“L’orizzonte degli eventi“ è il nuovo romanzo di Vittorio Giacopini, per Mondadori.
Il personaggio che dice “io” quasi non ha il tempo di presentarsi: lo Zingaro appare subito in scena (e non importa se la scena è onirica o meno) e, salvo rare assenze, la tiene occupata sempre.
Lo Zingaro viene da lontano, è il freak, il drop out, il filosofo, il profeta. Entra ed esce portando saggezza e provocazione, gioca, straccia le facili verità, fustiga le eredità culturali, fa linguacce a buonismi e isterismi. Non è rivendicativo, semmai vendicativo. Non ammette arretramenti. Stabilisce con l’autore un dialogo serrato, uno scambio sbilanciatissimo di opinioni. I due si scontrano e si incontrano, viaggiano lungo le rotte del presente, attraversando la pandemia, la crisi climatica, le migrazioni, lo stimolo costante dell’informazione e il progresso scientifico. Sorta di nano nietzschiano, che porta alla luce la voce degli ultimi, lo Zingaro conduce alla verità negletta, al passato obliterato, alla fine del tempo. I due protagonisti si scontrano e si annientano, fino ad arrivare al limite degli eventi, letteralmente al buco nero destinato a inghiottire il loro addio. Siamo di fronte a un romanzo pamphlet che ruota intorno alla consapevolezza della Storia e del tempo.
Ricchissimo di suggestioni e motivazioni, L’orizzonte degli eventi è una delle opere più autenticamente provocatorie della remissiva cultura italiana. Parla a chi vuole intendere, e per una volta questa limitazione deve essere interpretata come una sfida vera, come coraggio intellettuale.
Chi è Vittorio Giacopini
Vittorio Giacopini è nato nel 1961 a Roma, dove tutt’ora vive. È un giornalista, saggista, conduttore radiofonico di Rai Radio3 e disegnatore. Ha pubblicato vari saggi come Scrittori contro la politica (Bollati Boringhieri 1999), Fuori dal
sistema. Il linguaggio della protesta (minimumfax 2004), e Al posto della libertà. Breve storia di John Coltrane (e/o 2005). Tra i suoi romanzi: La leggenda di Bobby Fischer (Mondadori 2008), Il ladro di suoni (Fandango 2010), L’arte dell’inganno (Fandango 2011), Re in fuga (Il saggiatore, 2020), Roma (Il Saggiatore, 2017) e La Mappa (Il Saggiatore, 2015), finalista al Premio Campiello.

Di una lettura mi colpisce sia una bella trama che una scrittura ricercata. Un romanzo rosa, un romanzo storico, della narrativa contemporanea non importa basta che non sia… fantasy!