro, la burocratizzazione managerialista dell’istruzione, la deriva censoria della sinistra, la scomparsa della dialettica di classe dal discorso politico e la privatizzazione della depressione.
Gli scritti di Mark Fisher – intelligentissimi, illuminanti, a tratti dolorosi – non smettono di sorprendere, e confermano quanto sia stato e sia ancora necessario il suo pensiero per comprendere il contemporaneo, e per provare a immaginare, quindi anche a cambiare, il tempo che ci attende.
«Sul treno verso casa. La calca è claustrofobica. L’ansia per il terrore che ti rubino l’iPod o il telefono è tale che se succedesse sarebbe quasi un sollievo. Esausto, e sempre in piedi perché non c’è posto per sedersi, pensi di metterti a leggere il libro che hai nella borsa. Ma la tentazione del giornale gratuito è troppo forte. I titoli si fissano sulla tua mente sfibrata come i predatori puntano un animale ferito. Abbocchi alle piccole storie edipiche sulle celebrità. Tutto collassa nella forma universale del tabloid. La chiacchiera oziosa ingloba ogni altra notizia. La politica come soap opera familiare. Non esiste altro che ambizione, intrigo, invidia. Ti annoi anche mentre sei affascinato».
Titolo: Non siamo qui per intrattenervi. Scritti sulla Letteratura, interviste e riflessioni
Autore: Mark Fisher
Traduzione di Vincenzo Perna
Casa editrice: Minimum Fax
genere: saggio
data di pubblicazione: 17 novembre 2023
formato: cartaceo
pagine: 327
L’autore
Mark Fisher (1968/2017) è stato uno scrittore e critico culturale inglese. Tra le sue opere: Realismo capitalista (Nero 2018) e, per minimum fax, The Weird and the Eerie (2018), Spettri della mia vita (2019) e la raccolta in quattro volumi di k-punk- Il nostro desiderio è senza nome. Scritti politici; Schermi, sogni e spettri. Cinema e televisione; Scegli le tue armi. Scritti sulla musica – di cui l’ultimo volume, dedicato alla letteratura, è di prossima pubblicazione.
Leggere mi stimola e mi riempie. L’ho sempre fatto, fin da piccola. Prediligo i classici, i romanzi storici, quelli ambientati in altre epoche e culture. Spero di riuscire a condividere con voi almeno parte dell’impatto che ha su di me tutto questo magico universo.