
saggio
Bollati Boringhieri
9 maggio 2019
cartaceo e kindle
205
Come sfasciare un paese in sette mosse è un appassionato appello al mondo: fate attenzione – ci dice Temelkuran – il populismo e il nazionalismo non marciano trionfalmente verso il governo, ci strisciano dentro di nascosto.
COME SFASCIARE UN PAESE IN SETTE MOSSE. LA VIA CHE PORTA DAL POPULISMO ALLA DITTATURA – ECE TEMELKURAN
Ece Temelkuran è una delle voci politiche europee più influenti del momento. «Visionario, terribilmente familiare. Una lettura fondamentale per chiunque abiti sul pianeta Terra.» Andrew Sean Green, premio Pulitzer turca, vive in esilio dopo aver visto il suo paese sgretolarsi sotto l’onda d’urto del regime sanguinario di Erdogan. Da questa sua traumatica esperienza ha deciso di partire per denunciare in che modo una nazione possa, in breve tempo, scivolare nel baratro della dittatura. I passaggi salienti che hanno condotto la Turchia al suo deprecabile e sanguinoso stato attuale sono ben riconoscibili in tutto il mondo e sono una costante della politica contemporanea in moltissime nazioni, compresa la nostra. Le «mosse» per sfasciare un paese sono le stesse ovunque. 1. Crea un movimento (si badi bene, non un «partito», ma un «movimento», al limite una «lega»); 2. Disgrega la logica, spargi il terrore nella comunicazione; 3. Abolisci la vergogna: essere immorali è «figo» nel mondo della post-verità; 4. Smantella i meccanismi giudiziari e politici; 5. Progetta i tuoi cittadini e le tue cittadine ideali; 6. Lascia che ridano dell’orrore; 7. Costruisci il tuo paese. Dove siamo arrivati in Italia? Forse al punto 4? Siamo già al 5? A che punto è la Gran Bretagna della Brexit e di Nigel Farage? E la Russia di Putin? L’Ungheria di Orbán? Gli Stati Uniti di Trump? Perché una cosa si comprende amaramente bene, leggendo queste pagine: il percorso è sempre lo stesso, inizia senza allarmare, ma poi procede sempre, inesorabile, verso il punto nel quale ci si accorge che ormai la democrazia è svanita. I populisti, in crescita in tutto il mondo, fanno più o meno gli stessi discorsi ovunque. Li fanno a nome delle «persone perbene», del «popolo», sottintendendo così che chi non li appoggia non fa davvero parte del popolo, quindi è un «nemico interno». Come sfasciare un paese in sette mosse è un appassionato appello al mondo: fate attenzione – ci dice Temelkuran – il populismo e il nazionalismo non marciano trionfalmente verso il governo, ci strisciano dentro di nascosto. Bisogna essere vigili più che mai o ce li ritroveremo in casa senza accorgercene fino al punto d’arrivo finale: la dittatura.
Ece Temelkuran (1973) è una scrittrice, giornalista e commentatrice politica turca, per anni collaboratrice di testate importanti come «Milliyet», «Habertürk» e «CNN International».
È seguita su Twitter da quasi tre milioni di persone. I suoi articoli sono stati tradotti e ripresi tra gli altri da «The Guardian», «The New York Times», «New Statesman», «Frankfurter Allgemeine», «Der Spiegel» e «Le Monde Diplomatique». Nel 2012 è stata licenziata dal «Habertürk» per aver riportato il massacro di curdi al confine tra Turchia e Iraq. Ospite all’International Journalism Festival di Perugia, Temelkuran è laureata in Giurisprudenza ed è autrice prolifica di romanzi, dei quali in italiano è apparso Turchia folle e malinconica (2018).
Ha vinto l’Edinburgh International Book Festival First Book Award e l’Ambassador of New Europe Award ed è stata per due volte classificata tra le dieci persone più influenti dei social media.

Sono principalmente moglie e mamma di due splendide ragazze ed ho la passione per la musica ma soprattutto per la lettura. Leggo di tutto romanzi, saggi, storici, ma non leggo libri nè di fantascienza né di horror.