
Terzo tempo
Narrativa
Giunti editore
8 Maggio 2019
Brossura, ebook
300
“Emma non aspettò che la testa smettesse di girare. «Sei innamorato di lei?» chiese. Pietro sospirò: «A volte sì, a volte no».”
Non essere ridicola di Brunella Schisa
Emma ha poco più di sessant’anni, un bell’aspetto, una figlia adulta e un matrimonio apparentemente felice. Lavora in una nota libreria dove organizza incontri culturali. Ha un gruppo di amiche care che invidiano il suo buon rapporto con Pietro: venticinque anni di amore coniugale. Una fortuna, un record. Peccato che la mattina di un giorno come tanti altri, Emma scopra che Pietro le ha mentito. Perché non è a Milano nel suo solito albergo? Dov’è? Il fedifrago crolla subito. Le ha mentito perché ha una storia, peggio: è innamorato. E la rivale, ovviamente, non è una loro coetanea, bensì una donna molto giovane. Emma è tramortita dalla sorpresa, poi sconvolta da una rabbia che deborda in breve su tutto il genere maschile, quindi profondamente offesa. Una persona come lei non merita di subire la Grande Banalità maschile: credere che la giovinezza torni a sorriderti se sostituisci tua moglie con una trentenne. Con l’aiuto, o forse nonostante l’aiuto delle amiche, Emma reagisce. Non si nega niente: dallo shopping compulsivo a un paio di avventure erotiche. E, poco per volta, il suo tasso di autostima risale portandosi dietro un nuovo ottimismo. Ma non è detto che le cose vadano come le abbiamo immaginate o sperate. A volte possono andare anche meglio.
Brunella Schisa, nata a Napoli, giornalista e scrittrice ha curato “Herculine Barbin. Memorie di un ermafrodito” (Einaudi 1978), “Il teatro di Raymond Roussel” (Einaudi 1982), “Lettere di una monaca portoghese” (Marsilio 1991). Esordisce nella narrativa nel 2006 con “La donna in nero” (Garzanti) che riceve numerosi premi tra i quali il Rapallo Carige. Giornalista di “Repubblica”, ha curato per anni la rubrica di libri sul “Venerdì”, cui adesso collabora. Tra le sue opere “Dopo ogni abbandono” (Garzanti 2009), “La scelta di Giulia” (Mondadori 2013) e “La Nemica” (Neri Pozza 2017).

Non amo darmi titoli ma ne ho conseguito uno: dottoressa. Il che implica che io abbia una laurea; una soltanto, anche se i miei interessi spaziano in un territorio vastissimo che definirei ” Al di là del deserto”, (citando il titolo di un libro di uno dei più grandi filosofi contemporanei, a mio avviso… s’intende!!). Potrei dirvi che SONO una dottoressa, ma non lo farò, perché ESSERE qualcosa o qualcuno significa chiudersi in uno spazio troppo piccolo e privo di possibilità. Somiglio ad una cellula staminale, sono totipotente e VIVA! “So essere anche“: Una leader eccellente, Moglie mai (se non per burocrazia), compagna di vita di Marco sempre, mamma, Amica, dottoressa, lettrice, studiosa, scienziata, ricercatrice, comica, autrice, artista, pessima bugiarda, Apple addicted, pasticciera, antropologa, curiosa, innovativa, testarda …. E questa descrizione ovviamente non mi soddisfa ma: La modificherò secondo le necessità.