
saggio
La nave di Teseo
21 marzo 2019
cartaceo
256
Una testimonianza cruciale delle infiltrazioni mafiose nell’economia italiana “Le mie due guerre. Ho denunciato la ‘ndrangheta. Ho combattuto da solo. Ho vinto” di Mauro Esposito per La Nave di Teseo
Nelle regioni del nord Italia, la ‘ndrangheta calabrese conquista, imperterrita e tentacolare, il mondo delle imprese e degli appalti: attraversosocietà che fatturano milioni di euro, le cosiddette “lavatrici” finanziarie, la ‘ndrangheta ricicla i proventi del suo colossale traffico di cocaina, corrompe e si espande, neutralizza la libera concorrenza fra imprenditori e, in caso di rifiuto, passa alle maniere forti, contando come sempre su omertà e connivenze. In un sistema che sembra da sempre inscalfibile, un solo imprenditore è stato capace di rompere il muro del silenzio e denunciare boss e gregari in un’aula di tribunale. Mauro Esposito, ingegnere di Caselle, nel 2011 ha avuto il merito e il coraggio di schierarsi contro un sistema viziato che difende il business a tutti i costi, e per questo motivo la ‘ndrangheta ha prima cercato di corromperlo per poi decidersi a minacciarlo e rovinarlo, fino a ridurlo al lastrico. La sua denuncia ha portato al maxi-processo “San Michele”, che ha rivelato l’infiltrazione mafiosa nella Val di Susa e si è concluso con la condanna di 19 boss dell’ndrangheta. Ma soprattutto la sua testimonianza costringe a prendere coscienza della pervasività delle mafie, della loro spregiudicatezza e dell’entità delle loro infiltrazioni.
Mauro Esposito è un professionista di Caselle. Direttore dei lavori durante la realizzazione di un quartiere residenziale a Rivoli ha rifiutato la proposta avanzata dall’impresario di “gonfiare” i costi di costruzione: un rifiuto che gli è costato quasi tutto e che lo ha condotto sull’orlo del fallimento perchè la criminalità organizzata non solo non ammette rifiuti ma non dimentica gli “sgarbi” subiti. In quegli anni ha perso molto tranne l’affetto e l’appoggio della famiglia. Poi l’incontro con don Luigi Ciotti, fondatore di Libera e con l’imprenditore calabrese Pino Masciari, uno dei primi ed “eccellenti” testimoni di giustizia, si è rivelato determinante. Mauro Esposito ha trovato in seguito l’appoggio di uno sparuto pool di magistrati inquirenti che ha raccolto la sua testimonianza e ha dato vita ad una difficile e articolata inchiesta giudiziaria. Mauro Esposito conosce bene il peso della solitudine: sa bene che cosa vuol dire guardarsi intorno prima di uscire di casa e la consapevolezza di non avere nessuno che ti guarda le spalle mentre combatti una battaglia che pare persa in partenza.

Sono principalmente moglie e mamma di due splendide ragazze ed ho la passione per la musica ma soprattutto per la lettura. Leggo di tutto romanzi, saggi, storici, ma non leggo libri nè di fantascienza né di horror.