Le novità di Settembre e Ottobre di 66thand2nd
Emiliano Battazzi
Calcio Liquido
Vite inattese – 26 agosto
Secondo Vujadin Boškov, c’è una legge che è sempre stata vera e sempre lo sarà: i giocatori vincono, gli allenatori perdono. Eppure non si può pensare alla storia del calcio se non all’interno della storia della tattica e dei suoi principali strateghi: gli allenatori. Calcio liquido ripercorre gli ultimi trent’anni di evoluzione tattica della Serie A e più in generale del calcio italiano, partendo dal Big Bang di Arrigo Sacchi. Si va dall’avanguardia degli anni Novanta, in cui il calcio della Serie A è il paradigma globale e domina le coppe europee, alle nuove proposte tattiche, più aggressive e meno speculative, passando per il declino successivo al Mondiale del 2006. Calcio liquido, con un linguaggio chiaro e accessibile ai semplici appassionati, ripercorre tutti i momenti più importanti e gli allenatori più influenti per le idee del calcio contemporaneo, da Sacchi a Capello, da Zeman a Lippi, da Spalletti a Mourinho, da Ancelotti a Sarri, fino a Conte e Gasperini e al fresco campione d’Europa Roberto Mancini. Una storia che sembra seguire un circuito ad anello, in cui successo e declino si rincorrono continuamente.
Emiliano Battazzi (1984), caporedattore calcio dell’Ultimo Uomo, ha collaborato tra gli altri con «Undici», «Esquire» e la rivista spagnola “The Tactical Room”. E’ tra gli autori della Caduta dei campioni (Einaudi, 2020).
Gianni Montieri
Andrés Iniesta, come una danza
Vite inattese – 7 ottobre
«Andrés non tocca la palla, la accompagna». Pep Guardiola pronuncia questa frase assecondando il movimento con le mani. Lo spirito di questo libro segue quel movimento. Al Barcellona e nella Nazionale spagnola Iniesta ha sempre ballato, una danza tutta sua, fatta di intuizioni, scatti rapidi, improvvise frenate. Ha tenuto il pallone tra i piedi mai un secondo più del necessario, ha visto lo spazio dove passarlo quando nessun altro neppure lo immaginava. Ha sublimato le idee dei suoi allenatori, a cominciare proprio da Guardiola. Ha sentito gli avversari prima che gli arrivassero addosso, ha fatto sparire la palla e l’ha fatta ricomparire quando occorreva. L’ha spostata con la sua croqueta da un piede all’altro più veloce di un fulmine. Ha vinto tutto quello che si poteva vincere. Iniesta, l’Illusionista, è anche l’uomo dei Mondiali del 2010, il suo gol nel secondo tempo supplementare ha regalato alla Spagna il titolo tanto agognato. Quando ha capito di non poter più rendere al massimo ha convocato una conferenza stampa e ha detto, tra le lacrime e con semplicità, che sarebbe andato via dal suo mitico Barcellona.
Anche per questo Andrés Iniesta è stato un calciatore sublime e indimenticabile, uno dei più forti centrocampisti di sempre.
Gianni Montieri scrive per Doppiozero, minima&moralia e HuffPost, tra le altre. Prova a incrociare la letteratura con lo sport per l’Ultimo Uomo, Rivista Undici e il Napolista. Il suo libro di poesia più recente è Le cose imperfette (Liberaria). E’ coordinatore artistico del Festival dei Matti.
Emanuele Atturo
Roger Federer è esistito davvero
Vite inattese – 28 ottobre
Federer col completo bianco, l’iconica fascia da samurai, la bocca un po’ triste e lo sguardo sempre stretto e assorto. Quando cammina sul prato verde di Wimbledon, nei momenti più duri o in quelli più felici, non perde mai la sua profonda imperturbabilità, la forma di eleganza più apprezzata in uno sport morale come il tennis. In uno gioco contemporaneo sempre più veloce e atletizzato, Federer ha mantenuto una grazia neoclassica che lo rende al contempo la versione perfezionata dei tennisti del passato e un’anticipazione del tennis del futuro. Questo libro prova a ricostruire il mistero della presenza sacrale di Federer su un campo da tennis, ripercorrendo una storia più accidentata di quanto siamo disposti a ricordare. Dai primi anni difficili e stranamente indisciplinati, alle rivalità, prima con Rafael Nadal e poi con Novak Djokovic. Col passare del tempo le vittorie di Federer sono diventate più rare delle sconfitte, creando lo strano paradosso del tennista al contempo più vincente e più perdente della storia.
Il suo tramonto, lungo ed enigmatico, ha finito per rendere la sua figura ancora più amata. Nei successi ma anche negli insuccessi, Federer è riuscito a rappresentare l’essenza del suo sport, fino a diventare più grande del tennis stesso.
Emanuele Atturo (Roma 1988) è caporedattore dell’Ultimo Uomo e voce dei podcast di Fenomeno. Ha pubblicato un racconto nella Caduta dei campioni (Einaudi, 2020).

Sono principalmente moglie e mamma di due splendide ragazze ed ho la passione per la musica ma soprattutto per la lettura. Leggo di tutto romanzi, saggi, storici, ma non leggo libri nè di fantascienza né di horror.