fumetto
Centro Artistico Art'intorno
novembre 2019
cartaceo
192
“Quando ho iniziato a scrivere Tavino l’aspirante medico ero completamente in tilt. Non sapevo se sarei riuscita in questa impresa… avevo ben chiaro in mente come avrei voluto fosse, ma la paura di non riuscire a trasmettere un messaggio così importante era molta”.
Sinossi:
Com’è possibile cadere nel tranello e nella bruttezza di un amore malato?
Che si possa accettare di essere controllate, comandate, private della gioia di vivere e addirittura picchiate? La realtà è che tutte abbiamo i nostri punti deboli, le nostre fragilità, le nostre paure.
Questo libro vuole essere uno spunto di riflessione per stare lontane dal precipizio.
Dice di lei Antonella Ferrara, ideatrice del TaoBuk Festival:
Elena Cacciabue, creatrice di personaggi come Petit, Emma e Tavino, è conosciuta al suo pubblico per aver prodotto libri che sono un punto di riferimento per chi ama il Bello, i valori semplici e autentici, l’armonia nella vita e negli affetti.
Impegnata da sempre a difendere le donne da qualsiasi tipo di violenza, l’autrice ha scritto Tavino l’aspirante medico, dedicandolo a loro. Come un inno alla gioia di vivere.
Qui affronta, attraverso il rapporto di Emma e Tavino, il tipico modello dell’amore malato.
Un argomento difficile, reso magistralmente con un racconto – diario, strutturato in venti episodi. Una storia analoga al vissuto di molte donne che hanno subito abusi psicologici e fisici, dal controllo intrusivo e ripetuto alla progressiva perdita dell’indipendenza, le fratture indelebili delle intimidazioni, le minacce, le aggressioni fisiche, il falso pentimento, lo scarico delle responsabilità, fino alla voglia di riscatto e della rinascita.
Al di là della divisione tra i sessi, credo sia un libro denuncia, contro ogni sorta di sopruso.
Perché l’unico colpevole della violenza è e resta chi la commette.
Anche gli altri personaggi, tutti essenziali, sono rappresentativi, archetipi del sociale contemporaneo. Nelle cronache odierne vengono riportati quotidianamente fatti di brutalità estrema che appaiono come eventi imprevedibili. Non è così. E i dati ce lo confermano.
La sensibilità dell’autrice trova poi il suo habitat espressivo nell’uso naturale dell’ironia raffinata che punta al problema direttamente, affinché il messaggio resti incisivo e penetrabile da tutti.
La fruibilità immediata del fumetto ne rafforza maggiormente questo intento.
Ed è il colore, infine, che a sua volta, nel suo scelto e attento cromatismo, diviene io narrante, accompagnando in crescendo le fasi dell’abuso, rendendo palpabili e materiche le emozioni e i sentimenti.
Chiudo, consigliandone la lettura. Sì, perché leggere questo libro è insomma un po’ come assistere a un’intensa proiezione cinematografica.
Leggere mi stimola e mi riempie. L’ho sempre fatto, fin da piccola. Prediligo i classici, i romanzi storici, quelli ambientati in altre epoche e culture. Spero di riuscire a condividere con voi almeno parte dell’impatto che ha su di me tutto questo magico universo.